” CAPODANNO IN GIALLO”- SELLERIO EDITORE
24 Giugno 2013” CACCIA AL LARDO E ALTRE STORIE” DI LUCA NOCENTINI – ERGA EDIZIONI
25 Giugno 2013Il romanzo Parabellum non si trova in commercio. Parabellum non è stato pubblicato perché il suo autore pensa che «le vie della pubblicazione sono finite» e non sopporta l’idea di stamparlo in proprio. Però è in rete e chi vuole lo può leggere scaricando gratuitamente il pdf dalla pagina simonetogneri.wordpress.com
In un’altra sede magari verrà affrontata la problematica relativa alla difficoltà di pubblicare oggi, ma per il momento fermiamoci al romanzo.
Quattro colleghi poliziotti affiatatissimi tanto da considerarsi amici e da non aver bisogno di molte parole per comunicare tra loro, lavorano insieme e insieme affrontano la “zona grigia” della giustizia. Tra condoni, indulti, riduzioni di pena e mancanza di prove, la maggior parte dei criminali può continuare a imperversare con l’arroganza di chi sa di essere intoccabile e di poterla fare sempre franca. Le cronache dei giornali abbondano di notizie di questo tipo e l’escalation del crimine non può che peggiorare. Ma il quartetto si muove sul confine sottilissimo che separa il bene dal male cercando di cambiare le cose e cercando di “insegnare” – le virgolette sono d’obbligo – in maniera violenta e con minacce feroci che forse al criminale di turno conviene rigare dritto. E ogni volta che questo succede il malcapitato passa dall’arroganza all’incredulità, un poliziotto non fa queste cose, un poliziotto non si lascia guidare dalla rabbia, un poliziotto non ricorre alla giustizia sommaria, un poliziotto deve pedissequamente rispettare la legge! Come se non bastasse la storia non è ambientata in una grande metropoli ma in una piccola provincia e si snoda tra Lucca e la Versilia, anche se descritte al limite del crepuscolare.
I quattro agenti, Tommaso Russo, Saverio Rohl, Nicola de Rosa e il protagonista e voce narrante, l’ispettore Bruno Gentile prelevano una ragazza nigeriana che si prostituisce sull’Aurelia e la portano in Questura. Contrattano con lei, ma le opzioni di scelta sono solo due: o la rispediscono a casa oppure deve sottostare ad un accordo. I quattro agenti le garantiranno protezione purché lei li metta in contatto con chi gestisce il racket della prostituzione.
L’accordo viene sottoscritto e scatta una prima trappola. Due strani personaggi si avvicinano alla Questura per recuperare la ragazza che li ha chiamati e vengono immediatamente catturati.
Ma i poliziotti sono saliti solo di un gradino rispetto al livello in cui si trovava la ragazza e la scala che porta all’apice della gerarchia del racket della prostituzione è ben lunga. Per avere informazioni di prima mano si devono allontanare il più possibile dalla Questura e dalla città, e allora salgono in macchina verso la Garfagnana, verso i boschi e un panorama mozzafiato che fa da contrappunto ai metodi coercitivi e alle botte e alle minacce e al sangue che cola e che sporca, ma tutto è utile per farsi raccontare maggiori dettagli.
È l’inizio di un’indagine difficile e complessa dove niente sarà esattamente come sembra e che porterà i quattro poliziotti a rischiare in prima persona. Cadranno in un’imboscata che porterà il lettore a capire il significato del titolo del romanzo, verranno colpiti più volte, duramente, senza esclusione di colpi e i capi del racket della prostituzione cercheranno continuamente di eliminarli o di convincerli a lasciar perdere.
Muoversi al limite più estremo tra il bene e il male vuol dire non solo mettere a repentaglio la propria vita e quella dei propri colleghi, ma anche dover rinunciare alla legge, quella stessa che tentano in modo discutibile di far rispettare e che proprio per questo non li tutelerà in caso di bisogno.
Il romanzo ha un ritmo sostenuto, incalzante, quasi ai limiti del thriller. Il linguaggio è scarno, secco, duro, sporco come la storia che viene raccontata. Le descrizioni ci ingannano. La sensazione è di trovarsi in una remota provincia americana dove tutto è permesso, tutto è concesso, tutto è lecito, dove il male è unito ad un’assoluta mancanza di pietà, dove si uccide senza la minima emozione e non certo nell’assolata Toscana delle cartoline illustrate, non certo a Lucca, la città dalle cento chiese dove Bruno Gentile non entrerà mai, non certo vicino al mare dei villeggianti.
La trama è inquietante, articolata, complessa e fortemente legata alle vicende personali dei protagonisti. Entriamo nelle loro abitazioni, nel loro privato, ma non c’è pausa nel ritmo: la loro vita al di fuori del lavoro si intromette prepotentemente nella storia dando uno spaccato che invece di lenire, aumenta notevolmente la tensione fino alla catarsi finale.
Il caso è chiuso e risolto… ma lo è davvero?
«Essere poliziotto vuol dire ballare su un filo sottile teso tra il fare e il non fare, tra il bene e il male. E a volte non sai da quale parte stia la cosa giusta.»