” L’EQUAZIONE DEL CUORE” di MAURIZIO DE GIOVANNI- MONDADORI- 05-03-2022
5 Marzo 2022” QUESTO VINO SA DI MORTO” DI PATRIZIA RASETTI-CARMIGNANI EDITRICE- 16.02.2022
16 Marzo 2022L’ispettore Claudia Draghi viene assegnata alla questura di Livorno appena promossa a ispettore, ma quando da Milano giunge alla nuova destinazione
viene accolta in malo modo dal nuovo superiore che le rinfaccia i suoi precedenti e la ostacolerà in tutti i modi. Fortunatamente trova conforto nella vici-
na di appartamento, l’anziana signora Dina, un po’ burbera e impicciona, ma fondamentalmente dal cuore d’oro.
L’improvvisa scomparsa di Mihaela, la badante moldava a cui Dina si era affezionata, la porta poi a confidarsi con la poliziotta che si imbatterà in una organiz-
zazione criminosa che riduce giovani donne in schiavitù, sfruttandole senza pietà e facendole entrare in Italia come clandestine.
Il ritrovamento di alcuni resti umani sciolti nell’acido getta una luce ancora più sinistra su questa scomparsa. Con l’aiuto di un vecchio poliziotto in disgrazia
e di un giovane sovrintendente che finisce per rivalutare l’ispettore, e anche con l’apporto dell’anziana Dina, la Draghi si appresta a risolvere il caso.
Diego Collaveri, livornese, scrittore di gialli, oltre che scenografo, regista e critico cinematografico, musicofilo, torna in libreria con Nel silenzio della notte, uscito per la collana Giungla Gialla della Mursia.
La protagonista si chiama Claudia Draghi,, neo-ispettore di polizia, appena trasferita a Livorno da Milano, dove non ha lasciato un buon ricordo.Dovrebbe
essere contenta per la promozione, ma questa è apparsa quasi una scusa per levarsela di torno, dopo che lei aveva denunciato le male fatte di alcuni colleghi.
E infatti la prima cosa che il suo nuovo superiore le rinfaccia è questo comportamento verso gli ex-colleghi, confinandola poi in poco interessanti lavori d’ufficio.
Lei cerca un po’ di comprensione nella vicina di casa,un’anziana signora, Dina, ex-insegnante, appassionata di polizieschi, con qualche acciacco, un po’impic-
ciona e perennemente in guerra con la figlia che per scaricarsi la coscienza- così pensa lai-le ha messo in casa una badante. E proprio dall’improvvisa scom-
parsa di Mihaela, a cui l’anziana si era affezionata, nascerà un caso a cui si interesserà l’ispettrice che finirà pe scoprire, supportata da alcuni colleghi, malvisti
come lei, una organizzazione criminale che sfruttava ragazze venute dall’Est, lucrando sulle stesse, non esitando, se del caso, a sopprimerle.
Con l’aiuto di due colleghi, un anziano poliziotto in disgrazia,e uno più giovane, messole alle costole per spiarla dal vicequestore loro dirigente,ma poi, insofferente a queste pretese, l’ispettore Draghi cerca di trovare la ragazza scomparsa, imbattendosi in una situazione veramente difficile e senza respiro.
L’agenzia dove si appoggiano queste ragazze subito sospetta, un losco medico e un sacerdote sin troppo impegnato fanno crescere i sospetti nei poliziotti.
Intanto si rivela prezioso l’aiuto della signora Dina, che alla fine si esporrà sin troppo, rischiando anche la vita.
Un giallo poliziesco dove azione e motivazioni psicologiche si alternano in una trama ben congegnata che alla fine ha anche il pregio di tenere tutti i perso-
naggi sulla…corda, arrivando a un finale abbastanza imprevedibile.
UNa scrittura scorrevole, ,i dialoghi piacevioli con un pizzico d’ umorismo, tipico della natura toscana, qui in particolare è tutto di marca “livornese”. Ne esce
una storia intensa, di ritmo serrata, dai vari personaggi tutti ben congegnati e strutturati. Infatti arricchisce l’attesa che gira attorno al caso di queste donne arrivate in Italia, convinte di trovare una nuova vita con il fatto che sono finite in mano a spietati sfruttatori. Netto lo scavo psicologico dei vari personaggi, così
le figure dei poliziotti, visti-pregevole novità-più sotto il profilo umano e personale, che non sotto quello degli investigatori. Ma in generale l’autore conferisce
a ogni personaggio, maggiore o minore che sia,una sua personalità.
Il tutto, con sullo sfondo una Livorno reale e veritiera.
GIUSEPPE PREVITI