” IL FRANCESE” DI MASSIMO CARLOTTO- MONDADORI- 28.O3.2022
28 Marzo 2022“ANNABELLA ABBONDANTE” (La verità non è una chimera)di BARBARA PERNA- 06-04-2022 – GIUNTI
6 Aprile 2022Il grande parco di Villa Pamphili è un accogliente giardino frequentato di giorno da bambini, anziani, sportivi mentre di sera cambia completamente
aspetto con la presenza di drogati, prostitute, senza tetto. Una fredda mattina di gennaio vede la scoperta del cadavere di una prostituta, uccisa con una
arma da taglio, e con il corpo brutalmente martoriato. La vittima era sui venti anni, viveva da sola e si prostituiva per potersi mantenere l’università e pro-
curarsi un destino migliore.
Per il commissario Ansaldi e i suoi uomini è un duro colpo. Villa Pamphili rientra nella giurisdizione del loro Commissariato e loro sono sempre stati convinti
che si trattassi di una zona tranquilla.
Intanto nei quartieri alti della polizia c’è molto fermento perché Roma a breve ospiterà un importante vertice dei capi di stato europei e la parola d’ordine è
che tutto deve essere tranquillo e sotto controllo, perciò il caso deve essere chiuso alla svelta.Ancora i cinque personaggi del Commissariato Monteverdi, raccontati da Francois Morlupi in Nel nero degli abissi, romanzo fresco e piacevole. Un noir abbastanza originale nel panorama letterario nazionale, con all’opera una squadra di investigatori dai comportamenti un po’
singolari ma anche simpatici e da..apprezzare perché, un po’ “sbaraccati”che appaiano, in tutti loro la prima esigenza è appurare la verità.
Seconda indagine del commissario Ansaldi e della sua squadra, ovvero dei Cinque di Monteverde, già conosciuti in Come delfini tra pescecani.
L’animo umano in quale abisso puo’sprofondare ? Questo è un po’l’interrogativo che turberà Biagio Maria Ansaldi e i suoi uomini.
In verità Ansaldi era scosso da un altro interrogativo, ovvero come comportarsi con la bella libraia di cui è cliente assiduo da qualche tempo, o rivelarle i suoi sentimenti o continuare a crogiolarsi nei suoi amletici dubbi e nelle sue paure. Ma non è più tempo di dubbi o tentennamenti, il
ritrovamento del cadavere della prostituta a Villa Phampili turba l’apparato della polizia capitolina proprio ora che tutte le forze di polizia della
capitale stanno per essere mobilitati in vista di un importantissimo vertice politico, e quindi sono tutti mobilitata dal ministro degli interni al-
l’ultimo degli agenti. Per Ansaldi&C. la sfida è in prima persona visto che il delitto concerne la zona di loro competenza, i Cinque di Monteverde
si applicano al caso meglio che possono, pensano anche di avere la soluzione a portata di mano, ma intanto sopraggiungono nuovi delitti e non
si riesce a uscire dalle nere tenebre di questi abissi in cui la città sembra precipitare.
Morlupi ha l’abilità di affrontare anche i temi più pesanti, come il Male in tutte le sue forme, anche le più feroci, con una certa nonchalance, con
tanta semplicità e tanta saggezza,, si da poter affrontare ogni contraddizione della città e dell’animo umano con la giusta miscela di tensione ma anche di ironia.
IL commissario che guida il Monteverdi resta al centro di tutto, con la sua ipocondria, il suo strano modo di vestirsi e di imbottirsi di medicine,
sembra il vicino di casa ideale, che con le sue manie ti fa sorridere, ma ti dice anche che la vita comunque deve andare avanti….
Poi chiaramente, riferendoci a un lavoro di “squadra”, tutti i comp0nenti del commissariato hanno proprie caratteristiche, con una loro vita, con
le loro aspirazioni, le loro manie, i loro sogni, le loro limitazioni, in definitiva anche consci dei propri limiti, ma anche con un grande orgoglio e con
la volontà di imporsi agli occhi del mondo.
Nel nero degli abissi è una storia complessa, le 470 pagine non sono poche ma si leggono tutte d’un fiato, subito la trama ti prende e ti porta a
procedere nella lettura. Una serie di delitti brutali e apparentemente senza collegamenti tra le vittime. Gli assassini fanno pensare al modus operandi di due persone, use ad anticipare le loro…malefatte, inviando delle lettere al commissariato.
Al nostro autore interessa certo la parte più poliziesca della storia, ma si conferma anche un ottimo creatore di caratteri e di personaggi, anche quelli
apparentemente minori. Ad esempio un postino “lavativo” che a un certo momento, complici forse gli occhi di fuoco di una esigente poliziotta, si trasforma in un efficentissimo aiutante del commissariato, visto che c’è da correre contro il tempo per trovare gli assassini. E c’è anche un altro poliziotto, un po’ messo da parte, adibito per lo più ai vettovagliamenti, che improvvisamente si fa contagiare dall’alacrità del gruppo e comincia a
partecipare attivamente all’indagine. >Tutto questo ci fa vedere che non esistono personaggi di secondo piano, tutto sono necessari a questa sorta
di caccia al colpevole ideata e condotta da Morlupi.
In effetti se è pur vero che Biagio Maria Ansaldi è il centro motore del commissariato e quindi della squadra, che del resto lo…adora e lo protegge,
è anche importante la funzione corale che l’autore assegna ai vari protagonisti, ognuno con la sua personalità, la sua caratteristica, e tutto questo
fa la vera forza del romanzo.-
Un ruolo….oscuto ma altrettanto determinante è lasciato all’assassino, il cui punto di vista è sempre evidenziato nel corso del racconto. si che il pathos di questa “storia noir” non venga mai meno.
Una storia drammatica quanto brutale, certo gli abissi sono…neri, ma i nostri investigatori sono superiori a tutto…
GIUSEPPE PREVITI