” DELITTI IN GIALLO ” AA.VV.- MONDADORI
27 Settembre 2015FIORI, CIBO E CRIMINI- UN CERTO REX STOUT E IL SUO COMPARE NERO WOLFE- ORCHIDEE IN GIALLO (3)
27 Maggio 2016Maria Rosaria Perilli, scrittrice, poetessa debutta nel mondo del giallo con Nero Vanessa. Un’atmosfera nera come la notte e come il mistero, cupa come la disperazione,
su cui spiccano il rosso del sangue e il bianco della purezza. Sono i colori della farfalla Vanessa Atalanta, bellissima quanto intrigante, come intriganti appaiono questi rac-
conti noir dove alla voce farneticante ma a tratti anche commovente dell’assassino si alternano altre voci, da una giornalista curiosa a un docente di criminologia in pen-
sione, da un commissario suo malgrado ( voleva essere un poeta) a una bellissima medico legale.
Tante storie si susseguono, ora amare, ora tenere, sempre dolorose ma anche con un velo di nostalgia. I titoli delle storie sono altrettanto stimolanti con un pizzico di
mistero e così la farfalla vola da un luogo all’altro leggera leggera, messaggera ora di vita di morte.
Maria Rosaria Perilli ci sorprende piacevolmente con questi racconti dove tante storie giallo-nere si susseguono con intrecci sempre interessanti ai quali si uniscono
una pietà e un dolore che accomuna vittime e assassini.
Nero Vanessa è un romanzo che risponde ai canoni classici del giallon con i suoi bravi delitti, i suoi bravi investigatori e i suoi meno…bravi assassini. Gli omicidi sono
per lo più accennati, meno che nel primo racconto dove i quattro omicidi sono descritti con dovizia di particolari,ma questo è necessario per far capire l’accanimento
del killer sui malati di cancro. Ma rispetto a tanta letteratura e anche a certo cinema o televisione dove si fa a gara con descrizioni truculente, qui il tono è più distacca-
to, si palesano più le sensazioni dell’omicida che l’omicidio in se.
Romanzo a episodi pur se i protagonisti principali sono sempre gli stessi, ma ogni racconto ha una trama a sè stante. I quali protagonisti sono Antonia, una giornalista
aspirante scrittrice di gialli con il bernoccolo delle investigazioni; il commissario Sardi, uno sfigato con il complesso di essere un incapace; un criminologo di grande
fama che per risolvere i casi delittuosi fa ricorso ai grandi della letteratura; il cronista sportivo Davide, che pur sposato è ” cotto” di Antonia; e la bella etnologa Silvia,
dalle inclinazioni particolari.
L’autrice si rivela paeticolarmente dotata nel costruire e fare ” vivere” questi personaggi, vedi il tormentato Sardi, lasciato dalla moglie, sempre indeciso, un depresso
cronico, o la bella dottoressa, che cerca di nascondere la sua vera natura pur se alla fine dichiarerà il suo amore per Antonia. Della quale la Perilli abbonda in descri-
zioni, sia del suo aspetto fisico, sia del suo pensiero e del suo compartamento.
Il modo di narrare della Perilli è molto conciso, punta all’essenziale, del resto è la forma migliore per scrivere dei racconti. La nostra autrice usa ripetere più volte alcune
parole quando descrive alcuni personaggi, quasi a volerne rafforzare il concetto. Questo avviene sovente nella descrizione di certi tratti fisici o di certi modi di vestire, ad
esempio di Antonia o del commissario. C’è anche un uso raffinato di citazioni letterarie, ma senza appesantire la trama, anzi ne è un un intelligente completamento.
Curioso è anche l’approccio dell’autrice con la sua protagonista, che alla fine potrebbe anche essere la sua alter ego, giornaliste con la voglia di scrivere romanzi gialli,
e da ogni vicenda di cronaca Antonia saprà poi trarre lo spunto per scrivere romanzi di successo che firmerà Nero Vanessa come è il titolo di questa opera, insomma
un continuo parallelismo tra realtà e finzione.
Interessante è vedere i crimini dal punto di vista dell’assassino che ci dice sempre come e perché agisce, anche se la sua identità verrà sempre svelata allo scioglimento
dell’enigma. L’autrice, oltre che alle trame puramente gialle, e’ anche molto attenta a evidenziare i “colori” che contrassegnano la nostra vita, praticamente in ogni storia
ve ne è uno diverso. Ben giocato è anche l’espediente di tante finestre ( in corsivo) attraverso le quali l’omicida si rivela e ci rivela i suoi stati d’animo.
GIUSEPPE PREVITI