RISCOPRENDO VECCHI FILM: “LA SCALA A CHIOCCIOLA” DI ROBERT SIODMAK – 1945
20 Gennaio 2013” LINCOLN ” REGIA DI STEVEN SPIELBERG
6 Febbraio 2013Cast: Maggie Smith Tim Courtenay Bill Connolly Pauline Collins Michael Gambon
In una villa della campagna inglese sono ospiti cantanti lirici di varia fama. Vanno a letto presto, vivono per lo più di ricordi, cercano di tenere in piedi la loro vita, magari
con un soffio di allegria. D’altra la vita monotona di tutti i giorni rende più acuto il legame con il passato. Mentre si sta organizzando l’evento-clou della stagione, ossia un
recital in onore di Verdi in cui si devono raccogliere i fondi affinché il pensionato possa andare avanti,arriva la superba Maggie Smith, diva con un grande passato canoro ma
certamente dalla vita sentimentale movimentata, e il suo arrivo sembra rompere i fragili equilibri. Riaffiorano antichi amori, antichi tradimenti, forti invidie.
Dustin Hoffann sceglie per debuttare in regia una solida e ben costruita commedia teatrale, dirige al meglio un eccellente gruppo di attori, con uno sguardo a tanti classici,
attenendosi al principio che se pure i vecchi non sempre sono buoni alla fine però prevale un clima di dolcezza, certo c’è tanta malinconia ma c’è anche tanta voglia di vivere.
Non sono molti i film sulla vecchiaia, forse si pensa che non tiri o faccia paura, ma i giudicare dai risultati di questo film, apprezzato da critica e pubblico, invece è un tema che
può conquistare tutti.
Dustin Hoffmann sceglie un gruppo di vecchi arguti e briosi, vogliosi di vivere e di partecipare, memori dei loro passati successi, ma ancora pronti a mettersi in gioco. Una splendida villa georgiana è stata trasformata in una elegante casa di riposo per musicisti, ex cantanti d’opera e di music-hall, direttori d’orchestra, orchestrali, solisti, registi, ormai rimasti soli o
senza soldi.
Non mancano gli acciacchi , la memoria va e viene, ci si vuol bene o ci si odia in ragione di mai sopite rivalità, si litiga per il tavolo , si gioca a carte, si va in piscina, si da noia alle inservienti
o si nascondono alcool o sigarette, lunghe passeggiate per il parco. Qualche volta capita la visita di parenti sempre frettolosi,m un diversivo lo hanno coloro che danno lezioni di piano e
violino. Nel complesso la vita scorre, tutti vogliono mantenersi autosufficienti, la musica è il fil rouge che unisce un po’ tutti, si passa da Bach a Boccherini, ai cori, alla commedia musicale.
Intanto è in grande fibrillazione uno splendido Michael Gambon nei panni di un ex-direttore artistico scorbutico, grande amante dei caffetani, che è alle prese con l’organizzazione di
uno spettacolo che deve essere di grande richiamo per raccogliere i fondi necessari alla sopravvivenza della casa di riposo.
Ma un giorno sembra che vada tutto all’aria, arriva quella che fu una grande star dell’opera, una meravigliosa Maggie Smith, che si presenta in tutta la sua alterigia e superbia,ma nella vive il suo ex-marito, abbandonato dopo appena nove ore di matrimonio per rincorrere carriera e altri uomini. Lui non l’ha mai perdonata, i primi approcci saranno molto difficili, alla fine lei gli chiederà scusa.
Come non ricordare i tempi e i fasti andati, dodici le chiamate in scena per lei, soprano, Gilda, per il tenore, Il Duca, per il baritono, Rigoletto, e per la contralto,Maddalena.,erano stati
un quartetto prodigioso e indimenticabile. E ora il destino li ha riuniti un’altra volta, vecchi, soli, dimenticati, senza più quella voce e quella forza espressiva che mandava in
delirio il pubblico. E si rimettono in gioco, Maggie e Tim superano i contrasti, e con loro Bill Collins e Pauline Collins, di nuovo il quartetto si esibisce e sarà un altro trionfo.
Grandi attori all’epoca, abbiamo già ricordato i protagonisti, gli altri sono tutti stati veramente protagonisti del mondo musicale, bella la scena finale dove si mostrano le loro nimmagini
di quando erano giovani e avevvano tanto successo.
Film per melomani ma anche per chi ama il teatro, il drammaturgo Ronald Harwood (Servo di scena ) sembra si sia ispirato alla Casa di riposo per musicisti Giuseppe Verdi e a un documentario Il bacio di Tosca girato anni fa. Lui ambienta la sua storia nella campagna inglese, e pur privilegiando i fatti del quartetto protagonista, crea un film corale dando spazio e immagine ai vari comprimari. E’ un testo che funziona benissimo, del resto già anche in teatro riscosse successo, in Italia se ne ricorda una ottima realizzazione con la Proclemer,Maranzana, Bellei e la Masiero.
Il cinema ultimamente sembra aver riscoperto gli anziani, Trentignant e la Riva sono in corsa per gli Oscar, e non meraviglia che il non più giovame Distin, 75 anni, abbia scelto questa storia leggera ma anche commovente, che fotografa con tatto e ironia le patologie della terza età.
Hoffman sta al gioco, conosce bene il teatro e va quindi a nozze nel rappresentare questo mondo un po’ folle tipico di chi frequenta le scene ma nel contempo sa anche rendere bene
quel clima di decadenza senile che affiora qua e la. Una serie di dialoghi scintillanti, un godibile accompagnamento musicale, e poi una serie di interpretazioni eccellenti.a partire dal quartetto sino all’ultimo personaggio.
Aspettate i titoli di coda con la madeleine dei tempi passati, immagini dei protagonisti come sono e come erano.
GIUSEPPE PREVITI