” LE SPOSE SEPOLTE ” DI MARILU’OLIVA – HARPERCOLLINS
23 Maggio 2018” VOLEVO FARE IL COMMISSARIO ” DI RUGGERO PERUGINI- SOVERA EDIZIONI
30 Maggio 2018In noi vi è un personaggio “bi-negativo” che ci dice sempre che non ce la faremo, che si diverte a impaurirci, che ci fa coltivare le nostre
paranoie, che ci perseguita con incubi e visioni di terrore.
Ritrovare la cittadina emiliana di Sparvara significa riincontare nel locale commissariato di polizia la giovane ispettrice Aurora Scalviati,
nota come efficientissima profiler e psicologa.Vive sola,la sua vita è condizionata da un brutto episodio legato a uno scontro a fuoco quando era in servizio a Torino che l’ha segnata nello spirito e nel fisico. Ora qui sembra aver ritrovato una certa serenità grazie anche
all’aiuto dei suoi colleghi che considera ormai la sua famiglia.
Ma la tregua dura poco, perché alla Certosa di Bologna viene scoperto il cadavere di un uomo orrendamente mutilato e che sul petto ha
tatuato il nome della Scalviati.
Sulle prime Aurora si trova messa sotto accusa dai colleghi di Bologna, sembra quasi la considerino coinvolta nell’omicidio, oltre tutto
anche il suo rapporto con Bruno, che lavora con lei al commissariato,sembra messo a dura prova. Dal canto suo Bruno, che ha sofferto
molto per un certo rallentamento nel suo rapporto con Aurora, si trova invischiato, sia pure sotto falso nome, in un giro di corse auto-
mobilistiche clandestine, nel cui giro gravitano mafiosi, naziskin e tante teste calode.
Con lei e Bruno avevano lavorato Tom e Silvia, ora passati a nuovi incarichi, ma comunque sempre pronti a dare loro una mano.Ma via
via che la vicenda procede si nota che tutti gli amici di Aurora sono sotto il tiro di questo feroce e misterioso killer. Questi, ricorrendo a
misteriose simbologie nordiche che sfociano in delitti secondo i più sanguinosi riti vichinghi, continua a colpire colleghi e amici della
Scalviati, perfino Isaak Stoner, padrino e maestro di Aurora, cadrà nelle mani di Valraven(il nome in codice dell’assassino).
Sembra una sfida impossibile, ma la ragazza, pur ferita e sofferente nel corpo e nell’anima non si arrende, riuscendo così a debellare i
suoi fantasmi e pure l’ideatore e esecutore del diabolico piano.
Dopo Aurora nel buio ritroviamo a poco tempo di distanza in una nuova avventura Aurora Scalviati protagonista di Osservatore Oscuro d scritto da Barbara Baraldi. Con una parola oggi di moda potremmo definirlo un thriller, in cui la nostra autrice parte da un qualcosa che
noi tutti custodiamo al nostro interno, una specie di “io negativo” che alimenta le nostre paure, i nostri incubi, i nostri momenti peggiori.
La storia parte da lontano, addirittura dall’assassinio del padre di Aurora,un noto magistrato, che stava conducendo una delicatissima in-
chiesta che coinvolgeva mafia, trafficanti d’armi e malavita internazionale, e che appunto era stat0 vittima di un attentato. Il che aveva
poi portata la ragazza a arruolarsi in polizia con qualifiche altissime, salvo poi precipitare in un gorgo di situazioni rischiosissime, che
l’avevano fatta confinare nel piccolo commissariato di Sparvara.
E proprio mentre svolge servizio qui inizia questo nuovo romanzo con il ritrovamento di un cadavere di un uomo che mostra sul petto un
tatuaggio con impresso il nome di Aurora Scalviati.
Aurora ovviamente si trova al centro dell’indagine, ritroviamo anche molti dei personaggi di Aurora nel buio, ma in tutto il libro si ritrovano cose del suo passato. Comunque in Osservatore oscuro ci sono due vicende parallele, quella di Aurora e quella di Bruno, suo
compagno e forse qualcosa di più, anche se in questo inizio sembrano agire su piani diversi.Quasi non comunicano più tra lor0, e questo
li fa sentire ancora più male, perché sono due disperati, pieni di problemi, che necessitano del reciproco sostegno.
La vicenda conta molti morti, tra agguati, segni premonitori, l’avvicendarsi di tanti personaggi. Su tutti domina il personaggio di Aurora, il
suo fluido con il lettore è immediato, con i suoi disturbi, i suoi fantasmi, le sue ossessioni, ma anche con la sua sincerità, il suo coraggio, la sua forza di volontà. Veramente interessante il profilo di questa poliziotta, che pur dovendo fronteggiare guai, diffidenze, rimproveri e
ostracismi vari,non vuole rinunciare alla sua vita e al suo lavoro, forte del suo istinto e delle sue grandi doti investigative.E tenta anche di
instaurare un rapporto diverso con gli altri, per non sentirsi sempre solo e trascurata.
Ma il suo dediderio di collocarsi in maniera diversa con gli altri trova un ulteriore ostacolo, il killer sembra voler fare terra bruciata intorno a lei, perché tutte le persone che le sono più vicine corrono il rischio di essere uccise.
E a complicare ancor più le sue indagini c’è anche il fatto che quest’uomo compare sempre in forme diverse, sembra quasi avere più volti.
Un intrecciarsi di emozioni e di eventi, una tensione sempre maggiore che conferma Barbara Baraldi tra le più dotate scrittrici di genere.
Secondo libro della saga con al centro la Scalviati, ma non soltanto, perché la scrittrice ci conduce in un percorso tanto oscuro quanto emozionante.Una situazione di sicuro impatto emotivo, con appropriati rimandi al passato( ci permettiamo di consigliare di leggere il primo libro della serie). Sono stati delineati con sufficienti caratteristiche i vari protagonisti, a iniziare da Aurora provata da una vita in
gli eventi le hanno minato lo spirito e il fisico. Ne esce una figura a tutto tondo, ora brillante, sicura, appassionata, ora istintiva, razioci-
nante. forte, ora fragile, preda dei suoi incubi, incapace a volte di distinguere tra realtà e allucinazioni.
Ma il romanzo non è solo la storia di Aurora Scalviati, ci sono infatti le storie di tanti personaggi con il loro vissuto, il loro carico di cose
positive e negative. E su tutti, buoni o cattivi, incombe l’ombra di questo assassino che sembra non aver pietà di nessuno, ma soprattutto
sembra avere una marcia in più.
E’anche il romanzo dove dolore e vendetta si mescolano nel senso che ognuno dei personaggi, anche il più abbietto,ha le sue motivazioni.
La Baraldi non giudica ma ci fornisce tutti gli elementi atti a far capire perché una persona, anche la più orribile, agisce in un certo modo.
Un romanzo interessante, forte, ben introdotto del resto dalla frase di George Bataille che apre il libro: ” La verità non ha che un volto,
quello di una violenta smentita”.
L’autrice è molto abile nel compiere un viaggio all’interno della mente umana, alla caccia dei motivi che possono portare un killer a com-
portarsi in un determinato modo. Lei sa entrare nelle emozioni, nei misteri, nei segreti dei vari personaggi, anche se a volte più che avere
risposte si hanno nuove domande.
Del resto i suoi personaggi, al di là delle apparenze, sembrano tutti cercare un nuovo equilibrio, una nuova identità, Aurora per prima.
Gli esempi più tipici appunto Aurora ma anche Bruno, che dovranno prima di tutto distruggere il loro maggior avversario, ossia se stessi.
Ecco un merito di questi personaggi e di chi li ha creati è di non essere “perfetti”.
Una scrittura densa, forte, con tanti spunti di riflessione, con una certa concessione al romanzo d’azione, pur se forse prevale la struttura …psicologica, perché alla resa dei conti bene parlare di thriller, ma c’è pure del noir, perché siamo sempre a caccia delle singole motivazioni.
GIUSEPPE PREVITI