“IL GIOCO DEL SUGGERITORE” DI DONATO CARRISI-LONGANESI
9 Marzo 2019” LA SCUOLA DELLE DONNE” – DI SUSANNA DANIELE- SETTEGIORNI
11 Marzo 2019Una mattina di routine sembra attendere il maresciallo Nunzio Piscopo al suo rientro in caserma dal tribunale, quando la notizia dell’uccisione di un gioielliere nel
suo negozio scatena il terremoto tipico di fatti del genere. Ma qui la storia si farà ancora più bollente perché l’arma che ha ucciso l’uomo appartiene inequivocabilmente
al Maggiore Spada, comandante la locale Stazione dei Carabinieri, al momento irreperibile perché si è preso una mattinata libera per andare a provare la nuova moto.
Ma la vicenda diventerà ancora più ingarbugliata, l’ufficiale ammette senza reticenze che l’arma del delitto è la sua, subito i suoi uomini fanno quadrato intorno a lui,il
magistrato incaricato, una donna sempre abbastanza acida, vede l’occasione per una inchiesta di gran richiamo che potrebbe giovare alla sua carriera.
Si sviluppa una vicenda assai complicata legata com’è a situazioni familiari ben fuori della norma, la moglie del maggiore ha ben due amanti, uno era il gioielliere morto,
ha una figlioletta che praticamente è allevata dalla moglie del maresciallo. L’altro suo uomo è implicato con la mafia, insomma tutti hanno qualcosa da nascondere e
nessuno è puro….
Torna in libreria Monica Bartolini, scrittrice sempre interessante, vincitrice di vari premi, assai attiva anche nei blog dove cura molte recensioni. Un personaggio seriale§
dei suoi romanzi è il maresciallo dei carabinieri Nunzio Piscopo, che appunto ritroviamo in questo nuovo romanzo Per interposta persona.
La storia prende avvio da una presunta rapina in una gioielleria in cui viene ucciso il gioielliere, ma presto si capisce che sotto c’è ben altro, e dell’omicidio verrà accusato
il comandante della locale stazione dei carabinieri, il maggiore Spada. Ma questa è una storia a più personaggi, il gioielliere era l’amante, anzi uno degli amanti della moglie
dell’ufficiale, addirittura il padre della figlioletta che Spada aveva riconosciuto come sua, e per la cronaca va detto che il terzo uomo della signora era un piccolo boss della
mafia locale.
Ovviamente ci saranno altri morti, storie di famiglie squallide al di là della facciata, indagini che si intrecciano e che gravitano intorno ad affari di mafia, magistrati e
carabinieri e altro ancora. Certamente tanti personaggi portano a varie relazioni, ci sono i buoni (ma…pochi) e ci sono i cattivi(tanti !), ma alla fin fine si fatica a distinguere
chi sono gli uni e chi sono gli altri. E del resto se ci mettiamo nei panni dell’investigatore protagonista, il maresciallo, che poi nei gialli rappresenta sempre un po’il lettore, vediamo che fatica molto a districarsi tra i tanti eventi che si succedono e si mescolano in continuazione,in un gioco di sfumature e di ipotesi, in cui le certezze sono ben poche.
Ci si addentra quindi in una storia dalle molte sfaccettature che variano a seconda dei comportamenti dei personaggi che si muovono e agiscono secondo il proprio tornaconto,
qui ripetiamo,il bene e il male si confondono, e anche chi è chiamato a indagare spesso è prevenuto. Ad esempio Piscopo parte dal principio che il maggiore è innocente, il
magistrato invece vede nell’indagine una grossa opportunità per la sua carriera, e tutto questo non facilita certo l’indagine.
Va pure detto che niente al giorno d’oggi è netto nella vita quotidiana, il bene e il male spesso si confondono e si sovrappongono. La Bartolini ha scelto un modo originale di
raccontare quella che non è altro che la metafora sui mali del mondo di oggi, qui narrata sfruttando la chiave del giallo.
Il maresciallo è un idealista, la moglie e la figlia sono più pratiche pur rimanendo sempre al loro posto. Chi non lo ha fatto è quel personaggio diabolico che si rivela essere
Tiziana, la moglie del maggiore, che raggira un po’tutti, coltiva più relazioni, beve, si droga,trascura la figlia, viene da un brutto passato con alle spalle dei traumi infantili che
non si dimenticano. Ma più che una dark lady sembra una che voglia fare la bella vita a qualsiasi costo, approfittando delle debolezze degli uomini che la circondano.
Il maggiore è il personaggio più complesso di questa storia, difficile da interpretare, forse è la vera vittima di quanto succede, anche se apparentemente niente sembra>
scalfirlo, i capitolo del romanzo sono preceduti a volte da frasi di Pirandello, e lui sarebbe un buon personaggio pirandelliano, in un continuo alternare l’apparenza alla
realtà, sperando così di conquistare l’amore della moglie….
Alla fine esiste un burattinaio che ha tirato le fila di tutto questo gioco al massacro ? La risposta la lasciamo ai lettori. non ce la da nemmeno Piscopo….
Possiamo aggiungere che il metodo narrativo passa dai tratti in corsivo dove il maresciallo si esprime in prima persona a capitoli in terza persona dove si racconta
l’evolversi della storia.
GIUSEPPE PREVITI