CLAMOROSO DILEMMA:CONTA PIU’L’AUTORE O L’ATTORE ?
23 Febbraio 2025Oggi, 25 marzo, si celebra il “Dantedi, una giornata nazionale che celebra Dante Alighieri,con festeggiamenti, oltre che in Italia,anche nelle sede estere
degli Istituti di cultura del nostro Paese.Tra le curiosità di questa giornata, come rilevano gli autori Monaldi&Sorti, più volti ospiti delle nostre iniziative, legate al Festival del Giallo e ad altri eventi, e particolarmente legati a un grande personaggio storico pistoiese, come Atto Melani,si ha<
certezza che Dante è in opere di Shakespeare. Infatti è stato trovata alla Britihk Library una prova che William Shakespeare avrebbe avuto un collaboratore che conosceva l'italiano e che usò nelle sue opere anche citazioni dantesche.
Questo ce lo dicono la coppia di scrittori e storici Monaldi & Sorti, autori di una triologia "Dante di Shakespeare" uscita in questi anni in Italia.
Dante è stato usato dai due autori per approfondire gli studi sull'identità e l'opera del grande drammaturgo, e i loro studi sono stati apprezzati anche in
Inghilterra tanto che sono stati invitati a approfondire e pubblicare risultati di ricerche su Dante quale fonte di Shakespeare.
Secondo quanto ci raccontano Monaldi&Sorti una studiosa,Marianna Iannaccone, ha rinvenuto un esemplare del '500 della Divina Commedia a Londra, con annotazioni di un erudito -di padre fiorentino, tale John Florio,tra l'altro traduttore del Boccaccio e di Montaigne.Ma dagli studi fatti vi sono molti
passi danteschi ch non vengono attribuiti al Florio ma compaiono pertanto ad opera di altri autori che attingevano all'opera dantesca.
Secondo Monaldi&Sorti , a differenza di Shakespeare che non lasciò neppure un'opera della sua copiosa produzione, altri invece hanno lasciato varie
tracce di se stessi, Ma ribadiscono i due studiosi italiani, forti del loro continuo studio su Dante e Shakespeare, che tante scene dantesche si ritrovano riportate nelle opere del grande autore d'oltre-Manica.E Monaldi&Sorti auspicano che si continui la ricerca di altri esemplari della Divina Commedia
appartenuti a collaboratori dello stesso Shakespeare, elemento appunto d'unione Dante.
Quello che è notevole ,ultimamente vi ha dedicato una pagina la Nazione di Firenze, è l'interesse inglese per l'opera di Rita Monaldi e Francesco
Sorti, con l'aiuto della figlia Theodore,"Dante di Shakespeare-Amor ch'a nullo Amato", dove in una triologia in corso d'uscita si racconta ad opera di
Skahespeare, Dante e la nascita della Commedia.Questo a ribadire il loro concetto che chiunque sia Shakespeare doveva per forza essere collegato a Dante.
E si porta ad esempio il verbo "incielare"(collocare in cielo)inventato da Dante mentre Shakespeare ne una uno simile per significato "ensky".
"Gialli"letterari, addirittura lontani nel tempo, ma non per questo meno vivi e interessanti, se ancora oggi se ne discute.ù
GIUSEPPE PREVITI