” UN AZZARDO DI TROPPO” DI FRANCO BURCHIETTI- EFFIGI- 22.O6.21
22 Giugno 2021” IL BAMBINO CHE DISEGNAVA LE OMBRE”- DI ORIANA RAMUNNO- RIZZOLI 29-06-2021
29 Giugno 2021Marzo 1970,al commissario Franco Bordelli manca poco più di una settimana per lasciare la questura di Firenze e andare così in pensione. Si augura che in questi ultimi giorni
non gli su presentino magari nuovi casi che non riuscirebbe a risolvere. Ma manco a farlo apposta ecco che deve affrontare un delitto molto efferato e senza tracce apparenti.
Sul greto di un fiumiciattolo nel Chianti viene scoperto il cadavere di una ragazza che non ha documenti, e di cui nessuno ha denunciato la scomparsa, nè ci sono testimoni.Siamo ormai vicini al due aprile, quando Bordelli compirà 60 anni e quindi dovrà lasciare il servizio. Il commissario si angustia di non poter risolvere questo caso che di per sè si presenta particolarmte disgustoso e senza alcun rispetto per la vittima dato lo stato in cui è stata ridotta. Bordelli è molto amareggiato e si impegnerà a fondo per
trovare questi colpevoli che non meritano assolutamente di passarla liscia.
“I suoi bellissimi occhi erano vivi anche se lei era morta.Bordelli non poteva permettersi di fallire,non se lo sarebbe mai perdonato. I colpevoli dovevano essere puniti, non era
possibile che la facessero franca.Vi troverò e vi farò condannare “.
Con Ragazze smarrite Marco Vichi celebra così l’uscita di uno dei personaggi seriali più cari ai lettori, ovvero il commissario Franco Bordelli, e ovviamente sarà un’uscita
di scena del tutto degna di lui.
Ragazze smarrite potrebbe quindi essere l’ultima avventura del commissario di polizia Franco Bordelli, ormai alle soglie del suo sessantesimo compleanno. E si avvicina così
anche l’uscita dalla questura di Firenze per raggiunti limiti di età. Il commissario si augura che gli ultimi giorni di servizio siano tranquilli, senza omicidi, magari anche con il pensiero di dover affrontare un caso di difficile soluzione, mentre lui non vorrebbe lasciare sospesi. Ma, destino sempre in agguato, capita tra capo e collo l’efferato omicidio
di una “bellissima ragazza”, un caso che si prospetta complicato per assoluta mancanza di indizi.
Ragazze…smarrite, appunto quelle che sognano una vita “facile”, di lustrini, feste, incontri, al punto di rinunziare a qualsiasi dignità e anche a correre oltretutto dei rischi, come appunto nel caso della povera Carmela, seviziata e uccisa dai suoi aguzzini.
Bordelli, già amareggiato per i pochi giorni che lo separano da quella che giocoforza dovrà essere una nuova vita, è più che mai angustiato per lo scempio e l’oltraggio fatto patire a questa povera ragazza, sente come un dovere trovare gli assassini di questa povera ragazza. E la sua sarà una corsa contro il tempo. Man in un certo senso sarà anche una sorta
di rivisitazione del suo modo di vivere.
Bordelli che non si arresta difronte a nulla, Bordelli che certo non rinunzia alla sua vita, ai suoi amori, alle sue frequentazioni. Eccolo con il suo amore sempre fresco e fortunato
con Eleonora. Eccolo farci commuovere insieme a lui nel ricordo struggente della sua famiglia, della madre, che si scopre anche poetessa. Eccolo radunare periodicamente gli
amici, con due scopi, praticare la buona cucina e raccontare, da parte di ognuno, una storia, quasi a voler lanciare un’ancora di salvataggio a un mondo dove non si sa più parlare.
E sono momenti di grandissima convivialità che portano il romanzo ad andare oltre i fatti episodici in sè, ma a insegnare a tutte queste persone le qualità della vita, e questo automaticamente si trasferisce sul lettore.Ogni commensale deve raccontare una storia, un episodio, un fatto della sua vita, ecco in un romanzo che dovrebbe essere un poli-
ziesco, vedere affermarsi tanti valori, vedere uomini di ogni età che affrontano o insegnano a affrontare la vita. Questo alla fibn fine è stato, è, e speriamo ancora lo sarà Franco Bordelli, un uomo che affronta la vita e ci indica come fare, il fatto che sia un poliziotto è incidentale, anche se poi che sia un buon poliziotto ha il suo valore,. ma ripetiamo,quello che si è imparato avendolo avuto come…compagno di viaggio in tutti questi anni, è l’acquisizione di un vero amico, ovvero quando il “personaggio di carta”
diventa a tutti gli effetti uno di noi, E non dimentichiamo gli insegnamenti più veri, da come si cucina un piatto a come si sceglie un autore da leggere….
Lezioni di vita da personaggi ormai appartenenti al nostro collettivo, dai vecchi sodali di un tempo alle new entry, vedi ad esempio il questore Di Nunzio, a cui Marco Vichi
conferisce dignità, bonomia e rispetto, sicuramente ne sentiremo parlare ancora.
Già, questo ,almeno ufficialmente è un addio a Bordelli….., ma noi come tutti i lettori speriamo che sia soltanto un arrivederci….
GIUSEPPE PREVITI