“LA FABBRICA DELLE STELLE” di GAETANO SAVATTERI – SELLERIO
1 Giugno 2018” CRISTIANI DI ALLAH ” DI MASSIMO CARLOTTO- edizioni e/o
3 Giugno 2018Aristèides Albanese, detto ” Il Greco”, torna a vivere a Trieste dopo diciassette anni di carcere. Aveva ucciso un uomo per legittima difesa
ma una serie di testimoni, ben dodici, ben orchestrati da un malvagio uomo politico, lo hanno invece indicato come un vile assassino e
fatto condannare. Ora che è tornato in libertà suo intento, essendo un ottimo cuoco, è di aprire un piccolo ristorante insieme a un ex-com-
pagno di pena, Aahrash. Ma vuole anche vendicarsi, ovviamente lo farà sfruttando le sue doti di cuoco, preparando ai vari suoi falsi accusatori una pietanza gustosissima ma un po’letale…..
Tra i tanti che a quel tempo ebbero un ruolo nella vicenda anche il commissario Proteo Laurenti che, riesaminando i fatti, si convince di
non aver fatto il necessario per scagionarlo e adesso vuole capire cosa è veramente successo allora, ma vuole anche evitare che la vendetta
perda nuovamente Il Greco.
I romanzi di Veit Heinichen sono ambientati a Trieste, città in cui l’autore, tedesco di nascita, vive da molti anni. Le varie trame variano
tra il capoluogo giuliano e le zone che lo circondano, dalla Croazia alla Slovenia, dall’Austria alla Germania al mare circostante. Sono luoghi che di per sè cosdtituiscono l’essenza dell’Europa e di tutte le sue dinamiche storiche, politiche, economiche e sociali. Ma Trieste
vuol dire anche zona di confine e di mare, quindi osservatorio ideale di tante realtà diverse che qui si possono incontrare o scontrare come
la storia d’Europa insegna.
Ed ecco che i suoi romanzi, ormai numerosi, tra l’altro il Commissario Laurenti è protagonista di una omonima serie televisiva prodotta in
Germania, sono la sintesi tra il noir nordico e quello mediterraneo, affrontando, a parte l’aspetto poliziesco, argomenti e temi di stretta at-
tualità, anche politicamente impegnativi, vedi l’immigrazione dall’Est o dal Mediterraneo, il mondo dell’alta finanza, la corruzione nella
politica, i fatti della storia.
Heinichien quindi ricorre al noir per parlare di problemi reali e dei tanti mali della società, fornendo esempi e motivazioni, che vanno al di
là della semplice soluzione del caso proposto nel suo libro e senza sconti per nessuno. Ecco perché è appropriato parlare di noir.
Nel caso di Ostracismo si parte dal ritorno di Aristèides Albanese in città. Ha trascorso 17 anni in cella per l’uccisione di un uomo, una guardia giurata , che era al servizio di un uomo politico triestino che ha sempre tenuto con una fitta rete di ricatti e di soprusi una larga
serie di relazioni tenendo la città in pugno.Nonostante “Il Greco”(soprannome di Albanese) avesse sempre dichiarato di aver agito per le-
gittima difesa le testimonianze delle persone del clan Gasparri erano state tutte contro di lui e la pena era sta inevitabile. Anche il commissario Laurenti, allora alle prime armi,si era adeguato, pur con qualche dubbio, e così la vicenda si era chiusa.
Ora però che è uscito si prefigge due scopi: vendicarsi di chi lo ha rovinato e coltivare un progetto che con l’aiuto di Don Alfredo e della zia
Milli lo porterà ad aprire insieme a un giovane pakistano, altro ex-detenuto, un piccolo ristorante vicino il tribunale.
Ma la città è scossa da altri eventi, come l’assassinio di una importante donna d’affari inglese, in città per grossi progetti sull’attività portuale, progetti invisi alla parte politica più conservatrice della città, abituata a fare “ostracismo” su qualche iniziativa da lei non controllata e gestita anche con l’aiuto di politici disonesti.
Una Trieste dove se non si è dalla parte giusta non si fanno affari o si è emarginati o peg cigio ancora….Ed ecco che entra in ballo il commissario, consueto protagonista dei romanzi di questa serie.Qui lo vediamo anche in famiglia nelle vesti di padre e nonn0,ma
ovviamente anche di poliziotto. Sente di avere un debito verso Aristèides e quindi, pur cercando di evitare che compia danni maggiori
comincia a indagare nel passato, un passato ricco di storie e di storia che è tipico di questa città, dove “nulla avviene per caso”,anche per
un forte radicamento nel passato che sovente si riflette poi negli avvenimenti dell’oggoi.
Una storia ben azzeccata, dai tanti personaggi, in primissimo piano Il Greco e naturalmente il Commissario, ma spazio anche a vari
ritratti femminili.
Una larga concessione al cibo(non per niente l’autore è un noto gourmet). Stavolta cibo usato come arma di delitto….e come base di
questa storia, che lo segnala anche come strumento di riscatto sociale.
Una storia triestina, quindi, con il commissario Laurenti che deve sciogliere i nodi dell'” ostracismo” triestino.
GIUSEPPE PREVITI