” MILANO SOTTO TIRO” DI MATTEO SPERONI- FRATELLI FRILLI EDITORI- 19.5.22
16 Maggio 2022” UNA PICCOLA QUESTIONE DI CUORE” di ALESSANDRO ROBECCHI- SELLERIO- 19.05.2022
19 Maggio 2022Un barone universitario ricco, potente, sostanzialmente inaffidabile, massone, risposatosi con una donna molto più giovane di lui quando ha lasciato la moglie. Mentre la se-
conda moglie è a riposarsi in Toscana, lui muore all’improvviso nel suo letto, e il medico chiamato il giorno dopo dalla donna di servizio ne ratifica la morte per cause naturali.
La figlia di primo letto non ci crede e si rivolge a Penelope Spada, la ex Pm che ha lasciato la magistratura, e che adesso occupa il tempo con qualche investigazione.
Una indagine apparentemente inutile, che sembra non avere sbocchi, ma piano piano le cose cambiano, si assiste a una resa dei conti sempre più tesa e sempre più drammatica,
una resa dei conti che è anche per l’ex-magistrata la possibilità di chiudere i conti con se stessa,. E quindi si arriverà a sviluppi imprevedibili.
Gianrico Carofiglio ci consegna con Rancore una storia tesa, un’avventura umana che va oltre il romanzo di genere, mostrandoci una serie di personaggi interessanti, in
primis lei, Penelope “epica, dolente,magnifica”.
Dopo averla presentata in occasione dei 90 anni del Giallo Mondadori, adesso ecco Penelope che ritorna come protagonista di Rancore.Carofioglio ha cosi’ compiuto l’approccio a un personaggio fenmminile, con tutte le conseguenze del caso. Tre piani narrativi,o meglio tre storie intimamente connesse,.,. Una è una storia investigativa,
una è un gioco d’amore e la terza, che completa le due precedenti,è una storia di memoria, con Penelope che rievoca il passato.
Tre linee di scrittura che si intersecano, si alternano, a volte si collegano, spesso sembrano ruotare su se stesse. La sorpresa, o se vogliamo il piacere della narrativa, è che
progressivamente ci porta a scoprire il “personaggio”Penelope, o meglio il racconto di come e perché ha lasciato la magistratura. >>Ricordiamo che anche il nostro autore ha
lasciato la magistratura, e così, forse per nostalgia o forse per dovere verso i lettori. o semplicemente per il piacere degli stessi, è Penelope stessa che ci racconta la sua storia.Lei
era innamorata del suo lavoro, forse lo interpretava in maniera sin troppo maniacale, andando anche oltre i suoi compiti, e allora anche se restia a ogni compromesso ha preferito lasciare. La storia di Carofiglio ha alcuni punti di contatto ma l’importante è che lui e la sua creatura “letteraria” non si esprimano con un tono astratto e l’osservatorio per il lettore è meno banale di quel che sembra.
Come sempre importante nei romanzi di Carofiglio è l’uso del linguaggio, delle parole, tutto è molto accurato, quasi a voler ricordare a tutti, scrittore e lettori, che le parole
devono essere chiare, precise, senza inutili orpelli.
Tornando alla trama, è certo una storia di tradimenti e incomprensioni, non solo familiari, e subito lo nota l’occhio esperto della ex-pm Penelope Spada. E lei, pur non rivestendo alcun ruolo ufficiale, si muove interrogando ex-familiari, amici, medico di famiglia, tutto per capire chi fosse veramente questo,tutto sommato, squallido personaggio. Ma non è un giallo classico, quello che ci racconta la stessa protagonista in prima persona, o meglio, se volete, lo stesso Carofiglio che parla come Penelope donna, o ancora come due
magistrati che ci narrano la stessa storia, lui scrivendo le pagine, lei facendole “vivere “.a noi lettori.
Penelope sta attraversando un brutto momento, praticamente lei è fuggita dal suo lavoro di magistrato,e le è rimasto un grosso rimorso, o meglio, un grosso rimpianto, quasi
sembra chiedersi “…cosa ci fo qui ?” Non si perdona l’errore che l’ha condotta a cambiare vita, a non voler più avere relazioni fisse, impegni e obblighi da rispettare, solo con il
suo cane,Oliva, ha un rapporto umano, e l’unica cosa che la calma è la ricerca della verità, e solo questo può placare la sua latente disperazione.
Una grande prova d’Autore al servizio di un grande personaggio, in un certo senso forse atipico, qui siamo difronte a un dramma psicologico ,tipico di tanti romanzi “neri”, come
un certo Simenon ci insegna.
UN bel romanzo dove con uno stile efficace ci si addentra in un qualcosa che sembra non esista e che invece ci prende sempre di più, si che la duplice trama va avanti e può alla
fine arrivare alla verità.
GIUSEPPE PREVITI