” IL PREGIUDIZIO DELLA SOPRAVVIVENZA” DI PAOLO ROVERSI- MARSILIO- O7.05.2021
7 Maggio 2021” MASTRO TITTA E L’ACCUSA DEL SANGUE” DI NICOLA VERDE- FRATELLI FRILLI EDITORE- 14.05.20211
14 Maggio 2021In una Siracusa bellissima quanto vittima di vicende oscure, i contrasti sono appunto tra i gioielli della mitica città e le brutture e i vizi della vita quotidiana. >La città è infatti§
infestata da una banda criminale che domina i traffici di droga e anche quelli relativi ai furti dei reperti archeologici, come pure lo sfruttamento della prostituzione.
Durante uno scavo nel centro cittadino una voragine in un cantiere fa scoprire una antica sepoltura che potrebbe anche contenere i resti di Archimede. E questo oltre ai…nor-
mali traffici illeciti scatena una ulteriore guerra cittadina con morti,minacce e avvertimenti.
Il vice questore Gabriele Regazzoni che già è alle prese con una serie di omicidi ai danni di escort bellissime, di varie nazionalità e che nessuno sa perché si trovino a Siracusa,
deve ora occuparsi del cantiere anche perché un poliziotto addetto alla sorveglianza della tomba viene prima aggredito e poi addirittura ucciso in ospedale. Sfida alla polizia ?
Uccisione di un testimone pericoloso ? Con l’aiuto del suo più caro amico, che è anche l’archeologo che ha individuato la presunta tomba di Archimede,il vice questore Regazzoni
conduce questa complicata indagine che sempre più appare facente parte di un disegno unico.
Muta testimone di tutto l’affascinante e misteriosa Siracusa…..
traffici illeciti
Annalisa Stancanelli ha inaugurato con Mistero siciliano la collana Giungla Gialla diretta da Fabrizio Carcano per le edizioni Mursia. Qui l’autrice unisce le sue due grandi pas-
sioni, la passione per la storia e le bellezze della città dove vive e la passione per il Giallo. Così è nato un thriller avvincente che potremmo anche definire un “giallo storico-archeologico”, dove si svolgono due indagini, l’una riguardante la scoperta di una tomba che potrebbe anche essere quella di Atrchimede, scomparso nel 212 a.C., quando i
romani si impossessarono della città, nonostante i congegni di difesa inventati dal grande siracusano. L’altra invece riguarda i tempi nostri, vari traffici illeciti, anche gravi
come omicidi, furto e rivendita di reperti archeologici, sfruttamento di escort, avvertimenti e intimidazioni di stile mafioso.
Ovviamente la Stancanelli ha creato una storia di fantasia, però per quanto riguarda la parte storica-archeologica la base è sicuramente reale, poi ovviamente la costruziione
di un thriller segue un proprio corso.
Interessante è lo spunto da cui si parte ,ovvero al centro del romanzo una città con la sua gloria e la sue bellezze, e naturalmente con i suoi misteri, sia dei tempi passati che
di oggi, e come recita il sottotitolo del libro ” Per la tomba di Archimede si può uccidere>”….
Annslisa Stancanelli ci aveva già parlato di Siracusa in un altro romanzo “IL vendicatore oscuro Caravaggio”, ora la rende di nuovo protagonista di questo nuovo giallo, dove
la città e possiamo dire anche l’isola mettono in evidenza tesori , bellezze e legende ma anche misteri, violenze, traffici oscuri, malvagità.
Tra i protagonisti di questa storia, in maniera occulta ma non troppo il grande Archimede, famoso per i suoi studi e le sue invenzioni, mentre poco si sa della sua vita se non
che scomparve quando i romani si impossessarono della città, ma l’autrice seguendo le tracce della storia ha pensato che Siracusa celasse la sua tomba e intorno a questa ha
poi costruito questo Mistero siciliano.
Tra i tanti personaggi del romanzo spicca questo vicequestore, Gabriele Regazzoni, che ben presto si dovrà rendere conto di avere a che fare con un nemico astuto e spietato
che è un po’ al centro di tutte queste trame, un uomo che si fa chiamare Morfeo, un boss violento ma anche molto intelligente, un vero e proprio…esteta del crimine., che
guida con mano salda quanto feroce un vasto impero del crimine, godendo oltre tutto della protezione della Mafia.Romanzo ricco di personaggi maschili e femminili, tutti molto caratterizzati e ben delineati, e anche molto “umani” nei loro comportamenti, e questo del resto inciderà poi nello scioglimento del caso.
Tutto sommato è un’ode alla “bellissima”Siracusa, qui nel duplice ruolo di perla dell’antichità e di città moderna, appetita dalla criminalità
GIUSEPPE PREVITI