“MAGNIFICA PRESENZA”DI FERZAN OZPETEK
22 Marzo 2012“JOHN GABRIEL BORKMAN”DI HENRIK IBSEN REGIA PIERO MACCARINELLI
15 Ottobre 2012Monica Guerritore,attrice di grande temperamento, rende omaggio a una grande scrittrice, anzi “scrittore”come amava definirsi, di altrettanto temperamento quale Oriana Fallaci. Questa era una donna di grande personalità e una giornalista autrice di pagine di vera letteratura.Nella sua pluriennale attività ha contribuito a raccontare la storia contemporanea pur con le sue passioni e le sue contraddizioni.
“…Mi chiedete di parlare” vede la Guerritore nei panni di un’Oriana già consapevole di essere agli ultimi giorni della sua vita,corrosa da un cancro.E’una Fallaci che passa tra i tanti ricordi della sua vita,bambina nella Firenze bombardata,e questa immagine della guerra e della morte,come lei stessa amaramente ammette, l’accompagnerà sempre nella sua vita e la farà sentire ancora più viva.E ancora le vedremo intervistare i potenti della terra,stracciare il velo dinnanzi a Khomheini, e ancora ci parlerà dei suoi amori e del bambino che non è mai nato.
Questo testo teatrale nasce da una idea della giornalista del Corriere Emilia Costantini sviluppata drammaturgicamente da Monica Guerritore.Il progetto vuole essere una rivisitazione fedele e clamorosamente…infedele della vita della celebre giornalista e scrittrice.E’stata ripercorsa la vita della Fallaci,studiandone la biografia,rileggendo i suoi libri,guardando i suoi comportamenti.Tutto il materiale è stato costruito in forma drammaturgica dalla Guerritore che ha firmato anche la regia.
Ne è nata un’opera assolutamente originale,dissacrante,composta da un immenso susseguirsi di fatti e sensazioni che ci mostra il ritratto commovente di una eterna combattente,sempre
fiera e ostinata nelle sue polemiche.Ci si deve immaginare una folle piccola donna che torna nei luoghi a lei cari, a cominciare dalla vecchia casa di New York momentaneamente abbandonata,tutti i mobili avvolti nella plastica. In questa messa in scena si evidenziano le due anime, la Fallaci ostinata polemista, e la Oriana donna,meno conosciuta, e proprio questo ai vuole svelare, il “mistero-Orianna”.
In questo viaggio all’interno di un ‘anima,la Guerritore,che si avvale della presenza di una segretaria-tutto fare(Lucilla Mininno),immagina di muoversi come chi entra in una stanza buia illuminando con una luce, la stanza dove si è svolta parte della sua vita e che servirà da location per fare affluire i suoi ricordi.
Intanto va detto che lo spettacolo è stato costruito cercando di andare oltre le biografie ufficiali,evitando i qualunquismi e i luoghi comuni,in modo da far risaltare l’originalità e la forza della scrittrice e nel contempo la vita straordinaria della stessa.
Quindi una Fallaci 1 e una Fallaci 2. E poi la sua grande attività di giornalista,di scrittrice, scorre la sua vita, il Viet-Nam,l’Europa,il Messico, dove accadono fatti c’è lei.Poi la malattia, poi l’11 settembre con la feroce invettiva contro l’integralismo islamico, il tutto seguito da una straordinaria produzione letteraria.
Ma adesso Oriana non compare più, è il mito Fallaci che esplode, in un esprimersi senza più freni.
E torniamo a quella stanza in cui si è “rintanata”Oriana che ormai “protetta”dal mito Fallaci si ritira nell’ombra pregando il pubblico di non guardarla morire.Ma,ripetiamo,il mito è salvo xon tutta la sua forza.
Dallo spettacolo emerge una donna grande e rabbiosa, del resto così è stata la sua vita,grande in tutto,ma inevitabilmente amata e odiata.Cronista di guerra,sempre in prima linea,celebre
scrittrice,ma anche troppo esposta,forse vittima essa stessa della sua immagine.
Il palcoscenico assurge a luogo ideale,nelle intenzioni di Monca Guerritore,a fare da ponte tra una donna che muore e una che prende il suo posto….”voglio riprendere il suo respiro per capire”…
In questo spettacolo la Fallaci è tornata a parlare a cinque anni dalla sua morte in una sorta di “intervista impossibile” raccontata con le parole,i gesti,la veemenza dell’attrice-autrice,che ci fa così rivivere una delle donne più discusse della recente storia del nostro paese.
La Guerritore/Fallaci implora di non guardarla,li amava apparire non di persona ma attraverso le sue parole.Ma in scena mostra la abbia e l’orgoglio di una persona che non si è arresa mai e che impiega le sue ultime forze per denunciare con forte determinazione il peggior regime totalitario della storia,l’integralismo islamico,come del resto aveva combattuto tutti gli integralismi.
Lo spettacolo piace non solo per la bravura e la forza espressa dalla Guerritore ma soprattutto perché questa è stata abile nel coinvolgere il pubblico.
Uno spettacolo che commuove e colpisce e che a tutto il teatro ha dato la sensazione di sentire tra i presenti in sala un “respiro”,quello della Fallaci
GIUSEPPE PREVITI