“DENTRO IL LABIRINTO”DI ANDREA CAMILLERI-SKIRA EDITORE
20 Settembre 2012“AL TRAMONTO DEL DECIMO GIORNO”- DI SANDRO ORI-MARCO DEL BUCCHIA DITORE
23 Settembre 2012La psicoanalisi e il romanzo giallo sono nati praticamente nello stesso tempo e i canoni e i meccanismi delle indagini poliziesche possono essere paragonati anche alle indagini che venono effettuate nelle menti dei pazienti. Ed ecco che un gruppo di psichiatri e analisti,membri della Società psicoanalatica italiana ha scritto a più mani un volume collettivo intitolato Psicoanalisi in giallo edito da Raffaello Cortina. Gli autori che hanno affrontato questo tema sono Antonin o Ferro,Giuseppe Civitarese,Maurizio Collovà,Giovanni Forest,Fulvio Mazzacane,Elena Molinari,Pierluigi Politi.In questo saggio, ricorrendo pure a personaggi noti agli amanti del poliziesco,come il Montalbano di Camilleri con la sua “verità emotiva”,o il tenente Colombo sceneggiato da Levinson e Link con il metodo dell'”indagine invertita”, o ancora l’Adamsberg di Freddy Vargas, capace di agire basandosi sul “fiuto”,o ancora l’ispettore Tibbs di John Ball e gli uomini dell’87° distretto di Ed McBain si analizzano delle situazioni ponendosi una domanda: chi è il colpevole ?E allora quali differenza c’è tra l’indagine del psichiatra e quella del detective?E la conclusione alla fine sarà la medesima,non sempre la colpa è del colpevole.
In effetti la domanda di base della psicoanalisi è la stessa del cinema e del romanzo giallo: esiste un colpevole?I meccanismi della detective story possono essere a pieno titolo accostati ai metodi dell’indagine psicoanalitica e gli autori di questo volume cercano di dimostrarlo.
Ovviamente occorre partire dal principio che il colpevole non sempre è facilmente identificabile. La ragione,la scienza,il fiuto guidano i nostri poliziotti verso la soluzione dl caso, da parte sua l’analista, dopo aver osservato e studiato le vicende del paziente,agisce convinto che dalla sua interpretazione scaturirà la soluzione migliore.
C’è stata una evoluzione nella psicoanalisi e questo perché le teorie di Freud hanno perso l’importanza che hanno avuto per gran parte del Novecento.Importante è stato anche il rapporto tra letteratura e psicoanalisi, tra inconscio e narrazione.>Una delle rappresentazioni maggiori le abbiamo avuto con la Coscienza di Zeno di Italo Svevo, un grande romanzo dove le memorie del protagonista, Zena, si intrecciano con ricordi e desideri rivelando tutti i processi noti e ignoti della psiche.
Ma sono tantissimi gli autori tramite i quali la psicoanalisi compare nella letteratura da Saba a Gadda,da Berto a Moravia, da Volponi a Bertolucci, ed anche i critici letterari hanno fatto ricorso all’opera dei grandi della psichiatria per annotare che sovente le opere sono conseguenza del “male di vivere”,e l’esempio sopracitato di Svevo è significativo.
Se un tempo imperava la narrativa oggi in tutti i continenti trionfa il giallo e il noir anche nella scrittura,ed ecco che nelle storie narrate più che di nevrotici si parla di veri e propri deviati mentali e anche di psicopatici.
Basti pensare alla vasta congerie di serial killer dai tanti problemi mentali a cui poliziotti e detective danno la caccia.Una particolarità degli investigatori moderni è che a loro volta sono descritti come uomini a loro volta dai tanti problemi, depressi,vita familiare a rotoli, incattiviti.Un tempo erano figure positive,forti del loro metodo deduttivo,della loro razionalità,oggi
finiscono per occuparsi delle colpe altrui infilando dentro anche le proprie insicurezze. Così il Bosch di Michael Connelly è incapace di una relazione con l’esterno dopo essere rimasto traumatizzato dall’assassinio della madre, oppure il detective di Nesbo è un uomo solitario oltre che essere un alcolista.
Nella narrativa gialla si evidenzia una esplosioni di passioni, un susseguirsi di fatti drammatici,una serie di ossessioni che sono poi il movente dell’agire di una condizione umana sempre più condizionata e portata ad agire senza freni in inibitori.Oggi della psiche e dell’inconscio si possono quindi occupare i vari criminologhi esistenti e naturalmente anche chi costruisce queste storie.Questo perché appaiono in grado di penetrare nei recessi più oscuri degli individui, aprendo anche dello finestre sui loro rapporti sociali e familiari,quindi non limitandosi ai meccanismi del giallo.
E possiamo anche concludere che il rapporto tra la narrativa gialla e la psicoanalisi è molto antico, fu proprio un racconto di Edgar Allan Poe,La lettera rubata,a dare degli spunti al grande
maestro della psicoanalisi Sigmund Freud
E’ consigliabile quindi per chi ama il giallo e il noir leggere questo testo a più voci,affronterà una visione del mondo abbastanza speciale,dove realtà e fantasia si intersecano e si sostengono a vicenda.
GIUSEPPE PREVITI