“RIBELLE-THE BRAVE” DI MARK ANDREWS- ANIMAZIONE
24 Settembre 2012“TUTTI I SANTI GIORNI”DI PAOLO VIRZI’-CON LUCA MARINELLI FEDERICA VICTORIA CAIOZZO(TONY)
11 Ottobre 2012Cast: Aniello Arena Nando Paone Loredana Simioli Nunzia Schiano Claudia Gerini
Reality di Matteo Garrone per certi versi ricorda il cinema di Fellini, perché sa carezzare lo spettatore ma sa anche colpirlo duramente, in una storia che vuole essere una metafora della vita e della società dei nostri giorni, cogliendone gli aspetti più salienti ma in una atmosfera di sogno, adattata alle singole necessità, abilmente quasi mascherata in un clima sognante,favolistico ma non per questo meno aspro e veritiero.
E’la storia del pescivendolo che dopo un provino attende di essere chiamato al Grande Fratello.Ma il tempo passa,non lo chiamano e allora lui si convince di essere spiato per verificare le sue attitudini al programma.Una trama assai semplice che però può portare anche fuori strada.Questo film,premiato a Cannes con il premio per la miglior regia,non è un film sulla televisione,ma è invece la rappresentazione di come divergano apparenza e realtà, sogno e verità. Tutto il film gioca sull’alternanza tra la deformazione della realtà insidiata dai facili miti del consumismo e della popolarità a buon mercato e il duro tornare alla cruda realtà giornaliera.
Da una parte vicoli e palazzi di una Napoli fetiscente con una umanità ricca di calore, abituata ad arrangiarsi ma anche pronta a piegarsi ai miti moderni come il denaro,il successo,l’opulenza, dall’altra i grandi miri contemporanei, cioè i centri commerciali, gli acquapark, un mostruoso albergo, i set dei provini televisivi. E questi regni dell’effimero finiscono per mescolarsi con i luoghi della vita “vera”, ad un certo momento non si distingue più cosa è vero e cosa no.
Un matrimonio è visto come una favola, sembra di assistere a Cenerentola con la carrozza dorata che ti porta al castello,tra ali di domestici in parrucca e voli augurali di colombe bianche.
Ma tutto poi si riduce a una catena di montaggio,varie coppie si scambiano le parti, ma questo non conta, quel che conta è la ricchezza,la festa, l’opulenza,le foto,la corsa ad abbracciare il
divo famoso che si sposta in elicottero.
Già quell’Enzo che visse nella casa per cento giorni e che gli sposi onorano con grande deferenza.”L’uomo del momento,il più desiderato”grida l’imbonitore, e nessuno si accorge delle battute ripetute meccanicamente tra una coppia e l’altra,e meno mai se ne accorge Luciano Ciotola,il nostro protagonista, incapace di distinguere il reale dalla finzione.
E così il film diventa la storia dell’ossessione di un uomo, ma poi il film non è solo questo, ma è anche la palese dimostrazione di un mondo che va a rotoli, per vivere Luciano si specializza in truffe commerciali con il “robottino”, al bar si discute dei facili miti moderni degni di ammirazione, i parenti vivono dei sogni dell’uomo e gli trasfondono la loro ambizione. E Luciano dopo il provino a Roma aspetta la chiamata, e si immerge in un mondo fantastico, tutti lo spiano ma principalmente “quelli mandati da loro,..”per vedere se è adatto alla chiamata.Una cliente al banco,un uomo che l’osserva, un incontro casuale tutto gli fa ombra.I sogni di successo e di popolarità non sono nuovi nel cinema, basta citare Lo sceicco bianco ,Bellissima, e Garrone è sempre più geniale nel procedere della sua regia.Oltre tutto ha il merito di puntare su attori per lo più sconosciuti,non vuole l’effetto-star. Spiccano la simpatia di Aniello Arena,attore-detenuto, la talentuosa Loredana Simioli,la moglie,e quell’ottimo caratterista che è Nando Paone.La regia punta molto sul ritmo e sulla capacità di evidenziare il piano “narrativo”della vicenda, vuole privilegiare i volti dei personaggi, aiutato dalla splendida fotografia del compianto Marzio Onorato che ricorda tanto il cinema italiano di tanti e tanti anni fa.
Un’Italia senza cultura, senza alcuna morale,,dove puoi vivere solo diventando un’ombra,come avviene a Luciano introdottosi nel set e non visto da nessuno, un’ombra sperduta in un mondo altrettanto sperduto.
Luciano ha perso la pace.ormai è malato di “comparsite”, ha venduto la pescheria,lasciato la famiglia,passa le giornate davanti alla tv convinto di essere costantemente osservato da questo nuovo mostro che tiranneggia su tutti, e lui per redimersi regali ai poveri ogni suo avere.E troverà pace nello scomparire, nel diventare un puntino in quel che è ormai un mondo-set.
Garrone dopo Gomorra cambia registro e prende come esempio il mondo dell’effimero e del virtuale,quello che ruota attorno alla televisione,tragico Moloch dei nostri brutti giorni.
GIUSEPPE PREVITI