JEAN CLAUDE IZZO-STORIA DI UN MARSIGLIESE DI STEFANIA NARDINI- PERDISA POP
3 Settembre 2010PROFILI D’AUTORE:FRANCESCO RECAMI
10 Settembre 2010Nel recente Festival noir di Serravalle sono intervenuti molti protagonisti del firmamento del giallo e del noir, pensiamo di fare cosa gradita a chi ci legge di tracciare alcuni profili degli autori presenti.
BARBARA BARALDI
Massimo Carlotto dopo aver letto “Lullabi la ninna nanna della morte” ha detto: “Fighissimo!.Me lo sono bevuto” e se lo dice un maestro del noir come lui c’è da credere in questa autrice che sta divenendo il nuovo fenomeno del thriller italiano.Nata a Miranda, vive nel modenese,occhi verdi penetranti e aria molto..dark! Come autrice esordisce nel 2006 quando si aggiudica il premio Mario Casacci con “Dorothy non vuole morire”, premio che riconquista nal 2007 con “La sindrome della felicità repulsiva”:Nello stesso 2007 vince il xxxIII premio Gran Giallo di Cattolica con “Una storia da rubare”: E ancora un’afermazione nel 2009, il prestigioso Orme Gialle con l’opera “Ossessione”. La sua abilità di scrittrice si sta manifestando nel tenere avvinti i lettori creando un alone di mistero e di terrore in scenari apparentemente normali. Ma è nel 2010 che esplode letteralmente pubblicando ben tre romanzi: “Bambole pericolose”(Mondadori), “Lullaby la ninna nanna della morte”(Castelvecchi) e Scarlett( ancora Mondadori).Tra febraio e maggio tre volumi nelle librerie, un vero record che lei minimizza, pur in un tempo in cui le case editrici sono abbastanza parsimoniose nelle uscite in libreria e i tanti autori sono preoccupati.La Baraldi parla di coincidenze, va pure detto che Bambolre pericolose è stato fatto uscire anche in Inghilterra.
Nella sua scrittura sono evidenti i riferimenti alle atmosfere gotiche, il che le è valso l’appellativo di “regina del thriller gotico italiano”. E forse è il minimo che poteva capitare a chi ha sempre guardato con interesse al lato oscuro e misterioso delle cose, da bambina del resto preferiva Morticia Addams a Topolino. Nella vita ha fatto la modella, la fotografa, cercando in questo caso un rapporto tra l’immagine e la scrittura. Da sottolineare il suo rapporto con Bologna, che le ha ispirato due romanzi gialli, “La bambola dagli occhi di cristallo” e “Bambole pericolose”. Quella che però rappresenta non è la Bologna dotta e mangereccia,l’ autrice vi evidenzia un lato oscuro fortissimo, la città simile a una vecchia signora tutta trini e merletti, ricca di luoghi misteriosi, pieni di magia, certo con la sua ormai proverbiale visione gotica.
Si può osservare che per lei è stato importante l’approdo alla Mondadori, dove certamente la strada le è stata aperta dal Premio Cattolica, ma poi si è creato un rapporto reciproco eccellente. Questa sua visione di scrittura legata al mistero, alla parte più oscura dei rapporti umani trova l’ambientazione ideale nella apparente tranquilla provincia italiana prendendo spunto anche dalle fiabe. Per la Baraldi il mondo delle favole è tutt’altro che incantato, ha in sè i germi della violenza che contrastano con la parte fantastica del racconto.
In Lullaby protagonista è un paese che non viene nominato perchè tutti i paesi finiscono per assomigliarsi,tutti si conoscono ma al momento del bisogno tutti si defilano. La Baraldi immagina un “Paese” come un tutto unico, con le cose buone e le meno buone. I paesi sono come la vita, fatta di cose romantiche e di violenze, di amicizie e di dicerie, un insieme di contrasti che lei ha messo nel romanzo, sì che tanti lettori lo hanno immaginato come il luogo in cui vivono. In realtà ha creato un Paese che non esiste, ma che nasce formato da tante cose esistenti, e anche da ricordi e visioni della sua giovinezza.
Scarlett non è una storia di vampiri,piuttosto un romanzo sull’amore i suoi demoni, con atmosfere che farebbero supporre un avvicinamento al genere horror.Un romanzo a prima vista per adoloscenti, ma è stato apprezzato pure dagli adulti.Anche in questa opera racconta molte cose di se stessa. Barbara Baraldi scrive di paura, alcuni dicono per fare paura, lei ribatte che è il miglior modo per esorcizzarla. Si dice che per questa atmosfera di paura abbia finito per perdere dei lettori, ma lei risponde che non rinnegherà certamente il suo stile, anche perchè la paura è una componente della vita quotidiana. La Baraldi ha sempre avuto una sorta di feticismo per la parola scritta, ricopiando sulle pareti della sua cameretta le fradi dei libri preferiti.Il passaggio da forte lettrice ad autrice è stato quindi naturale. Anzi i suoi esordi li ha fatti con i fratelli più piccoli cui narrava storie sempre più paurose. Con il tempo poi si è affinata la tecnica legata all’istinto creativo del narratore, e alla razionalità di quanto poi è palesato al lettore.
Un’ultima notazione importante che rileviamo in tanti commentatori, oggi lo scrittore può anche vivere nei piccoli centri di provincia, ma la sua sete di apprendere e la sua voglia di dare esula dal posto in cui vive,come è normale in tempi di globalità.
GIUSEPPE PREVITI