” UN PASSATO DA SPIA” DI JOHN LE CARRE’-MONDADORI
1 Marzo 2018“QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DE VIA MERULANA” di CARLO EMILIO GADDA-
6 Maggio 2018Ecco di nuovo in azione il maresciallo Spada comandante della stazione di Fittoneta, dove sta imparando a convivere
con il nuovo capitano, Dora Panerai, fresca di Accademia, oltretutto anche una bella donna, e così c’è anche da soppor-
tare le gelosie della fidanzta.
La storia inizia quando in un pattugliamento notturno vengono arrestati due coniugi rom e il maresciallo si dovrà occupare del loro figlioletto Yari con cui entra subito in grande sintonia. Il ragazzo viene portato in una casa d’accoglienza dove diventa amico di un singolare personaggio, un clochard conosciuto come Mangiavento,che parla sempre in rima. L’uomo si affeziona a Yari e gli rivela un suo segreto a patto che il ragazzino fugga dall’istituto. Yari scappa ma intanto Mangiavento viene trovato morto sul ciglio della strada. Spada sospetta che si tratti di un omicidio
ma il magistrato gli dice di chiudere le indagini ritenendolo un semplice incidente della strada. Insospettito dalla scoperta che l’Istituto , come del resto per Yari, non ha denunciato la scomparsa di altri due piccoli ospiti negli anni
precedenti, il maresciallo convince il capitano a far proseguire le indagini.
Parallelamente a Yari vi è un altro ragazzino, Marco,afflitto da una grave malattia, i due si sono conosciuti casualmente,
e Spada cercherà in tutti i modi di salvarli.Sarà una lotta contro il tempo e contro il male, che coinvolgerà anche sul piano umano il nostro protagonista.
Personaggio principale di Nati per morire di Giorgio Simoni è un maresciallo dei carabinieri, Ettore Spada che dietro
un’apparenza burbera ma a volte anche strafottente cela un cuore grande cos’. Dopo averne arrestati i genitori, coinvolti
in un tentativo di rapina , deve occuparsi del loro figlio, un ragazzino rom, 11 anni, che verrà affidato a una casa di acco-<
glienza. Il ragazzo, che era subito entrato in simpatia con il maresciallo, trova un amico in un ospite dell’istituto, di origine un professore ma ora divenuto un clochard dopo una grave disgrazia familiare. Il clochard ormai è per tutti
Mangiavento, parla solo in versi e fa appena in tempo a rivelare un suo segreto a Yari che viene trovato morto sul ciglio
della strada, con il maresciallo Spada che sia stato ucciso. Nel frattempo scompare anche Yari e stranamente nessuno
della Casa di accoglienza denuncia il fatto. IL maresciallo teme che ci sia qualcosa di brutto dietro questa vicenda e
scatena una corsa contro il tempo per salvare il ragazzino.
Come un’altra corsa contro il tempo si farà per salvare l’altro giovane protagonista della storia, Marco, afflitto da una
grave malattia degenerativa. Nella vicenda di questi due ragazzini che sono venuti al mondo non certo per morire (
di cui al titolo “Nati per morire”) sta un po’ il senso di questo romanzo che vuol far riflettere sul fatto che ognuno viene
al mondo con il suo destino, ma nessuno merita di morire per la cupidigia e la sete di denaro di alcuni individui, e meno
mai qualcuno è da sacrificare per salvare altri.
E se può succedere che a volte la vita di qualcuno condannato senza scampo si salvi per una sorta di miracolo,legato a
coincidenze straordinarie, non è assolutamente ammissibile che si speculi o si sfruttino certe necessità. Esistono purtroppo trafficanti di organi umani, trafficanti di bambini, e con loro esseri malvagi che procacciano la materia umana,
in questo caso bambini indifesi. E’un problema assai grave quello che Giorgio Simoni denuncia in questa storia raccontata con molta partecipazione e trepidazione.
Un giallo quindi di denuncia questo di Simoni, un autore ormai discretamente affermato, un autore che si è fatto alla
dura scuola dei Festival, delle Rassegne, per anni e anni lo abbiamo incontrato spesso in giro per l’Italia con i suoi racconti e i suoi romanzi, ora con Nati per morire sta raccogliendo i frutti di una passione più che decennale, infatti
questo romanzo è risultato vincitore del Garfagnana in Giallo per romanzi inediti.
GIUSEPPE PREVITI
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