“IRA DOMINI- sangue sui Navigli ” DI FRANCO FORTE- MONDADORI
28 Ottobre 2014” CRESCENDO FIORENTINO” di ALBERTO EVA- MARCO DEL BUCCHIA EDITORE
5 Novembre 2014Cadaveri eccellenti è un film del 1976 diretto da Francesco Rosi, tratto da il romanzo Il contesto di Loenardo Sciascia. Fu presentato fuori concorso al
ventinovesimo Festival di Cannes. E ‘ stato anche selezionato tra i 100 film italiani da salvare, eppure non è mai stato dato in televisione.
Ambientato in una Sicilia immaginario come pure evidenti i riferimenti a Roma e all’Italia, la storia si dipana sull’assassinio di alcuni magistrati. Incaricato
delle indagini è l’ispettore Rogas che è convinto che l’assassino sia un farmacista a suo tempo accusato ingiustamente e condannato per degli omicidi da lui
non commessi e che ora è scomparso. Ma quando a Roma continuano a essere dei magistrati il capo della polizia impone a R
Rogas continua a indagare per conto suo perché ritiene che si tratti di un piano eversivo e scopre le prove del complotto. Fissa in un museo l’appuntamento
con il segretario del PCI, ed entrambi vengono assassinati. Ma la versione ufficiale dirà che Rogas, da tempo afflitto da disturbi mentali, ha ucciso il segretario.
I membri del partito sanno tutto ma tacciono, non vogliono andare al potere.
Un film importante per i temi scottanti che tratta in questa Italia anni ’70, l’Italia degli ” anni di piombo “. I ” Grandi vecchi”, le forse occulte all’interno dello
Stao, i “servizi deviati ” le tentazioni golpistiche, il partito comunista che non si vuole esporre. Significativa una battuta che viene pronunciata dal segretario
del partito comunista ” La verità non è sempre rivoluzionaria”: dice così accusando l’omertà dell’opposizione di fronte alla corruzione che sta devastando lo
Stato.
Franco Rosi occupa una parte importante nella storia del cinema italiano per l’elevato livello artistico al servizio di un continuo impegno civile e intellettua-
le. Assai coraggioso per i temi politico-sociale trattati: praticamente è stato il padre dei film-inchiesta.
Sulla scia di un romanzo di Leonardo Sciascia Il Contesto uscito nel 1971, nel 1976 viene proiettato Cadaveri eccellenti. Non fu una realizzazione facile anche
perché il libro non si riferiva a fatti specifici pur se i temi trattati erano di stretta attualità. Poteri dello Stato in lotta fra loro, spesso deviati, la dura contestazio-
ne giovanile, la mancanza di coraggio del principale partito popolare. Ma Rosi riuscì a trasformare questa materia in un acceso film di denuncia di quegli anni
settanta, dominati ben presto da quella che verrà definita la ” strategia della tensione “. E certamente se si pensa a quello che avverrà negli anni a seguire sia
il libro che il film saranno tristemente profetici.
L’allestimento del film fu estremamente curato, lo stesso Rosi con Lino Iannuzzi e Tonino Guerra sceneggiatori, le musiche di Piero Piccioni, la fotografia di
Pasqualino de Santis, un cast d’eccezione con Ventura, Van Sidow, Bozzuffi, Cuny, Tina Aumont, Bonacelli, Carraro, Salvatori, Rey lo testimoniano. Il ruolo
del dirigente politico che pronuncia la famosa battuta è attribuito a Florestano Vancini, noto regista.
Il film fu definito un giallo-poliziesco, venne girato con tecniche assai realistiche, con un colore tra il bianco e il nero e il seppia, con un tono quasi documenta-
ristico, quasi a voler sottolineare il susseguirsi ineluttabile degli eventi al di là della volontà dei personaggi, pedine di un gioco più grande di loro.
IL LIBRO:Il contesto è una sorta di spartiacque nella produzione letteraria di Leonardo Sciascia, certamente fu un libro coraggioso perché attaccava certi
tabù che hanno sempre condizionato la nostra società. Non per niente seguirà la stagione più innovativa e più impegnata della sua attività di scrittore di
denuncia da Todo Modo a L’affaire Moro, da Nero su Nero alla Scomparsa di Maiorana.
Ma è anche un libro importante perché afferma che la verità di certe cose non può essere rivelata, il partito di sinistra non è pronto per una rivoluzione ma
preferisce mantenere lo status quo. Il vicesegretario è molto amaro quando dice “….non potevamo correre il rischio che scoppiasse una rivoluzione….non
è questo il momento.”
IL contesto fu un apologo tanto lucido quanto spietato della situazione politica italiana, e fu subito attaccato da tutta quella vasta area che gravita attorno
ai partiti di sinistra extraparlamentare. Ma Sciascia aveva messo in conto tutto questo e non se ne era preoccupato più di tanto, tutto sommato Il Contesto
è anche una provocazione e ci riesce pienamente.
GIUSEPPE PREVITI