” VERITà SOMMERSE” di DAVIDE GADDA- OAKMOND PUBLISHING 11-06-2021
11 Giugno 2021” LA CASA DI TOLLERANZA” DI MARCO VICHI- GUANDA 5-12-2021
5 Dicembre 2021Soneri sta camminando in un parco cittadino della sua Parma, quando nota un uomo riverso su una panchina, incuriosito gli si avvicina, vuole vedere se è un barbone o qual-
cuno che si sente male. Inizia così una delle vicende più assurde e singolari nella sua carriera di investigatore. L’uomo, tale Roberto Ferrari, non è un barbone, è una persona
normale e stimata come poi appurerà il commissario, ma la cosa imprevedibile è che gli rivelerà di avere appena ucciso un uomo. Ha assassinato un procuratore finanziario
che si è approfittato dei suoi soldi , mandandolo completamente in rovina.
Un caso quindi risolto in partenza, l’uomo gli fornisce tutte le prove che dimostrano la sua colpevolezza. Insomma indagine chiusa quasi ancor prima di averla aperta.
Ma Soneri non è uomo che si fermi difronte alle apparenze, lo intriga anche il fatto che la sua donna ha assunto la difesa del Ferrari, ma principalmente è il suo intuito
che non gli permette di accettare il fatto compiuto…..
Torna VALERIO VARESI in libreria con REO CONFESSO , dove si impongono due grandi personaggi. Uno è il commissario protagonista della serie, un tormentato e incu-
riosito commissario Soneri, l’altro un certo Roberto Ferrari, un signore di buone maniere, apparentemente caduto in disgrazia, perché il commissario lo prende a prima vista per un barbone, Questi infatti se ne esce con una confessione che spiazza un pò il commissario, quando osserva che non sempre diritto e legalità coincidono con quanto è considera-
to “morale”, si può arrivare a essere dei delinquenti senza aver commesso dei reati.
Quest’uomo ha infatti appena confessato, dopo un incontro casuale(?!?) con il poliziotto di aver ucciso un uomo.
E’prassi nei romanzi gialli che si giunga sempre a una soluzione, anche se Varesi nota che nella vita non sempre si trova il colpevole di un delitto, e quindi immagina una storia che sul piano giudiziario non troverà una soluzione.
Qui Soneri ha tutto…scodellato:c’è la vittima;c’è il movente ; c’è un “reo confesso”. Ma qui l’autore va oltre: la violenza c’è stata, è accertata, lui però affronta la vicenda dalla parte opposta, smontando la soluzione per arrivare a raccontare un caso privo di soluzione. Oggi la morte, il delitto,il crimine sono raccontatati quasi con indifferenza, alcuni parlano di rassegnazione, altri di assuefazione, ma tant’è, oggi siamo ormai abituati ad accettare tutto, niente più meraviglia.
VALERIO VARESI come sempre ambienta le sue storie nella bella e corposa Parma, stavolta niente Po o Appennini, il romanzo è assoolutamente “cittadino”. Prende infatti vita
in una città importante, molto viva, una città di confine tra Emilia e Lombardia, una provincia ricca e ben posizionata, all’avanguardia sul fronte del benessere, della politica, della socialità e delle attività lavorative. Soneri in tanti anni ha visto cambiare molte cose,, è sempre molto attaccato alla sua professione, conserva sempre un grado di stupore e di curiosità nell’entrare nella vita degli altri, una vita tutt’altro che specchiata nel caso della vittima, da scoprire nel caso del possibile colpevole.
E poi arriva anche un altro dubbio, ciò che legale non sempre è morale, economia, finanza, la stessa politica si basano certo su leggi dello Stato ma non è detto che coincidano con un concetto di rispetto per le vite altrui e per le necessarie fasi del vivere civile.
Uno dei personaggi di questo romanzo che si snoda in una indagine alla rovescia, ovvero come smascherare un colpevole che non è…colpevole, è un nobile decaduto, un esteta che ormai si accontenta di sogni,di sensazioni, di illusioni, lui non apprezza la grossolanità di “chi ha fatto i dané”, lui appunto è finito in bolletta, si accontenta di godere vedendo il bello, assaporando una goccia di liquore, apprezzando l’estetica,le belle maniere. Sarà lui a insegnare a Soneri che nella vita occorre duttilità….
VARESI, scrittore e giornalista al tempo stesso, riesce a non fare mai dei suoi romanzi dei banali casi di cronaca. Il romanzo gli permette di andare oltre i limiti della spesso “noiosa”realtà, sul giornale deve sempre documentare ciò che scrivi, in un’opera di fantasia puoi arrivare a scrivere di ciò che nella realtà non sempre è dimostrabile pur se sai che è vero. Non per niente la la grande fortuna del giallo italiano è che ha potuto raccontare tanti misteri e tanti personaggi del nostro Paese a differenza dei giornali, della televi-
sione,della stessa magistratura.
In REO CONFESSO alla fine niente è come sembra, una sfida che il commissario accetta pur andando controcorrente, tutti, questore, autorità, magistrata vogliono che questo caso sia chiuso alla svelta. Ma Soneri non accetta imposizioni o compromessi. è incurante anche della brutta aria che tira in Questura, ci sono troppi maneggioni e arrivisti,
il conformismo dilaga, ci sono colleghi invidiosi o troppo sensibili alla bella vita. Lui non accetta di chiudere gli occhi, addirittura arriva quasi a mandare in fumo il rapporto
con la bella avvocatessa Cornelio.
Il suo sesto senso gli dice di diffidare di questo presunto assassino che si è legato addosso il…saio del perfetto assassino. Non accetta il rovesciamento dei ruoli,nè tutte queste prove “perfette”che si trova davanti . E ci sarà anche una serie di incontri tra il colpevole posto agli arresti domiciliari e il Soneri, che spesso avverte la sensazione di essere “comandato” dall’altro che vuole parlare continuamente con lui, insomma una curiosa inversione dei ruoli.
Una vicenda aperta solo per lui,mentre deve affrontare un altro caso, una serie di truffe che stanno sconvolgendo la città e che fanno aumentare le critiche verso l’operato della polizia, che non sa trovare il colpevole.
Ma poi la…nebbia, di casa a Parma e dintorni, anche quella metaforica, si dirada, la realtà deve essere presa sempre per come è, a volte anche quella immaginata ha lo stesso sapore di quella terrena.
In questo romanzo varie reminiscenze letterarie, Durenmatt in primis, Varesi è molto apprezzato anche all’estero, in Francia è definito il “Simenon italiano”. Tornando a Duren-
matt , come lui Varesi indaga sulla casualità delle vicende, ” si può essere delinquenti senza aver mai commesso un reato”. Questa è la morale che si ricava da questa storia che non ha un finale classico, ci si lascia andare alla realtà dei fatti, e a questo sembra adeguarsi anche Soneri.