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28 Maggio 2020” MARIA LA STRABICA” DI GEORGES SIMENON- ADELPHI 31.05.2020
31 Maggio 2020La vicenda si svolge nella Monaco del 1938, quando in quattro giorni si svolgono i destini del mondo. Hugh Legat, giovane promessa della diplomazia britannica, è tra i segretari
del primo ministro inglese, sir Neville Chamberlain e proprio in quei giorni ritrova a Monaco un vecchio compagno d’università, il tedesco Paul Von Hartmann, uno dei membri
dello staff del ministro degli esteri tedesco Ribbentropp. Hartmann non è un hitleriano e quindi, con altri, vuole impedire che il Fuhrer trascini il paese in una guerra sbaglaita.
Ma il dilemma per i due amici è cosa fare quando si arriva al momento di concludere e di decidere da che parte stare , decidere se tradire e chi tradire, se stessi o il proprio Paese?
MONACO è un romanzo di ROBERT HARRIS dove il grande romanziere e saggista inglese ci porta nella Monaco del 1938 ai tempi in cui si tenne nella città la conferenza che fu
decisiva per le sorti dell’Europa e dell’intera umanità. Se in FARHERLAND HARRIS aveva immaginato cosa sarebbe avvenuto nel mondo se Hitler avesse vinto la seconda guerra mondiale, in questo nuovo romanzo si nota in tanti tratti quel grande saggista che è Harris in quanto molto spazio è dato ai documenti e ai fatti accaduti in quel tempo,
alla cronaca, alle analisi e alle speranze e alle delusioni, Ma il nostro autore è anche un grande raccontatore di storie, e quindi, inserendo il tutto in un contesto reale e veritiero,
ci presenta due figure, Hugh Legat e Paul Von Hartmann, completamente inventate ma che servono a rendere più viva e realistica la scena.
Legat era un membro della segreteria del primo ministro inglese, era un giovane brillante, capace,ambizioso, ben ambizioso, ben quotato nel servizio diplomatico britannico.
L’aristocratico Paul Von Hartmann appartiene al ministero degli esteri ma fa parte di un gruppo che trama per abbattere il Fuhrer, Da una parte Legat che sa che l’Inghilterra
non è pronta per affrontare un guerra, dall’altra Hartmann, uno che ragiona con la propria testa ed è contrario alla decisione di Hitler di scatenare una guerra per i Sudeti.
I due giovani si erano conosciuti a Oxford dove frequentavano ‘Università, si erano poi persi di vista, ma si ritroveranno, non proprio casualmente, a Monaco e qui dovranno
decidere tra famiglia, affetti, doveri di patria, da quale parte stare mentre la guerra è sempre più vicina,
ROBERT HARRIS continua con i suoi romanzi storici a metà tra la fiction e la realtà, e come protagonista di questo nuovo libro prende appunto la città di Monaco ci cui all’omonimo titolo del romanzo. Harris aveva girato negli anni Ottanta un documentario dedicato a Monacoi e a Mister Chamberlain ” GOD BLESS, YOU, MR,CHAMBERLAIN”.
Si rievocavano i giorni in cui Chamberlain, di ritorno dalla città tedesca, sventola agli occhi di tutto il mondo l’accordo con il Fuhrer per sventare la guerra. Adesso in questo rac-
conto si ricordano i quattro giorni fatidici in cui si pensò, o meglio, si sperò che la guerra fosse risparmiata a tutto il mondo e appunto le mosse decisive si giocarono a Monaco tra martedì 27 settembre e venerdì 1 ottobre del 1978.
Hitler aveva minacciato di invadere la Cecoslovacchia per impossessarsi dei Sudeti, la regione di frontiera di etnia tedesca della Cecoslovacchia, e Chamberlain si recò più volte a Monaco, città dove era nato il Terzo Reich, per sventare una seconda guerra mondiale, ad appena venti anni di distanza dalla prima. Il libro descrive i concitati tentativi che precedono questa conferenza abbastanza improvvisata, e poi quel che avviene durante la stessa quando si aggiungono Mussolini e il primo ministro francese Daladier.Sembra che nessuno volesse questa guerra, in primis Chamberlain, pur se il primo ministro sapeva benissimo che il suo paese non si sarebbe potuto sottrarre agli obblighi verso la
Cecoslovacchia. Ma se Hitler era spinto dall’ossessione di nuove conquiste e annessioni, il premier britannico era ossessionato dalle conseguenze devastanti di un nuovo conflitto, visto i centinaia di migliaia di morti inglesi della precedente guerra. E d’altra parte era altrettanto evidente che l’esercito inglese non era affatto pronto a entrare in guerra.
Se questo è il prologo a questi giorni dove si alterneranno speranze e paure, ROBERT HARRIS ricorre a due personaggi fittizi per raccontarci quanto sta avvenendo. Due giovani e brillanti ex-colleghi di università a Oxford, uno inglese,l’altro tedesco, entrami appartenenti agli staff diplomatici dei rispettivi paesi. Hugh Legat fa parte della delegazione perché parla il tedesco alla perfezione, Hartmann stesso motivo ma con riferimento alla lingua inglese, Ma Hartmann fa parte di un gruppo di cospiratori contro Hitler che sperano che a Monaco non si concluda alcun accordo e che ci sia la guerra, anche perché la Wermacht o parte di essa è contraria al Fuhrer, ma principalmente il,tedesco vorrebbe consegnare un documento agli inglesi dove si dicono chiaramente quali siano le mire di >Hitler,ed ecco perchè Legat è stato inviato,quale possibile contatto,a Monaco.
Si snoda così davanti a noi la storia della conferenza, certo lasciando spazio all’immaginazione, ma anche dando un esauriente quadro delle varie posizioni, delle varie trame tes-
sute, delle illusioni di quei giorni, specie da parte del vecchio Chamberlain, che alla fine passerà comunque come un trionfatore.
D’altra parte Londra in quei giorni temeva fortemente l’invasione tedesca, si fortificano le difese anche in piena Londra, Legat manda la moglie a rifugiarsi in campagna con i bambini. A Berlino sembra invece si respiri aria di trionfo, tutti i capi del III Reich si pavoneggiano nelle loro divise, ma sempre pronti ad adeguarsi ai desiderata del loro capo.
Chamberlain rivela tratti di grande umanità, specie quando parla con la moglie o con il giovane Legat. Ma nel romanzo non mancano passi da spy story, con Hartmann sempre
pronto a sfruttare ogni occasione per raggiungere in suoi scopi, con Legat che gioca a fare la spia, sino quasi a coinvolgere il primo ministro…
Una storia composita, un po’ saggio, un po’ cronaca, un po ‘libro d’azione, con tanti personaggi che danno sostanza alla narrazione, ma sono anche corrispondenti alle diverse
indole, ad esempio abbastanza controverso è sempre stato il giudizio su Mr.Chamberlain, che forse era semplicemente un incauto sognatore…
E’un romanzo che si legge tutto d’un fiato, anche perché l’autore non si limita a riproporre dati e eventi di quel che avvenne a Monaco ma ci fa rivivere quei giorni come se fossimo lì.
GIUSEPPE PREVITI