” VIAGGIO SOLA”- REGIA DI MARIA SOLE TOGNAZZI
2 Maggio 2013Riscoprendo vecchi film: ” IL COLORE DELLA MENZOGNA ” DI CLAUDE CHABROL (1999)
10 Maggio 2013Cast: Bruce Dern Stephane Audran Sydne Rome Jean-Pierre Cassell Ann Margret Maria Shell Charles Aznavour Curd Jurgens Tomas Milian
Frequentando cineteche mi è capitato di imbattermi in un ciclo dedicato a Claude Chabrol. Di lui davano Pazzi borghesi ( conosciuto anche con il titolo inglese The Twist ),
un film tratto da un romanzo di Lucie Faure e non Elie come spesso viene indicato, Le malheur fou, di cui abbiamo trovato poche traccie, certamente la sceneggiatura ha
preso solo spunto da quanto narrato nel romanzo, pur se chiaramente la base anche del libro è questa singolare coppia.
La protagonista del film è Claire (Stephane Audran ) che vive con il marito scrittore (Bruce Dern ), lei ha un amante, Jean-Pierre Cassell, che è anche l’editore del marito.
Ma presto la vicenda da triangolo si trasforma in un quadrilatero, anche il marito tradito ha un’amante (Ann Margret), ma Claire prende molto male la cosa, si rivela assai gelosa sino a progettare di ucciderlo.
Una situazione che diviene così molto grottesca e il regista sembra voler pigiare molto su questo tasto.Gioca anche sul contrasto tra sogno e realtà, cita la Fedra di Racine,
ricorre anche a una ….scimmia fumatrice.
I film di Claude Chabrol raccontano spesso di una provincia dove un apparente conformismo borghese serve a coprire una società piena di vizi, di odi, di invidie , molte
delle sue trame sono ispirate a racconti di Georges Simenon. In verità la carriera di Chabrol era iniziata dalla critica cinematografica, ad esempio con Rohmer avevano
scritto un saggio su Alfred Hitchcock, poi aveva fondato una casa di produzione cinematografica, partecipando alla nascita della nouvelle vague. Come regista gira nel
1958 Le beau Serge che è il primo film del movimento.
Amato dalla critica, poco compreso dal pubblico soltanto verso la fine degli anni ‘6o Chabrol conquista il pubblico con film più commerciali, scritti spesso insieme alla
seconda moglie, Stephane Audran. In seguito lavorerà molto con Isabelle Huppert e si darà anche alle grandi produzioni.
Tornando a Les folies bourgesoises (Pazzi borghesi) si può ben dire che nasce da varie collaborazioni, forse…troppe visto l’esito poco favorevole delle critiche.
Si trattò effettivamente di una unione a vasto raggio, con il gruppo francese “storico” ( Chabrol, l’Audran, Cassell, perfino Aznavour), con quello tedesco (la Maria Shell,
Jurgens ) , più alcune stelle americane (Dern, la Margtet) e un italiano di adozione come Milian.
Ma il risultato non fu molto soddisfacente, i film migliori di Chabrol restano quelli tra il 1968 e il 1973, dopo raramente ci lascerà qualcosa di memorabile (vedi Alice o
l’ultima figura ) (1971) e L’inferno (1994).
In conclusione questi “Pazzi borghesi ” può essere considerata una commedia grottesca e divertente, una storia di amori e di tradimenti, una satira anti-borghese anche se un
pò annacquata. Dopo varie vicessitudini la coppia centrale si ricomporrà, viene lasciato un largo spazio a fantasie, tutto sommato abbastanza maldestre, al limite
dell’erotismo, a volta gustose, a volta macabre, il tutto sempre con toni disincantati. Insomma uno Chabrol minore.
Tra le curiosità, fedele a un vezzo comune a tanti suoi colleghi, Chabrol appare in una piccola parte, mentre tra gli sceneggiatori dell’….introvabile libro di Faure ci sono lo
stesso Chabrol e l’italiano Ennio De Concini.
GIUSEPPE PREVITI