MICHEL BUSSI – AUTORI SULLA CRESTA DELL’ONDA
10 Novembre 2017PESSOA E IL GIALLO
15 Novembre 2017In un saggio dedicato a Fernando Pessoa ” Pessoa-Il sottile equilibrio tra genio e follia Stefano Lattari esamina la formazione scientifica e pseudo-scientifi-
ca del primo decennio del 19oo un periodo in cui erano molto di moda studi e riflessioni sulla follia e la natura del genio.Ed è questa la base del lavoro
riferendosi al significato di eteronimi, un termine che si trova trattato negli ambienti medici e culturali dell’inizio del secolo scorso.
Pessoa aveva composto dopo il 19o7 una grossa mole di riflessioni sulla comparazione tra genio e follia, prendendo spunto dagli aspetti clinici,attitudinali
e sociali.
Tutta l’opera quindi del grande autore lusitano è seguita con un continuo confronto tra follia e genialità, e questo se è rintracciabile nella finzione letteraria
lo è ancor più evidente nella vita reale.
Questo libro parte dal grande interesse dell’autore per l’opera letteraria del Pessoa, ma anche per le sue caratteristiche umane. Un lavoro che quindi vuole
comprendere le motivazioni alla base dei suoi lavori, ma entrando anche ovviamente nella vita privata dell’artista.
Il poeta fu certo attratto, specie da giovane, da letture di argomento psichiatrico, questo influì molto sul suo pensiero e di conseguenza sulla sua attività poetica e letteraria. Studiò i più eminenti scienziati del suo tempo,uno per tutti Lombroso, e così arrivò a conoscere a fondo il suo temperamento e i suoi stati d’animo,
ma anche i lati più morbosi della sua personalità. Sapeva benissimo procedere a una autodiagnosi dei suoi mali veri o presunti che fossero. Di contro riuscì
anche ad arrivare ai più sublimi livelli artistici.
In verità Pessoa pensava di diventare matto, in famiglia c’era il precedente della nonna schizofrenica. Studiando i testi di eminenti medici e scienziati, tenendo
conto anche delle tare della sua famiglia, arriverà a formulare una strana teoria sulla sua personalità geniale.
Lui studiava i grandi scrittori indicandone i caratteri psicologici e tenendo presenti i fattori storico-sociali del momento. Ad esempio uno dei soggetti da lui
più considerati fu William Shakespeare anche perché vi vedeva riflessi certi aspetti isterici del suo carattere.
E ancora molti altri documenti accomunati dalle profonde inquietitudini del loro animo, dai loro malesseri che poi il Pessoa ritrovava in se stesso. Del resto
leggendo i suoi diari si capisce la sua profonda sofferenza esistenziale, ma anche che la stessa alimentava l’estro creativo.
Ma in Fernando Pessoa si rivive anche l’incapacità della ragione umana nell’interpretare la propria identità, a questo lui non si rassegnò mai,ricorrendo anche
alle scienze occulte.
Infine ” l’incapacità di amare”. Intanto il rapporto con la madre, avendo perso il padre a soli 5 anni. In lui mancò un vero sviluppo affettivo e se ne ebbe la
riprova nella relazione con Ofelia Queiroiz. Rileggendo le lettere che si scambiarono e i ricordi lasciati da lei si evince di una relazione abbastanza insolita
, perché lui non accettava assolutamente di giungere al matrimonio da lei desiderato. Lui non voleva le ” responsabilità ” conseguenti a una unione e poi
forse non l’amava veramente. Lui si vuole solo dedicare ai suoi progetti letterari, non accetta niente che lo distolga da tale disegno. Aveva inoltre orrore del
contatto con gli altri, sia dal punto di vista fisico che visivo né voleva rivelare i suoi pensieri più intimi. Quindi, niente amore per Federico Pessoa.
Lui studia il proprio albero geneleogico per inquadrare la propria genialità, dovuta a indubbie qualità superiori, ma anche a una psicosi trasmessa per via
ereditaria. Nel primo caso la madre e la sorella, donne di qualità culturali ” superiori”, dall’altra la follia della nonna. In lui comunque il rapporto fra ge-
nialità e patologia sarà sempre una costante del pensiero del Pessoa, che acquisì anche un’altra convinzione legata a quella che riteneva la propria follia che
gli permetteva però una molteplicità di realizzazioni poetiche e letterarie. E in lui si manifestarono anche varie ipotesi di lavoro, la possibilità cioè di esprimer-
si in varie maniere. Insomma una sorta di demiurgo o di burattinaio che muove i suoi personaggi prestando loro una voce e una identità diversa.
In conclusione ricordiamo i vari alter ego del poeta,Ricardo Reis,Alvaro Campos, Alberto Caeiro, Bernardo Soares: persone ? altri autori ? pseudonimi ?
Diremmo niente di ciò, lo pseudonimo riguarda l’intera personalità dello scrittore. In Pessoa. si è parlato , come visto, di Eteronimi, cioè una parte della
sua personalità, una parte non espressa. Quando si scrive o si parla si escludono certi argomenti che magari potrebbero detti da altri personaggi.
GIUSEPPE PREVITI