” COME UN NIDO DI VESPE”- La signorina Gemma Indaga- di PATRIZIA RASETTI- CARMIGNANI EDITRICE- 9-12-2020
9 Dicembre 2020” IL QUADERNO DELL’AMORE PERDUTO” di VALERIE PERRIN- NORD EDITRICE- 17.12,2020
17 Dicembre 2020In una splendida mattina di primavera che richiamerebbe ben altre cose da fare il crimine non si ferma e così viene scoperto il cadavere del proprietario di uno storico chiosco di fiori, brutalmente assassinato.Il suo nome era Nicola Savio, conosciutissimo nel rione di Pizzofalcone, amato da tutti, aiutava i giovani spronandoli a studiare e a lavorare, non avendo famiglia si prodigava sempre per gli altri, era considerato una sorta di “nonno” della comunità. Si era anche esposto in televisione su chi pratica il racket pretendendo il pizzo, insomma era un gran brav’uomo. Eppure qualcuno di prima mattina mentre lui preparava il banco, e quindi conosceva bene le sue abitudini, non solo lo ha ucciso ma lo
ha letteralmente massacrato. Chi poteva odiarlo tanto ?
L’inchiesta è di competenza dei Bastardi, un altro caso difficile, e visto che tanti non li possono veder, ecco che il loro dirigente,il vicequestore Palma, li avverte che forse dal
buon esito dell’inchiesta può dipendere il sopravvivere del commissariato. E loro faranno gruppo come sempre……
Trentesimo romanzo di Maurizio De Giovanni, con Einaudi è appena uscito Fiori, protagonisti i “Bastardi” del commisariato di Pizzofalcone galla loro decima apparizione,
ma altra protagonista, sempre e forse più che mai, la città di Napoli. In particolare questo quartiere di cui apprendiamo vari problemi, gli anziani,il racker,l’usura, lo’omofobia,
l’animo dei giovani, i rapporti con gli immigrati , ma sempre mettendo al centro le passioni, i sentimenti, insomma il vero animo della città.
Questa nuova avventura inizia una mattina di primavera talmente bella che dovrebbe suscitare ben altre emozioni. E’ stato brutalmente assassinato un anziano fioraio di prima
mattina quando aveva aperto il chiosco e si apprestava a esporre i fiori e le piante, Un crimine feroce che metterà a dura prova i poliziotti del commissariato.
E così come consuetudine del gruppo ora sono tutti riuniti a sentore l’ispettore Loiacono e l’agente scelto Aragona. i primi ad accorrere sul posto. Manca il solo Pisanelli ormai in
pensione, ma l’apporto del vicecommissario all’indagine sarà poi determinante per la soluzione del caso. I nostri poliziotti come sempre svolgono un duplice ruolo, da una parte quello dei poliziotti , mestiere che a onta di qualche disguido sanno fare, dall’altra devono avere a che fare con se stessi, con i propri vizi e le proprie virtù, con le difficoltà che come sempre fanno parte dell’umana esistenza, ma che da quando hanno fatto “gruppo” riescono ad affrontare con altro spirito e con altra determinazione.
Ma il commissariato è come sempre al centro di critiche e giudizi poco benevoli, per cui anche stavolta l’indagine va risolta, pena lo smantellamento dello stesso. Intanto ci si
concentra sulla vittima, una persona unica, molto sensibile ai problemi degli altri, che aiutava materialmente e moralmente, avendo creato una sorta di “biblioteca vegetale”. Sapeva tutto dei fiori e sapeva consigliare ognuno sui fiori che voleva acquistare o regalare, per ogni occasione o persona esisteva il “fiore giusto”. Ma lui si interessava anche delle singole persone, dei loro problemi, aiutava tutti, giovani, vecchi,bisognosi.E non si era neppure esentato dall’apparire in televisione per lanciare un appello ai commercianti
perché si ribellassero alla camorra e agli usurai. E’ quindi inevitabile pensare che sia stato ucciso per dargli una lezione, ma cui sono anche altre piste da seguire, ad esempio un
giovane albanese che lo aiutava in negozio e che lui aveva ospitato, ma improvvisamente i loro rapporti si erano guastati.
E ancora la squadra, fedele al motto “Tutti per uno e un o per tutti”, si muove sulle varie ipotesi, ma c’è da stringere i tempi, perché dalla questura centrale si pensa di togliere lro
il caso. Così si passano al setaccio varie piste, Aragona, pieno di pregiudizi come sempre, vorrebbe incriminare il giovane albanese, altri pensano alla malavita organizzata, spunta anche l’ipotese che la vittima fosse in mano agli usurai. Da tutto questo si arriverà, sommando l’esperienza di ognuno, a fare il punto sulle varie possibilità.
De Giovanni una volta ha dichiarato che non bisogna forzare la mano a questo gruppo di uomini e donne, meglio “lasciarli andare”, hanno esperienza sufficiente per sapere
cosa devono fare, e tutto questo poi si riverberà anche sui loro rapporti e sui rapporti con gli altri. Ma il vero segreto del successo di questa serie, come del resto di tutto quanto di cui De Giovanni scrive(a cominciare dalle serie al femminile) è che lui sa far convivere lo spirito del giallo e del noir (con relativa indagine, suspense, caccia al colpevole), con
la scansione dei vari casi personali dei poliziotti, ma anche con il clima che si vive nella città in cui abitano. Questo commissariato è diventato quindi un presidio di legalità, ad-dirittura ora è aperto anche di notte per far vedere che Loro, la Polizia, lo Stato ci sono anche si notte. E poi ancora ci si intreccia con la vita del quartiere, un luogo questo che riassume benissimo la vita di Napoli oggi, appunto il commissariato e il chiosco del fioraio simboli di civiltà e legalità, ma di contro , alcuni i tanti negozi che chiudono per difficoltà finanziarie, con la camorra e gli strozzini che si palesano sempre più apertamente. Poi ci sono i giovani, purtroppo alcuni si arruolano nelle file della criminalità, altri non si arrendono e cercano di restare nella legalità, chi studia, chi lavora, chi si ingegna ma non sgarra.
UN ruolo importante da co-protagonista, lo svolgono nel romanzo i “Fiori” che irradiano le loro atmosfere, , le loro sensazioni,i loro odori. nelle vie, alle finestre ,nella case ma
anche sui personaggi, interpretando le risposte da queste influenze sui vari protagonisti per arrivare anche all’omicidio del chiosco.
Ma la brutalità del delitto non rientra secondo gli uomini del commissariato negli schemi della camorra che utilizza ben altri metodi e poi, e qui si ritorna a un pensiero già espresso altre volte dall’autore, non si può sempre dare colpa di tutto alla camorra, e quindi occorre capire perché Niola è stato assassinat0.
Ma in questa storia i nostri protagonisti sono uomini e donne e quindi li seguiamo anche , e qui il racconto acquista ancor più valore, nei loro profili umani. Ad esempio
Alex e Loiacono vedono che i loro sogni d’amore corrono il rischio di infrangersi, Elsa non capisce che la figlia è…. molto più avanti di lei, Ottavia è alle prese con il dilemma§
tra famiglia e amore, insomma ognuno ha i suoi problemi, salvo forse quel fenomenale personaggio che sta diventando sempre più protagonista centrale nella sua insensibili-
tà a ogni rapporto umano.
Altro merito del libro è l’abilità nel dosare l’utilizzo dei vari personaggi, nessuno prevarica l’altro protagonisti e co-protagonisti(anche di questi ce ne sono….)compaiono sempre al momento giusto: in sintesi uno dei grandi pregi di “Fiori” è la coralità.
GIUSEPPE PREVITI