“L’OMBRA DEL DESTINO” DI DANIELE CAMBIASO E ETTORE MAGGI- GIALLI RUSCONI
18 Gennaio 2011“LACRIME DI CRISTALLO”- DI MARIO PINZI- CAMBIAMENTI
1 Febbraio 2011Sacha Nespini è un giovane scrittore, ha pubblicato vari romanzi, collabora con varie mansioni con più gruppi editoriali, ci tiene a dirlo “non è un critico musicale”. Quando la Perdisa pop gli ha chiesto di scrivere un libro su
i Noir Desir non ci ha però pensato molto ed ha accettato perchè tutta la colonna sonora della sua vita-ognuno di noi ne possiede una…-è stata scandita sulle musiche di questo complesso. E così ecco una lunga storia su come nascono un genio della musica e una band.I Noir desir son o stati tra i protagonisti del rock internazionale negli
ultimi decenni, ma il protagonista principale di questa storia si chiama Bertrand Cantat, è stato definito “il nuovo
Jim Morrison”, mibgliaia di fan si sono ispirati a lui, affascinati anche dal suo “essere contro”:Nel 2002 i Noir Desir sono al vertice delle classifiche in tutto il mondo, sono richiesti ovunque, con il loro anticonformismo, co la loro libertà di pensiero, la loro indipendenza da ogni giogo economico delle grandi case discografiche. Stanno conquistando sempre maggiori fan e Cantat nè è l’alfiere in tutti i sensi. Improvvisamente, o forse nessuno in questo vortice di successi si è accorto di cosa gli stesse accadendo, la sua vita cambierà radicalmente,assumendo i toni della più fosca tragedia.E’ da tempo legato sentimentalmente a Marie Trentignant
dopo aver lasciato per lei la moglie Kristina Rady da cui ha avuto due figli.Vi ricordiamo che Marie Trentignant
era figlia d’arte, di celebri e conosciutissimi genitori, Jean-Louis e Nadine.Marie ha alle spalle una carriera folgorante,sia cinematografica che teatrale.Una vita sentimentalmente densa, con quattro compagni e altrettanti figli.L’amore tra Bertrand e Marie sarà di tipo assoluto,esclusivo, gelosissima lei che lo vuole tutto per sè,Bertrand
la segue ovunque, trascura impegni e amici.Una dedizione totale pur se alla fin fine lui è anche più popolare di lei.
Marie si sposta in Lituania dove la madre Nadine sta realizzando un telefilm “Colette” e Bertrand naturalmente è con lei.Il 26 luglio 2003 ,in un albergo di Vilnius, tra i due scoppia un litigio, Bertrand Cantat schiaffeggia a più riprese la sua compagna, che entrerà in come e morrà qualche giorno dopo.La notizia è di quelle destinate
a fare scalpore in tutto il mondo,Betrand tenterà in utilmente il suicidio. Arrestato,il tribunale lituano lo condanna a
otto anni di carcere per omicidio colposo. Sconterà la pena parte in Lituania, parte in Francia, poi otterrà la semilibertà e tornerà con la moglie Kristina, che lo aveva perdonato e mai abbandonato in quegli anni.Mentre
si parla addirittura di una ripresa dell’attività musicale e di un nuovo disco in uscita Krista si suicida mentre Cantat
dorme nella stanza accanto.Sembra la fine definitiva di un artista “maledetto”. Il 29 luglio 2010 Bertrand finisce di scontare la pena e torna un uomo libero. Forse tornerà alla musica.
Quando gli viene chiesto di scrivere questa storia dei Noir Desir Nespini resta al contempo perplesso e affascinato.
In Francia, dove aveva suscitato passioni e odi profondi tanto che si sospetta doloso l’incendio appiccato alla case del cantante,la vicenda è ormai quasi dimenticata, certo tutto il buono e il bello che si poteva dire di
questo formidabile complesso e del suo aedo era ormai sepolto sotto tonnellate di fatti e di cose poco edificanti.
Nespini,in verità,aveva già scritto di Parigi, una città che con le sue atmosfere lo ha sempre affascinato, così come da un casuale incontro di gioventù era nata la passione per questo gruppo musicale, scoperto per caso ma poi divenuto importante nella sua formazione.Nespini non è, e lo dice apertamente,un critico musicale, piuttosto si ritiene un appassionato di storie, ama e sa raccontarle. Una grossa parte del libro è dedicata a
descriverci come è nata la banda, primi anni ’80 a Bordeaux, poi ne segue l’evolversi passo paso, venti anni di musica.tanti e tanti cambiamenti.Di tutto questo Bertrand Cantat il Morrison francese è l’anima, il cuore.
E’ lui che sa trascinare centinaia di migliaia di fan, portando avanti la sua lotta prima da ragazzo emergente e determinato, poi da uomo non incline ai compromessi, diventando la bandiera dei no-global, dell’antirazzismo,
della poesia viscerale. E’ lui che incarna il condottiero ideale.. Il complesso è costituito da quattro elementi, anc he loro diventeranno uomin i con le loro vite e le loro storie. Una vita raccontata quasi con una cadenza giornaliera, un insieme di date e di fatti, senza mai indulgere a slanci personali o pulsioni emozionali.Lo stesso autore se ne rende conto e ce ne da conto. Ma mettiamoci nei panni di chi per anni è vissuto nell’adora-
zione di un mito, un complesso nato dal nulla, che via via si rivela sempre più forte, sempre più bravo,arrivando così a incidere sui pensieri di molte generazioniu con musiche,parole,comportamenti.Ma ad un tratto il “mito”cede il posto all'”uomo” e la leggenda si sfascia, si im poverisce,ti senti quasi tradito.I Noir Desir come tali potranno anche con tinuare ad esistere, ma certo l’impatto con la realtà è stato duro e devastante.fNell’ultima parte del libro Nespini affronta la tragedia cercando di fuggire da sentimentalismi e facili moralismi.
La storia di una band famosa, la storia dell’uomo che la caratterizzava e poi viene travolto da un susseguirsi di tragedie: la morte di Marie, il carcere,la morte di Kristine. Sarebbe stato facile affidarsi al sensazionalismo, data la notorietà dei protagonisti, la Francia stessa ne è uscita spaccata, ma Nespini è stato bravo a non cadere in questa trappola.Lui vuole raccontare la storia di un complesso “una band cher ho invidiato a morte ai fratelli d’oltralpe perchè, noi in Italia, una cosa potente così forse non l’abbiamo mai avuta”. E così ha compiuto un viaggio nel suo passato, ha descritto qualcosa che in questi anni lo ha accompagnato e anche gratificato.
Doverosamente arriva anche a parlare del presente, ma vi dedica una piccola parte del suo libro. A lui interessa
scrivere una storia che poi coincide con la sua formazioine personale. Ci parla di quattro giovani che dal nulla creano una band,dei tanti loro compagni di avventura, delle loro canzoni. E poi il dramma di Vilnius che pone fine ad una esperienza e musicale e umana. E’ evidente che per Nespini, ma anche per tanti altri,c’è l<a speranza che un giorno ci sia di nuovo posto nel firmamento musicale per Cantat e soci.
“Noir Desir.Nè vincitori nè vinti” consta di nove capitoli, ampia rassegna discografica e bibliografica.Un capitolo
riprende “Des visages des figures”(che era anche il titolo di un album del gruppo),un racconto che Sacha Nespini aveva scritto parlandoci di una sua visita a Parigi, al cimitero di Père Lachaise dove visiterà pure la tomba di Marie Trintignant.
Particolarmente gustoso il primo capitolo dove l’autore con molta ironia ci racconta dei suoi anni di adolescente
in un flash back che ci spiega come è nata la passione per i Noir Desir.Sono molto dettagliate le ricostruzioni dei primi anni della band, dai primi im provvisati concerti alla notorietà spicciola, dalla lotta contro le
Major sino al successo che sarà di portata universale.Poi si arriva alla ricostruzione quasi cronachistica del tragico periodo in cui Cantat cancella praticamente se stesso e il suo complesso. Da un punto di vista dello stile letterario notevole il passaggio da un tono semi-ironico a quello secco e conciso dell’inchiesta.
Ma in questo libro è talmente alto il sentimento di amore verso la musica, verso l’arte che gli permette di non
esprimersi sui fatti dopo il 2003, limitandosi a riportarli sotto forma di asettica cronaca.
La domanda che ci possiamo porre è sulla figura umana del cantante.Un artista che spessosi è fatto portavoce
nel denunciare ingiustizie o è stato promotore di cause sociali. Come ha potuto allora picchiare a morte una donna e anche astenersi dal soccorrerla? Nessuno ha mai risposto esaurientemente a tali quesiti, forse non ci può essere neppure una risposta.Mentre lui era in carcere il silenzio è sceso sulla musica dei Noir Desir.
Oggi Cantat è di nuovo un uomo libero in regola con la legge.La morte per suicidio di Krista Rady ha rinfocolato la leggenda dell'”artista maledetto”, una definizione che lo accompagnerà probabilmente per sempre i ndipendentemente che la band torni a riunirsi o meno.
Sacha Nespini, da grande ammiratore, ha scelto la strada della glorificazione, anche se ha capito che non si possono escludere i fatti della vita, belli o brutti che siano, pur se tra le righe sembra non essere molto d’accordo sulla caduta di popolarità della band,per lui questa musica non morirà mai.Unca eccezione in
tutto il libro a questa volontà di non schierarsi la si trova nella famosa visita la cimitero di Père Lachaise,davanti alla tomba di Marie lui volta le spalle, non lascia alcun fiore, si riaffida alla musica immortale. Forse è qui il concetto,lei è morta, la musica di lui non morirà mai…..
GIUSEPPE PREVITI