IL GIALLO TOSCANO NON SONO SOLTANTO I SOLITI NOTI…..
5 Novembre 2014HITCHCOCK E GLI SCRITTORI
18 Dicembre 2014Hercule Poirot è il detective che appare in 33 romanzi e 54 racconti di Agatha Christie, tra il 1920 e il 1975, quando con Sipario ( sottotitolo L’ultimo caso
di Poirot) si chiudono le sue avventure terrene. Poirot ha sempre messo la giustizia al primo posto, per lui tutti sono potenzialmente colpevoli.
Un omino demodé, buffo, con i capelli impomatati , il cappello spesso bianco, la taglia forte che è poi l’antitesi della vittoriana Miss Marple.
Pur chiamandosi Hercule non era certo un uomo d’azione come i fascinosi Marlowe e Hammett ne un sedentario alla Nero Wolfe. Poirot era un cam-
pione di buona educazione, irreprensibile, la sua prima indagine riguarderà la morte di una castellan ( Poirot a Styles Court) per poi svolgere indagini
un po’ovunque lo chiamino o si trovi, vedi l’Orient Express, il Nilo, etc.
Fedele al metodo deduttivo teneva tutto per sè lasciando al lettore di risolvere l’enigma, mentre lui ha sempre continuato a applicare il principio della forza
della ragione in tutta la sua attività investigativa.
L’opinione pubblica chiede al ” giallo a enigma” tipico della scuola britannica di essere una sorta di gioco che deve portare alla soluzione di un mistero. Secondo
le famose venti regole di un altro grande giallista, S.S.Van Dine il lettore dovrebbe essere messo nella stessa condizione del detective e non gli dovrebbe essere
nascosto nessun indizio. La Christie invece applica invece il principio che il detective da la caccia a un assassino e lo deve scovare, questo è quello che vuole
il pubbico. Di solito lei prende una piccola comunità magari in un’isola, in una nave da crociera, in un treno, in un cottage da campagna, e vi fa accadere un
delitto. Tutti i presenti sono sospettati e sospettabili, al detective trovare il colpevole e assolvere gli altri. Quando non ci sono gli investigatori come ne I dieci
piccoli indiani i personaggi si uccidono l’uno con l’altro.
Ma è lo stesso Poirot in Delitto in cielo a chiedere cosa sia la cosa più importante quando si indaga su un delitto. Alcuni rispondono l’assassino, altri la giustizia
ma lui ribatte : ” La cosa più importante è scagionare gli innocenti “perché finché non si trova il colpevole tutti possono soffrire di questa situazione. Ecco quindi
l’elemento del sacrificio assai presente nei romanzi della Christie con protagonista l’omino belga. C’è anche un altro elemento che fa discutere, se l’assassino ha
eliminato un malvagio, a sua volta il detective cosa deve fare ? E qui si potrebbe parlare di ” gioco sacrificio” e di ” gioco letterario”.
C’è un uomo, o meglio un attore, che per 25 anni ha rivestito il ruolo di Poirot, si chiama David Suchet che praticamente per un quarto di secolo ha convissuto
con questo ” omino di carta” creato dalla scrittrice inglese. Nel 1989 con Il mistero della cuoca scomparsa inizierà per lui un processo di simbiosi che durerà
sino al 2013 con Sipario. Una serie di storie di ogni tipo con gli scenari più diversi e con l’attore sempre più destinato a diventare l’alter ego in carne e ossa del
celebre investigatore. E ormai Poirot/Suchet sono una persona sola, tanto che sarà lo stesso Suchet a dire che per lui Hercule è un personaggio reale. Poi è sempre
più entrato nel personaggio, favorito dalla testa a uovo, dall’essere basso e cicciottello. Poi si è lavorato sui capelli, sui baffi. sulla camminata, una serie di piccoli
passi ravvicinati e ondeggianti, sulla voce. Poirot era molto legato ai dettagli e chi lo doveva interpretare non poteva che agire in questa ottica.
Suchet è stato il più longevo dei Poirot televisivi, la serie britannica che ha fatto perno su di lui è stata vista da 7oo milioni di spettatori in cento paesi del
mondo per 7o episodi.
Su Poirot si raccontano tante leggende, la stessa Agatha Christie ha contribuito a alimentarle, divertendosi anche a confondere le acque, ad esempio i leggen-
dari baffetti li ha descritti dodici volte in maniere diverse.
Un’altra curiosità, il romanzo che decreta la fine di Poirot è stato pubblicato nel 1975, ma era stato scritto addirittura nel 1942! In questo la Christie non è
la sola autrice che ha scritto con largo anticipo l’ultimo episodio di una saga che intanto è proseguita regolarmente, anche Camilleri ha già scritto da tempo
l’episodio finale del suo Montalbano, uscirà al momento che segnerà la fine del commissario di Vigata. Quando comparve Sipario il New York Times gli dedicò
un necrologio molto realistico.Ma un bel necrologio lo ha pronunciato lo stesso Suchet ” Poirot un cervello che cammina “.
Una ulteriore curiosità, sembra che Agatha Christie nel periodo in cui faceva la crocerossina avesse conosciuto un gendarme belga fuggito in Inghilterra e
si fosse ispirata alla sua figura per creare Poirot. Leggenda o verità ?
Infine un’ultima annotazione, gli eredi della Chistie hanno incaricato una scrittrice inglese, Sophie Hannah, affermata poetessa, autrice di commedie e gialli
di ricreare il celebre investigatore belga, e così recentemente è uscito Tre stanze per un delitto- Il ritorno di Poirot uscito recentemente anche in Italia.
GIUSEPPE PREVITI