” SAVING MR.BANKS “DI JOHN LEE HANCOOK
17 Marzo 2014” L’AGENDA DEL GIALLO”- Un delitto al giorno e passa la paura- DI FEDERICA MARCHETTI- EDIZ.IL FOGLIO
7 Aprile 2014Stefano Piedimonte si chiede , abbastanza provocatoriamente, come mai, in un paese di giallisti, nessun giallo concorra al Premio Strega (officina
masterpiece corriere 14 marzo). Personalmente la domanda l’allargherei, ovvero come mai nessuno scrittore di gialli, salvo rarissime eccezioni,
non concorre mai a qualsiasi premio letterario, e nella nostra Penisola pullulano, e di conseguenza nessuno arriva a vincerli.
Va anche notato che se qualche volta un autore di gialli rientri in qualche graduatoria non è mai scelto per un suo libro giallo, ma eventualmente
concorre con un romanzo di genere.
La scorsa stagione Maurizio De Giovanni, uno scrittore che va fortissimo, se la memoria non ci tradisce, concorse a ben tre premi, il Bancarella,il
Viareggio, che non sono premi di letteratura gialla, e il Camaiore, riservato ad autori di gialli. Ebbene, nonostante le previsioni della vigilia che lo
davano favorito su più fronti, alla fine gli è toccato quello di genere.
IL problema probabilmente è nel meccanismo delle votazioni e anche nelle scelte editoriali. Lungi da noi voler entrare nel meccanismo delle vota-
zioni, ma è sulla composizione delle giurie che viene meno il lettore abituale di gialli, a suo modo più “selettivo” e più conoscitore della materia, e
quindi…..escluso a priori.E poi le case editrici sanno benissimo che un autore di gialli, specie se affermato, vende migliaia e migliaia di copie, non ha
certamente bisogno del lancio del Premio. Chi vince uno Strega può arrivare a vendere 3o mila copie, ma teniamo conto che senza il Premio venderebbe
ancora meno, e questo è verificabile dati alla mano, il picco di vendita è legato esclusivamente all’attribuzione dello stesso.Uno scrittore di gialli
di successo può arrivare anche a cento mila copie, i grandissimi anche centinaia di migliaia.
Massimo Carlotto, Donato Carrisi, Roberto Costantini, il sommo Andrea Camilleri, Faletti, Vichi, tutti nomi che normalmente in libreria spopolano,
il lettore fa a gara ad acquistarli, non ha bisogno della promozione legata al premio,questo va sempre tenuto a mente.
Il nostro è uno strano Paese, in tempi che poi non sono ultraremoti le “terze pagine ” dei giornali, le rubriche apposite dei settimanali, i saggi di
critica avevano un ruolo importante, orientando e consigliando il lettore in quello che è sempre stato, ad onta di eventuali periodi commercialmente
di crisi, il maremagnum delle librerie. Specialmente nella letteratura di genere il compito del “recensore” è stato di primario rilievo, e ha portato
tra gli anni sessanta e ottanta/novanta anche all’affermazione degli scrittori italiani di gialli, facendoli scoprire e conoscere.
Poi purtroppo per un lungo periodo la critica non ha più avuto spazio, venendo così meno quella necessaria funzione di orientamento e di studio
che invece era necessaria, difficile dire chi di questo ne ha risentito di più. Negli ultimi anni fortunatamente stampa, televisione, internet hanno
riscoperto il ruolo della critica letteraria, ridando spazio e funzionalità al settore.
IL panorama degli scrittori è cresciuto nel tempo, e ovviamente i giallisti e i noiristi si sono moltiplicati, secondo alcuni ce ne sono anche troppi, ma alla
fine il mercato, il lettore, il libraio, il recensore una certa classifica o scelta la fanno, e se prima abbiamo parlato di scrittori arcinoti, esiste anche un bel
pacchetto di autori che stanno emergendo e che meriterebbero anche una considerazione maggiore.
Sul discorso dei premi e delle partecipazioni si può giustamente obbiettare che un riconoscimento di qualità non fa male a nessuno, quello che sembra
strano è che autori che sono molti seguiti dai lettori, e i lettori sanno riconoscere chi sa scrivere da chi non sa scrivere,,non trovino poi apprezzamenti
presso le giurie dei concorsi. Di bocca buona noi amanti del giallo o con la puzza sotto il naso gli altri ? Tanti anni fa si parlava di letteratura di serie B
ma questo pregiudizio è tramontato da secoli, vallo a dire a Simenon, Camilleri, Gadda, Montalban che sono scrittori di serie B, e poi vogliamo
ricordare che un certo Umberto Eco vince lo Strega con Il nome della rosa che qualche parentela con il giallo ce l’aveva…..
Si può concludere dicendo che le argomentazioni possono essere infinite, tutto sommato a una cattiva giuria “nominata” preferiamo il giudizio dei lettori….
GIUSEPPE PREVITI