” LA LINEA DI SAN MICHELE” (Alla ricerca della collana di Uriel)- di ENRICO MINIATI- EDIZIONI ATELIER 28.1.2020
28 Gennaio 2020” AH L’AMORE L’AMORE ” di ANTONIO MANZINI – SELLERIO 1-2-2020
1 Febbraio 2020Nelle colline piemontesi, Altev Langhe in particolare,sembra aggirarsi indisturbato un pericoloso serial killer. Un misterioso omicida nel giro di pochi giorni uccide due per-
sone e ne ferisce uba terza. Una storia nera con tanti personaggi. tanti fatti, in un clima di mezza estate. Siamo a giugno e nelle più esclusive e grandiose colline del Nord Ita-
lia toccherà a un coacervo di alti ufficiali dei carabinieri sbrogliare questa intricata matassa, anche se in verità a trovare la soluzione sarà il maresciallo Buonanno della locale
stazione di Monesiglio.
Gianni Farinetti, un piemontese che vive tra Torino e le Langhe, ha scritto tra i suoi tanti romanxz REBUS DI MEZZA ESTATE , da lui definito “un romanzo con delitto”,
o meglio diremmo noi, un “romanzo con delitti” ,…due e mezzo per l’esattezza.,
Siamo in giornate particolarmente calde quando una serie di famiglie o di amici, per lo più originarie di questi luoghi, ma anche di varie provenienze(c’è anche un gruppo di
rumeni)si ritrovano nelle zone della Langhe Alte per una serie di inviti. Due omicidi e un terzo tentato ma non andato a buon fine. tutti omicidi eseguiti o tentati con lo stesso
fucile, sconvolgono la comunità.Saranno il maresciallo comandante la locale stazione dei Carabinieri e uno sceneggiatore di Bra, Sebastiano Guarientyi, alla fine a risolvere
l’intricato rebus.
Farinetti scrive una storia che non è che voglia particolarmente essere un giallo, è una storia dove si muovono tanti personaggi, vi sono dei delitti,tutto è narrato con molta
precisione ma con l’accortezza di non imbrigliare nessuno in schemi fissi prefissati. L’intento sembra quello di voler far procedere la storia di per se stessa e quasi in maniera
naturale, spontanea, via via i personaggi si prendono il loro spazio riuscendo via via ad acquisire sempre maggiore autonomia.
E un’altra caratteristica dello stile narrativo del Farinetti è di conferire una certa aria demodée a tutta la costruzione, siano personaggi, siano ambienti, siano sensazioni. Ma si nota anche una cura particolare nel riportare dettagli, colori,atmosfere, sensazioni. Non è secondario a tal proposito aggiungere che l’autore ci parla delle sue terre.
E da questo deriva anche una certa propensione a un umorismo “nero” che comunque l’autore considera tipico delle sue terre. E alla fin fine questo libro, al di là della suspense
e dei misteri, è anche un atto di amore verso questa terra.
Ma il pregio maggiore è quello di costruire una sorta di partitura a più voci, tanti inganni,tante ambizioni, tanti desideri più o meno leciti, tanti misteri,tanti sogni, con al centro
quel maresciallo dall’aria flemmatica, che si trova assai bene in queste atmosfere eleganti ma anche estremamente rischiose in cui finiscono per immergersi i vari protagonisti.
I romanzi del Farinetti prima di tutto divertono,intrigano, interagiscono, poi è chiaro che la parte più gialla, l’indagine, gli interrogatori, i sospetti e e le soluzioni possibili via
via acquistano spazio, ma ci ripetiamo,è l’insieme che colpisce e appassiona il lettore.>
Una commedia nera questo Rebus di mezza estate, di stile dichiaratamente inglese, scritto on ironia e garbo dal nostro autore. Un gruppo o più gruppi di personaggi che dividono il loro tempo tra incontri letterari, pranzi, matrimoni, chiacchiere, pettegolezzi, quando improvvisamente un colpo di fucile tronca due vite e ne mette a rischio una
terza. IL tutto si perde un po’ in un cicaleccio di discorsi, battute,risate, maldicenze ., perfino la riunione tra gli inquirenti non sfugge agli—-strali dell’autore.Si fa quasi fatica a
pensare che tra tutta questa gente disincantata e chiacchierona si celi un killer, che infatti non si vede mi, lui colpisce e sparisce….
Poi alla fine è chiaro che tutto si poggi su una società “fasulla”, piena di ambiguità,pettegolezzi, legami di vario, e del resto l’intento principale del romanzo è quello di scavare tra
queste persone. metterle a nudo, più che di svelarci il nome dell’assassino.
GIUSEPPE PREVITI