” LA FORMULA DI BRUNELLESCHI” DI GIANFRANCO MICALI – PENDRAGON
22 Marzo 2017” NINFEE NERE ” DI MICHEL BUSSI- Edizioni E/0
1 Aprile 2017Siamo nell’estate del 1967, un anno felice per l’Italia, siamo nell’era del boom economico, si stanno conseguendo i frutti della politica di pacificazione gene-
rale e della grande ripresa economica,il benessere aumenta. La cronaca ci ricorda l’esplosione sul mercato della Fiat 500,mentre nei juke-box si ascolta.
no Gianni Morandi e Caterina Caselli.
Arriva in Versilia l’ex-colonnello Bruno Arcieri, ormai in pensione, per assistere ai funerali di un vecchio amico e nell’attraversare un ponte prospiciente
al mare nota un gruppo di donne, tutte vestite di nero,che guardano verso il mare e appaiono molte lontane dall’atmosfera di tripudio generale che anima
i posti di villeggiatura.
Quello che però colpirà particolarmente Arcieri è la riscoperta di un vecchio musicista, riincontrato casualmente mentre si esibisce con una cantante, anche
lei abbastanza demodéè, in un piccolo locale. Le note della sua tromba lo portano indietro nel tempo, ma nello stesso tempo lo condurranno in un vortice
di violenze e a un passo dalla morte. Arcieri si troverà a occuparsi di una serie di eventi che lo portano a condurre un’indagine che lo vede sempre più
coinvolto anche personalmente mentre ritorna indietro nel tempo. Tra i fatti di cui si occupa anche la sparizione di una famiglia ebrea nel 1944 con
i figlioletti massacrati dai nazisti, e la cui tomba l’ex-colonnello vorrebbe assolutamente ritrovare, Questo lo porterà a rintracciare e contattare tante figure
conosciute negli anni ’40, dal vecchio suonatore di jazz ad un ambiguo personaggio legato al fascismo, uno dei tanti sopravvissuti a quell’epoca che ha fatto
fortuna e vive isolato in una sorta di villa bunker. C’è poi la storia di un sommergibile scomparso in mare nei pressi del Cinquale con la sua carcassa ina-
bissatasi in quel tratto di mare con il suo carico umano e , stando ai si dice, con un tesoro a bordo. Tante storie violente, per lo più dimenticate, ma la venuta
di Arcieri le fa riportare a galla, non tutti evidentemente gradiscono,e lui rischia la pelle,
Leonardo Gori con Musica nera ci riporta ai tempi del “miracolo economico” intrecciando vari temi, civili, sociali, politici, economici che gravano sul nostro
Paese, costruendovi intorno un romanzo poliziesco, ricco di motivi di tensione, che poi finisce per corrispondere a un viaggio nella memoria di un Paese di
una generazione che ha sì ricostruito il Paeswe ma non certo a beneficio di tutti.
Leonardo Gori ci parla di fatti che avvengono nell’estate del 1967, quando Arcieri è già in pensione, ma la sua figura è sempre assai rigida, legata al passato
che comprende insieme a una delle sue grandi passioni, il jazz, il ricordo di un amore vissuto verso la fine degli anni Trenta. Ma Arcieri è troppo preso dai
suoi ricordi e dalle sue nostalgie per accorgersi che qualcuno sta tramando alle sue spalle. Lui è appena uscito dalla Firenze alluvionata, ha lasciato il servizio,
ora è appena arrivato in Versilia, quasi un ritorno al passato, quando quasi alla vigilia di quei tragici tempi in cui l’Italia si avvierà verso la disfatta, lui vede
per l’ultima volta a Viareggio quell’Elena Contini che è stata il grande amore della sua vita.
Ricordiamo che questo libro è uscito in prima edizione nel 2008, ora viene ripresentato con alcuni cambiamenti e anche delle aggiunte.
Musica nera inizia co il ritrovamento in un canale che costeggia l’aereoporto del Cinquale di un morto annegato, l’ammiraglio in pensione Fedele Argenti.>
Arcieri viene in Versilia per assistere ai funerali del vecchio amico, sistemandosi , pensa per alcuni giorni, in quella Viareggio che gli ricorda tanti episodi e
personaggi della sua giovinezza.
Mentre a sera passeggia per il lungomare forte è il richiamo delle note di una tromba suonata splendidamente. da un vecchio accompagnata da una vistosa
cantante di swing. La passione per il jazz riesplode in Arcieri, facendogli venire in mente tante emozioni del suo ultimo soggiorno nella città versiliese negli
anni ’40.
Ma presto a queste suggestioni si aggiungeranno urgenze ben più pressanti, infatti gli viene consegnata una lettera che lo informa di mostruosi delitti avve-
nuti verso la fine della guerra a danno degli ebrei, in particolare dovrà indagare sulla fine di una famiglia ebrea amica e in particolare ritrovare la sepoltura
di tre bambini ebrei. E nello stesso tempo Arcieri è ossessionato da quelle misteriose donne in nero che stavano sul pontile di Cinquale fissando il mare.
Arcieri comincia a cercare tracce della famiglia ebrea scomparsa nel 1945, e questo lo porta a doversi occupare della identità di una strana figura che vive
“nascosta” in una villa apparentemente inaccessibile. Vicende oscure che probabilmente nessuno vuole che rimergano, e intanto scopre che alle stesse forse
è ricollagata la fine del vecchio ammiraglio e ancor prima la scomparsa in quelle acque di un sommergibile verso la fine del conflitto.
Arcieri cerca aiuto negli ex-colleghi ma non è che trovi tante sponde. Il fatto è, e presto se ne renderà conto, che sta mettendo le mani in un autentico vermi-
naio, perché trame eversive, servizi deviati, figure canagliesche del passato puntualmente riciclate nel presente. E questo fa sì che quanto di brutto e di illecito
fu commesso negli ultimi anni dell’Italia fascista si sia poi puntualmente perpetuato sino ai giorni nostri. Tanti misteri e segreti italiani risalgono all’Italia
post-8 settembre con la feroce uscita dei tedeschi dal nostro Paese. Troppi voltafaccia, troppi opportunisti, troppe ambiguità, con Arcieri che sembra quasi
un Don Chisciotte contro questi poteri tanto forti quanto occulti.
Ma se la parte poliziesca del romanzo funziona e tiene avvinti, altrettanto protagonista in questo romanzo è la musica, del resto il titolo stesso ci vuol ricorda-
re la natura composita di questa storia, Musica nera. Ebbene il libro va affrontato come una lettura di eventi, fatti e sensazioni accompagnati da una colonna
musicale eccezionale, fissata si nella pagina ma che sta a noi rendere viva.Si va dal vero jazz allo swing alle canzoni di moda negli anni ’40. E come il jazz è
sempre contraddistinto dalle improvvisazioni, dai virtuosismi, dagli assolo,così il libro procede con varie angolature narrative, come un ritmo che sale, scende, varia. Quindi esercizio di memoria su fatti avvenuti in Italia, sulla sua musica, sulle sue generazioni, il tutto scandito come una lunga suite musicale.
I personaggi sono tanti, Arcieri è certo il protagonista, ma accanto a lui possiamo citare lo splendido Pippo Squà Squà, poi Tom, ma purtroppo anche Fabrizio
Bartalesi, ovvero l’uomo con le sue brutture e le sue incongruenze, a dimostrazione che la natura umana è una cosa e quella artistica è un’altra. E anche Ange-
la rimane una protagonista d’eccezione, assai sorprendente lo sviluppo nel corso del racconto del suo personaggio.
La nuova edizione di Musica nera, che tra l’altro conserva una sua freschezza e una visione dei fatti che a circa dieci anni di stanza appare azzeccatissima,
viene chiusa da un capitolo aggiuntivo ” La coda” scritto da Marco Vichi. Si ritrovano due vecchi amici, il commissario Bordelli e l’ex-colonnello Arcieri, sono
passati ormai sei mesi da quando Arcieri si era rifugiato presso il commissario. Bordelli è curioso, vuol conoscere le sensazioni dell’amico dopo tutto quello
che gli è capitato. Tutto ormai è passato, la vita va avanti, e Arcieri fa un’osservazione sugli ideali, a cui si può dedicare una vita, innamorarsene, sacrificare se
stessi. Ma poi bisogna staccarsene, cercare una nuova vita, nuovi amori, nuova musica…..
GIUSEPPE PREVITI