” VIOLETTE DI MARZO ” – DI PHILIPP KERR- FAZI EDITORE- 2-O5-2020
2 Maggio 2020“ANELLO DI PIOMBO” di PIERO COLAPRICO MONDADORI 6-05-2020
6 Maggio 2020Torino, 1849. Dopo la disfatta di Novara Carlo Alberto ha abdicato partendo per l’esilio ed al trono è salito il figlio, Vittorio Emanuele II. Intanto è tornato a Torino il maggiore
Emiliano di Saint Just per sposarsi con Naida, ma apprende che la sua fidanzata è partita per Roma, dove Mazzini ha fondato la Repubblica. Emiliano medita di raggiungerla
quando viene convocato da Cavour che gli “impone” di partire immediatamente per Roma dove dovrà rintracciare e riportare a Torino il giovane Aymone, compagno di…merende del giovane re che gli ha procurato un matrimonio di facciata. Quanta il maggiore di Saint Just arriva a Roma trova una situazione molto difficile perché i francesi,
alleati del papa, si apprestano a attaccare la città. Comunque ritrova Naide e fa conoscenza di Mazzini che lo ha accolto con grande interesse e simpatia, anche perché il maggiore
è latore di un messaggio di Cavour.Riescono a rintracciare anche Aymone che si follemente innamorato della principessa Matilde , una bella donna, moglie del principOttaviani, un essere abbastanza volgare assai pesante, che ha sposato la ragazza, non nobile, dandole quindi il titolo in cambio della cancellazione di tutti i debiti con il padre di lei.
Emiliano e Naide vengono invitati a cena al castello degli Ottaviani, ritrovano Aymone che sulle prima non intende assolutamente tornare a Torino ma poi si piega alla ragion di
stato. Ma quando la faccenda sembra appianata il principe Ottaviani viene ucciso e Aymone è accusato di essere l’assassino, anche se lui nega risolutamente. Per Saint Just un
caso da risolvere in pochi giorni prima che Aymone venga tradotto in giudizio.
Un giallo, anzi per l’esattezza un “giallo storico” quello scritto da Giancarlo De Cataldo, intitolato Quasi per caso. E’ambientato a Roma ai tempi della Repubblica romana
quando un presunto incidente di caccia nella campagna romana fa da prologo a una vicenda che coincide con la breve vita della Repubblica romana, un momento politico-sociale di grande intensità che coincide con l’avvento al trono del regno del Piemonte di Vittorio Emanuele II.
Il protagonista del romanzo è un ufficiale dei carabinieri sabaudi, un brillante investigatore, che deve recarsi a Roma con il benestare di Cavour e del re per andare a riprendersi
la futura sposa che era accorsa a unirsi a Mazzini e per riportare a Torino un giovane scapestrato amico del re.
E’una Roma certo molto lontana dagli usi e dai costumi dei piemontesi, i romani sono assai volgari e rumorosi, brutti ceffi ti derubano appena possono,le donne sono pronte a
vendersi per un titolo o più semplicemente per fame, i ladri abbondano,i popolani sono un po’caciaroni ma alla fine si rivelano buoni d’animo,. e poi c’è anche un ragazzetto,
un po’ angelo un po’canaglia, che fa tanta tenerezza.
Emiliano ha ritrovato la sua ragazza una donna dalle risorse insospettabili, attrice, dottoressa in medicina, una intelligenza assai viva e anche una voglia di rendersi utile e di
provare nuove esperienze, ecco perché è venuta a Roma, da dove Pio XI è scappato a Gaeta. E’ così finito il potere temporale, è stata abolita la censura, sono stati aperti a tutti i
giardini del Quirinale,iniziati gli scavi archeologici , insomma un esperimento notevole a cui De Cataldo dedica, pur muovendosi nella dinamica del giallo, un ampio e esauriente spazio.>>
Un ampio ritratto è anche riservato a Giuseppe Mazzini, un Mazzini che prende in simpatia l’ufficiale piemontese anche per arrivare a Cavour, ma è anche un Mazzini visto in
maniera molto più umana di quanto solitamente viene presentato. Accanto a lui tanti altri nomi importanti del Risorgimento, da Mameli a Manara, da Garibaldi a Pisacani,
dalla Cristina di Belgioioso a Ciceruacchio.
Un romanzo che ben si merita l’etichetta di giallo storico, c’è una parte più strettamente poliziesca con un delitto ordito da una coppia diabolica ai danni di un rozzo nobiluomo,che però è forse migliore di quel che sembra, ma poi c’è anche un’altra parte più storica che getta uno sguardo su questa Repubblica romana che tanti hanno criti-
cato, ma che il nostro autore vuole ricordare perché fu un esperimento di democrazia assai in anticipo sui tempi.
Tanti i personaggi che animano il libro, molte i personaggi femminili, intanto Naide, una personalità molto forte e moderna, e poi quella Elena che per un titolo si è legata a §
un uomo molto più grande di lei e certo di non grandi virtù, una donna simile a un angelo, ma certo non del Paradiso….
Un bell’omaggio questo di De Cataldo a un periodo tra i più vivaci , anche se forse non molto conosciuto della Storia del nostro Paese, il tutto scritto in maniera assai viva e
scorrevole, sempre con la giusta ironia, anzi a tal proposito un appunto, non ci leva i dubbi sull’origine della pasta alla carbonara.
E anche una piccola lezione su come avvengono spesso le cose nella vita, sia reale che romanzata, ovvero l’importanza del “caso” nella soluzione di qualsiasi mistero o fatto…..
GIUSEPPE PREVITI