I MITI CHE NON TRAMONTANO: JAMES BOND ( 0 IAN FLEMING )
3 Dicembre 2015NATALE IN GIALLO
8 Dicembre 2015A Reggio Emilia in una fredda mattina d’autunno una giovane donna viene uccisa nel suo appartamento con colpi partiti da una pistola di piccolo calibro.
Qualche giorno dopo a Modena una prostituta è assassinata nella stessa maniera. Seguirà con le identiche modalità l’assassinio di una terza donna e così
entra in azione il commissario Cataldo.. L’indagine si rivela subito difficile, non ci sembrano essere legami tra le vittime né si ravvisa un movente comune
ai tre delitti. Il commissario comincia a investigare su un insieme di fatti che vanno dal passato al presente, molti appaiono reticenti, dicono di nom ricor-
dare niente, per altri ci sono legami equivoci che emergono via via che avanzano le indagini. Un albergo di montagna, un carcere, dei luoghi di sballo, gal-
lerie d’arte, bar e baretti, tutti luoghi toccati dall’inchiesta. Ma intanto si susseguono i morti. Cataldo si immerge via via in un mondo viscido ma anche cor-
roso da amori traditi, odi implacabili e solo attraverso un paziente lavoro di interpretazione e cucitura di tante ipotesi riuscire a scoprire la verità, in una
continua corsa con il tempo, che lo porterà anche a mettersi in gioco personalmente.
Quattrordic i episodi, sedici anni di attività di scrittore, Luigi Guicciardi è tornato in libreria con Paesaggio cvon figure morte, una storia che si snoderà
tra Reggio Emilia, Modena e Palagano, un paesino dell’Appennino Modenese. Cataldo e il suo vice Muliere sono alle prese c on un caso assai complicato,
si susseguono una serie di omic idi, vittime cinque donne, e Cataldo è costretto a un lavoro immane per risalire da tante ipotesi magari appena sbozzatr e da piccoli indizi al perché di questa furia omicida. Sarà la sua una lotta con il tempo che passa perché chi uccide sa nascondersi assai bene e perché si vogliono
evitare nuove vittime. Ci sono tane figure sulla scena di questo caso, ed è anche difficile dividere i possibili colpevolib dalle possibili vittime. Cataldo si
muove in una Modena grigia, autunnale, decadente come le foglie che cadono dagli alberi, quasi a voler configurare questa caduta degli oscuri presagi che
finiranno poi per riguardare lo stesso commissario e la sua pace familiare.
Una serie di delitti iniziata a Reggio Emilia ai danni di una giovane donna della Reggio, poi proseguita a Modena ai danni di una prostituta assassinata
nello stesso modo, e con il medesimo tipo d’arma , poi un’altra possibile vittima sfugge per caso all’agguato.Evidente che c’è un unico assassino in azione,
ma non ci sono elementi che legano tra loro le vittime. Una svolta all’indagine si avrà quando di scopre che le vittime hanno soggiornato circa un anno
prima nello stesso albergo dell’Appennino.Le perizie balistiche confermano che la pistola che ha sparato è sempre la stessa, una Beretta 6,35, un’arma che
si cela bene dentro una borsetta, il che fa pensare che il killer potrebbe anche essere una donna.
Cataldo si getta a capofitto nell’indagine, finendo per trascurare moglie e figli,ogni persona che ha che fare con il caso frequenta mondi diversi,, e quindi
gli si presentano sempre nuove storie e nuovi misteri. Si incrociano nelle ricerche di Cataldo e dei suoi uomini debolezze, passioni, odi personali, interes-
si, amori, invidie, tutto serve a animare questa storia congegnata come una sorta di grande enigma da svelare psota dopo posta, ma intanto l’assassino
continua a colpire.
Guicciardi a saputo costruire una trama che certamente piacerà agli amanti del giallo classico, con un Cataldo ostinato nel voler trovare la verità, costi
quel che costi, sì da mettere in pericolo e la sua vita e la pace familiare.
Cataldo è un personaggio che piace perché in questi quattordici anni si è evoluto come la società che lo circonda, non è rimasto un personaggio statico,
è sempre stato al passo con i tempi. Ad esempio il romanzo non disdegna un certo erotismo, ma fa parte della vita di oggi e non se ne può non tenerne
conto. Un Cataldo sempre più amaro che vede nella sua Modena una sempre maggiore omertà dei cittadini, e poi osserva che c’è troppa assuefazione
all’orrore, al male, non fanno più impressione, quasi ci si volta dall’altra parte.
Un romanzo assai denso, scritto con mano abile nell’equilibrare i vari passaggi, da una parte il commissario e la sua squadra, dall’altro i tanti co-protago-
nisti,molte le donne , non manca una critica abbastanza forte sulla Modena-bene, e sul mondo dell’Arte, la pittura nel nostro caso, a cui fa del resto rife-
rimento il titolo del libro …Paesaggio con figure morte.
GIUSEPPE PREVITI