“PINA”DI WIM WENDERS
2 Dicembre 2011“MIRACOLO A LE HAVRE”DI AKI KAURISMAKI
5 Dicembre 2011Cast:Owen Wilson-Rachel McAdams-Michael Sheen-Marion Cotillard-Lea Seydoux-Adrian Brody-Kathy Bates-Carla Bruni
Midnight in Paris si sta rilevando un film riuscitissimo, certo tra i migliori nella vasta gamma di proiduzione di Woody Allen. Ma il primo forse a non meravigliarsi
di questa grande accoglienza è lo stesso autore che,candidamente, dichiara di essersi molto divertito nel fare questo film a Parigi, città che ha sempre amato,ed il
film è venuto così bene che alla gente è piaciuto.
Una commedia girata per le strade della capitale francese, e proprio da queste passeggiate per le sue strade è nata l’idea vincente di mescolare nella stessa storia
la Parigi di oggi e quella di Hemingway e della Belle Epoque. Ne è uscito un film originale, qualcuno l’ha definito “fuori del tempo”, in questo divagare notturno di uno scrittore dei nostri giorni nella Parigi degli anni Venti. Colpisce anche il ricorso di Allen al genere della commedia, un genere che sa dare allegria, amore, fantasia e che oggi putroppo è assai negletto.
Wopody Allen sembra fare un salto all’indietro nel tempo e non solo metaforico come in questo film,bisogna tornare ai tempi di Pallottole su Broadway o della Rpsa purpurea del Cairo per trovare un Woody Allen così ispirato e divertente. Un Allen capace di stupire continuamente lo spettatore con una serie di trovate spesso tanto
inattese quanto azzeccate, con un crescendo di situazioni originale e sempre divertenti,accompagnate da dialoghi efficacissimi.Ne è uscito un film veramente incantevole che ci rallegra pur con un sottofondo sempre melanconico che amlpia sempre più il contrasto tra la mediocrità degli uomini del presente e l’elevatezza della cultura parigina negli anni Venti.
La storia è quella di uno scrittore,Gil,Owen Wilson,che non è altro che l’ennesimo alter ego di Allen, e se vogliamo l’ennesimo…americano a Parigi.Se Minnelli con
Gene Kelly aveva puntato su un cantante-ballerino alla Gene Kelly con un’atmosfera che ricreava i toni della pittura impressionista, nel caso nostro ci troviamo alle prese con uno scrittore in crisi in vacanza parigina con la promessa sposa(Rachel McAdams) e la noisissima famiglia di lei,un padre uomo d’affari,seguace del Tea party e avverso alle idee progressiste del futuro genero, così come la madre che misura tutto in base ai soldi. A complicare ancor più le cose per il nostro giovane autore delle cui velleità artistiche tutti si disinteressano ci si mette pure un noiosissimo amico della fidanzata,un pedante professore reso alla grande da Michael Sheen.
Il giovane non sopporta la compagnia e cerca rifugio nel vagare notturno per la città, inseguendo lke suggestioni del passato, ripercorrendo le vie,i caffè e le brasseries che gli ricordano i grandi miti letterari.E succederà che per uno di quei miracoli che avvengono soltanto nel cinema che il nostro eroe si troverà alla sera,intorno alla mezzanotte,ospitato da una lussuosa vettura che lo riporta nei salotti,bistrò,circoli letterari della Parigi degli anni’2o. Gil vi si troverà a meraviglia incontrando
Scott Fitzegerald e la moglie Zelda, Hemingway,Salvator Dalì e Man Ray,Cole Porter,Picasso e la sua amica Adriana. E poi ancora Eliot,Cocteau,Degas,Gertrude Stein,Bunuel, insomma tutti i grandi dell’età dell’oro della cultura parigina,forse ci manca il solo Marcel Proust….
IL tempo presente è talmente mediocre da spingere Woody Allen, attraverso l’espediente del viaggio a ritroso nel tempo,ad avvicinare uomini della cultura di ieri, senza però più bisogno di attraversare lo schermo come nella “Rosa purpurea del Cairo”, ma come lì il pendolarismo fra il mito e la realtà diventa arte cinematografica.
Ecco Gil che diventa amico del macho Ernest Hemingway, ecco il grande donnaiolo Pablo Picasso con la conturbamte Adriana(Marion Cotillard), ecco Gil che fa esaminare il suo manoscitto nientemeno che a Gertrude Stein(Kathy Bates), per poi suggerire a un incredulo Bunuel la trama di un film,o ascoltare “Lets do it”da una grande Cole Porter.E una scena assolutamente da menzionare per la sua brillan tezza e comicità è quella con protagonista Salvador Dalì con i surrealisti spagnoli.
La bontà e la forza della pellicola è proprio in questo contrasto tra il noioso tran tran giornaliero con un turismo ovvio e scontato e la brillantezza di questo mondo del passato.E addirittura ci sarà una ulteriore incursione a ritroso nel tempo con lo sbarco di Gil e Adriana da Chez Maxim, con immancabile esibizione di cancan ed
la possibilità di ulteriori conoscenze da Toulouse Lautrec a Degas a Gauguin.
La grande qualità recitativa. la creatività dell’autore,il meraviglioso modo di rendere la visione di una città a cui ben poche volte il cinema ha reso giustizia, insomma un film tutto da gustare sia nella sua scorrevolezza sia nella città che fa da muta interprete.
E’un viaggio magico nel tempo, ma reso con una giusta dose di allegria,forse un pò malinconico nel giudizio finale di Gil,che alla resa dei conti dice che ogni epoca,compresa l’attuale, ha le sue possib ilità,lui sembra trovarla nella bella libraia(Lea Seydoux)……
GIUSEPPE PREVITI