” STORIE DI PERDONI SANTI E POVERI DIAVOLI” Santa Maria Goretti nei 110 anni dal martirio – di GIANLUCA CAMPAGNA- EGO EDIZIONI
17 Giugno 2013” IL TRILLO DEL DIAVOLO ” di BUTTIERO&MOLTENI – DE FERRARI EDITORE
19 Giugno 2013Chef assai rinomato, ma anche scrittore e non per caso, Fabio Picchi sta infatti confermandosi un grande affabulatore, che sa bene, e qui si torna al cuoco provetto,
mescolare gli ingredienti per costruire delle storie interessanti e…stuzzicanti.
Torna in Ostriche rosse per Napoleone il personaggio di Igor Rogi, il ristoratore fiorentino conosciuto ne Il segreto della mezza luna. Siamo nei giorni di Natale
e Rogi torna all’isola d’Elba che è un po’ la sua seconda patria. E qui oltre a gustare tutte le prelibatezze possibili finisce per imbattersi in una vicenda assai lontana
nel tempo, l’amore tra Napoleone, esiliato nell’isola, e Maria Waleska. Una storia questa su cui non si sa molto, un amore avversato dalla ragion di stato, con un incon-
tro clandestino avvenuto appunto all’Elba tra i due amanti durante una notte tempestosa. La fantasia di Fabio Picchi lo trasforma invece in un soggiorno romantico
all’isola di Pianosa, un soggiorno segreto protetto da alcuni elbani e dagli ufficiali fedeli all’imperatore.
E’ una storia che intreccia fatti avvenuti nel 1814 con episodi di oggi, infatti Igor in questa sua sosta nell’isola incontra altri personaggi. Ecco il francese Marc suo
grande amico, grande mangiatore e grande bevitore ma anche con un alone di mistero, ecco poi i tanti amici dell’isola che Igor conosce fin da bambino. Ma proprio
trascorrendo questa vacanza si scopre un Napoleone inedito che si fa ammaliare dalla cucina dell’Elba. Sarà la cuoca Elvira, elbana di Chesi, a conquistare con la
sua cucina il grande uomo, e sarà sempre Elvira a fondare la Conservatoria, una singolare società clandestina basata sulla difesa dei valori enogastronomici e del
bello in genere, società che perpetuerà i suoi valori nel tempo unendo personaggi di ieri e di oggi.
Fabio Picchi scrive quasi una favola, non gli interessa tanto la figura storica di Napoleone che dall’Elba sta tramando un grande quanto illusorio ritorno, lui vuole
“fotografare” l’uomo, parlandoci di ciò che mangia, di chi ama, insomma di quelle piccole gioie che fanno loro sì veramente “grande” e “felice”un personaggio. Ed ecco
quindi che a farla da protagonisti sono altri valori, la buona cucina, l’amicizia, l’amore (questo non inventato….).
Fabio Picchi è famoso come cuoco, ma possiamo dire che si sta trovando sempre più a suo agio nei panni dello scrittore. Eccoci alla seconda storia basata su Igor
Rogi, una sorta di alter ego dello stesso autore. Tutto questo emerge da questo racconto che rivisita alcuni momenti della vita di Picchi che all’Elba è di casa. E così
costruisce un’opera in cui riconferma il suo grande amore per la cucina, ma si rivela altrettanto innamorato della storia che riesce però a trasformare in leggenda.
Questo libro compie una sorta di viaggio nel tempo con grande protagonista il cibo, veramente “esaltato” lungo le pagine del libro con vari personaggi che nelle loro
cucine fanno a gara nel preparare delle autentiche perle gastronomiche. Ma il nostro autore sa anche trasferire nel lettore il suo amore per l’isola facendoci veleggiare
con una vecchia lancia lungo le coste, e nel contempo permettendoci sapori e profumi di questo splendido lembo di terra. Ma tutta questa ricerca di atmosfere e di
sensazioni si accoppia poi alla capacità di creare una storia che è una sorta di piccolo giallo storico, ricostruendo da una parte molto liberamente l’incontro fra
Napoleone e la sua amante, dall’altra facendo compiere a Igor una vera scorribanda tra passato e presente. Un presente ricco di vari personaggi, alcuni più genuini,
altri ammantati da un alone di mistero, il che rende più interessante l’opera.
Infatti se Rogi è arrivato nell’isola per trascorrervi il Natale, sarà che poi sulle scie di antichi sapori si imbatterà sulle tracce di un antico e misterioso ricettario, che
era stato creato per soddisfare il palato del grande corso. Ma chi ha scritto queste ricette ? Chi le ha raccolte ? Perché ancora oggi vengono cercate ? Ecco che
una storia a metà tra verità e leggenda si trasforma quasi in un mistery che Rogi cercherà di dipanare.
Il libro ci descrive le ricette della tradizione elbana ma questo fa anche rivivere miti e fatti del passato, tra realtà storica e finzione. Tutto inizia con la visita a Napoleone
esiliato all’Elba da parte della Maria Waleska, e il loro incontro è legato alla creazione del misterioso ricettario.
Un racconto che poi va oltre la passione per la cucina e la storia, con Picchi che si toglie alcuni sassolini…sfatando alcune credenze comuni. Ad esempio si diverte a
far vedere che tante ricette che sono considerate di origine francese sono invece italianissime, vedi quel conosciutissimo piatto vegetariano tipico dell’Elba che è il gurguglione , ,noto in Francia come Ratatouille, la cui origine non sarebbe provenzale ma italianissima, anzi Picchi ci perdoni, elbana!
GIUSEPPE PREVITI