” UNA LIBERA DONNA D’AFFARI” di LUCA MARTINELLI – DAMSTER
3 Dicembre 2019” ASSASSINIO A VILLA BORGHESE” di WALTER VELTRONI – MARSILIO
8 Dicembre 2019In una Roma dei nostri tempi, diciamo anni ’20) governano insieme il PD e il Partito dell’Onesta, con un primo ministro molto debole e un ministro degli interni che mira
a prenderne il posto (non è Salvini, già caduto….). Poi la storia si sposta sul Vaticano quando uno dei cardinali più potenti, che è riuscito anche ad entrare nelle grazie del
Papa, viene trovato ucciso in circostanze poco edificanti. Ma lo scandalo viene subito messo a tacere, e suor Remedios. la giovane sorella che lo accudiva, nel rivestirlo in maniera
acconcia al rango trova tra le sue cose un cellulare dove ci sono delle foto che ritraggono il cardinale in pose sconvenienti, al centro di un’orgia dove si scoprirà essere implicato
anche un ministro.
Succede che il cellulare scompaia misteriosamente, e saranno in molti a cercarlo, c’è chi vuol far cadere il governo, c’è chi vuole servirsene per attaccare il papa. Alla vicenda si§
interessano i Servizi, i gendarmi pontifici, un vecchio senatore democristiano, ex-spie, ricattatori, un killer a modo suo simpatico. E della storia del cellulare scomparso finiranno per occuparsene una singolare coppia di detective, una uomo dei servizi che adesso fa l’antiquario e che gode fama di essere un formidabile mangiatore e la suorina
dalle cui mani era passato il telefonino, suor Remedios, che era stata molto vicina al prelato scomparso.
Molti i colpi scena, ci saranno altri morti, intermezzi anche divertenti, insomma una storia seria ma non troppo….
Una Roma che ci viene descritta a meraviglia, in un autentico guazzabuglio che riguarda i misteri del potere e i più intimi recessi dell’animo umano. Una storia a metà tra realtà
e fantasia, che però rispecchia a meraviglia il momento attraversato dal nostro Paese.
Roma è la protagonista assoluta di questo thriller politico Peccati immortali scritto a quattro mani da Aldo Cazzullo e >Fabrizio Roncone, firme di punta del Corriere della Sera.
Il loro un giallo fantapolitico dove Roma e vari personaggi che la animano esprimono a meraviglia quello che tanta gente comune pensa della Capitale e di quel sottobosco politico-religioso-affaristico-gangsteristico di cui le cronache parlano tutti i giorni. Un universo dove c’è di tutto, in bene e in male, sicuramente ci sono i buoni e i cattivi, ma non
sempre si capisce bene chi siano i buoni e chi siano i cattivi, diciamo che il male impera sovrano,poi ognuno si ritaglia la propria parte ma i ruoli spesso non sono definiti.
Quindi una Roma molto attuale, qui addirittura si parla di un governo post-Salvini molto simile all’attuale, poi ci sono tutti quelli che prosperano sui vizi e i disperati di cui la Capitale è piena, compreso quanto avviene in Vaticano. Cardinali assetati di sesso e di potere,politici e amministratori corrotti,professionisti senza scrupoli al soldo di chiunque>
e abili nelle relazioni, ragazze disinibite, contesse in decadenza,giornalisti in cerca di scoop. vecchi politici che si tengono a galla, poi nell’era del Partito dell’Onestà (sbocco più
o meno immaginario dei 5 Stelle), drogati, immigrati, spacciatori, killer di professione.
Spiccano un cardinale che non sa che farsene dei poveri e cerca il potere e una strana coppia di investigatori. Un ex-agente dei servizi segreti, il Gricia, ora trasformatosi in anti-
quario, grande mangiatore di pastasciutta ( di cui quel soprannome) e anche grande e tenero amatore, nonostante passi i cento chili. Con lui una giovane suora molto coraggiosa
e abile nel districarsi tra i pericoli e le trappole che trova sulla sua strada. La morte improvvisa di un noto cardinale, la ricerca del suo Iphone che contiene foto compromettenti
sulla sua ultima notte li portano a muoversi in questa città ancora bella nonostante i tanti disagi, ancora viva e forse non del tutto abituata al peggio che avanza, c’è molta presun-
zione in giro, sembra che i nuovi barbari avanzino, si temono attentati, vuoti politici, sottomissioni forzose. Ma nonostante tutto c’è anche molta voglia di vivere, voglia di amare
(vedi il Gricia e la sua compagna Emanuelle), quindi una Roma confusa dove tutti cercano il potere, ma non si capisce chi ce l’abbia veramente.Una città dove avviene tutto e il
contrario di tutto sempre alla ricerca del colpo o della conoscenza che ti sistemi la vita. Locali di lusso, feste dove si gareggia a accaparrarsi l’ospite più importante. Nel romanzo
di Cazzullo e Roncone conosciamo tanti personaggi, alcuni inventati, altri reali, ma tutti si presentano, come avviene del resto nella realtà, a mezza via tra il vero e il falso, in un
continuo illudersi di essere intoccabili.
Peccati immortali è un romanzo che si legge tutto d’un fiato perché colpisce e attrae questo ritratto di una Roma non più…ladrona, immortale nella sua immortalità, che poi a pensarci bene cosa è mai cambiato dai tempi di Giulio Cesare a oggi ?
Cazzullo e Roncone parlano di “peccati”: sesso,omicidi, droga, tradimenti, cattivo uso del potere e della religione,forse è il concetto del Male che in questa città si…perde, come
dicevamo all’inizio : ” Si è cattivo ma alla fin fine non è del tutto cattivo, che male fa, tutti si deve vivere….”
E non per nulla a simbolo di questa Roma dal ventre molle i nostri validi autori indicano come simbolo della città non più la lupa ma il gabbiano, che prospera e si ingozza tra i rifiuti di cui la città non si vergogna di fare bella mostra. A modo loro le figure più pure in questa Babilonia che è l’attuale Roma sono una prostituta ,Emmanuelle, e una suora
colombiana, Remedios, due giovani ragazze pulite nei pensieri e nell’azione. E l’altro personaggio positivo è il Gricia, grande abbuffatore di pasta, uno dei simboli più belli e più
puliti della tradizione cittadina, ora persa dietro coktail-party dove ci si riscalda a sniffare cocaina.
In questa Roma dove i cardinali dicono ” I poveri hanno rotto i coglioni”, dove la polizia sogni un bell’attentato che giustifichi una repressione totale, dove zingari,negri,mafiosi
italiani e stranieri,spacciatori, protetti ora di quello ora di quell’altro,ministri rampanti, vecchie cariatidi della politica può certo avvenire di tutto. E non mancano battute ora “acide ora filosofiche”, del resto la penna dei nostri autori, due noti anticonformisti, scorre veloce e piacevole, sono padroni della materia che descrivono anche per il loro percor-
so professionale, e quindi ben azzeccati sia i capitoli sulla curia romana così come quelli sulla malavita che ci ostiniamo a definire “romana” ma che forse viste le implicazioni
potremmo chiamare di portata uiniversale.
In complesso una visione disincanta di una Roma molto attuale(qualcuno ci ha visto non a a caso un riferimento a certe atmosfere evocate a suo tempo da Fruttero e Lucentini
nella Torino de La donna della domenica.
Un quadro certo tutt’altro che esaltante, ma saputo gestire con finezza e ironia, certamente coraggioso, meno platinato e stereotipato di certi film “politici” sui personaggi della
Capitale.
GIUSEPPE PREVITI
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