” L’ESTATEDI ULISSE MELE” di ROBERTO ALBA – PIEMME
30 Settembre 2014“SARTI ANTONIO:RAPITI SI NASCE”- DI LORIANO MACCHIAVELLI-EINAUDI
7 Ottobre 2014Minacce di morte è un volume uscito per la Adelphi che raggruppa cinque racconti di Georges Simenon con protagonista il commissario Maigret. Alcuni di questi
racconti sono apparsi tra il 1938 e il 1941 su settimanali o riviste, mentre ” L’enigmatico signor Owen” , ” Quelli del Grand-Cafè” e “Minacce di morte” sono inediti
in Italia.
Rimanendo agli inediti nel Signor Owenn il commissario si sta godendo in perfetta solitudine(non c’è la moglie)un soggiorno su un grande albergo della Croisette.
Ma la pace verrà turbata da un delitto e Maigret, pur stando defilato, saprà cogliere quanto è accaduto e dare la giusta soluzione.
In Quelli del gran caffè un piccolo paese è messo in agitazione dal ritrovamento di un cadavere e chi rivolgersi se non al celebre commissario che proprio in
questo paese si è ritirato ?
Infine nel terzo racconto Maigret deve indagare per conto di un notabile ossessionato da minacce di morte. Ma quel che colpisce è la grettezza e la noia dei prota-
gonisti.
Leggere Maigret porta sempre a scoprire qualcosa di nuovo, figuriamoci se poi ci troviamo dinanzi a racconti mai letti, pur se, ripetiamo, la varietà dei toni di
Simenon nei suoi scritti è tale che lo…rileggi come se fosse sempre la prima volta.
Simenon era uno scrittore attaccato alla vita, da cui prendeva personaggi, espressioni, fatti e naturalmente Maigret fa tesoro di tutto questo, e a volte lo vediamo
spiegare alla moglie l’assoluta difficoltà nel far combaciare i perché di un crimine alle persone che li commettono, ad esempio un commento che si sente fare spesso
è quello che dice ” Ma come ha ucciso per quella donna ? Ma se era anche bruttina…..” insomma sui sentimenti e sui comportamenti umani non esiste una regola fissa
e se lo dice Maigret….
Anzitutto una piacevole scoperta, per gli affezionati di Maigret(e ovviamente di Simenon…) italiani c’è sempre la possibilità di leggere qualcosa di inedito in
italiano, e per i nostri pigri lettori è quello che ci vuole….
Se mai ve ne era bisogno questo libro dimostra quanto sia bravo Simenon nello scrivere racconti, secchezza di stile, rapidità di costruzione, efficacia anche nella
piccola trama. Si dice che Simenon abbia scritto sin troppo, diremmo di no, ha scritto tanto, ma era nelle sue corde lo scrivere e il creare sempre nuove situazioni.
Nell’Enigmatico signor Owen Maigret è in pensione, ospite di un hotel di lusso, quando capita un oscuro delitto e naturalmente lui viene tirato in ballo. Ma Maigret
sembra quasi non averne voglia, certo per i suoi più smaliziati lettori questo è un segnale di guerra, e lui infatti quasi da….fermo, ci si perdoni il gergo calcistico,
usando le armi della logica e dell’intelligenza arriva alla soluzione. Diremmo che più che un racconto inedito qui ci troviamo davanti a un Maigret inedito che non
disdegna di pensare….
Anche in Quelli del Grand -Caffè lui è ormai in pensione, a Meung-sur-Loire, gioca a carte, pesca, fa amicizia con tutti, sembra quasi che anche lui, non più cittadino,
voglia immergersi a pieno titolo nella vita di campagna. E proprio perchè vorrebbe godere di questa nuova vita che apprezza per la semplicità un delitto gli scombi-
na i suoi piani, come si fa a uccidere in questa che lui considera un’oasi di pace ? E si arrovella, tra lo scandalo dei benpensanti, non tanto a scoprire il colpevole,
quanto a capire perchè lo ha fatto, e come sempre lui abbraccerà i motivi dell’assassino e della vittima, fedele al suo credo ” comprendere non giudicare “.
Con Il prigioniero della strada Maigret nella ricostruzione della scena di un delitto è convinto che uno degli spettatori possa essere l’assassino, e così per cinìque
giorni assistiamo a una caccia all’uomo, tra boulevard, piazze, grandi alberghi, squallide pensioncine, taxi, ristoranti, brasseries, bidoni della spazzatura. I due
uomini si osservano a distanza, si fiutano quasi, finiscono quasi per diventare amici. E veramente notevole è la metamorfosi di quest’uomo prima elegante, deciso,
sprezzante, poi via via che finisce i soldi sembra che finisca anche lui, il degrado, l’umiliazione di trovarsi al verde, mentre Maigret osserva come la natura umana
muti velocemente, da uomo rispettabile a un poco di buono. In Vendita all’asta è come assistere a una gara di resistenza. Un omicidio con Maigret che controlla
i testimoni in un posto sperduto, tra loro ci deve essere l’assassino. Poveri diavoli che vagheggiano una vita migliore o si nutrono dj desideri di vendetta, ma Maigret
osserva tutto e come nella sua indole non vuole giudicare….
In Minacce di morte Maigret deve fare da guardia del corpo a un personaggio importante che si sente minacciato di morte. Questo porta il commissario al contatto
con una famiglia borghese preda della meschinità, dell’ipocrisia, della noia. Oltretutto una famiglia di gente viziata e vogliosa, ci sono anche delle presenze femminili
conturbanti e lo stesso Maigret deve stare attento.
Tanti racconti brevi ma ricchi di significato e di contenuti, con un Maigret forse in versione un po’insolita.
GIUSEPPE PREVITI