” PERSONAGGI PRECARI” DI VANNI SANTONI – libri piccoli VOLAND
10 Febbraio 2014” IL PROFETA DELLA MORTE” DI VINCENT KLIESCH- BOOK SALAD
24 Febbraio 2014Riflessi del sottosuolo- Caravaggio è una storia che presenta tanti personaggi di cui cogliamo vari aspetti della loro vita, ora partendo dalla loro infanzia, ora
parlando della loro maturità. Storie che si dipanano in maniera diversa, ma che via via vengono ricostruite e raccontate secondo il punto di vista di ogni pro-
tagonista.
Ma il fil rouge che collega tutti questi fatti lo troviamo in una follia omicida che si abbatte in varie città europee fa Madrid a San Pietroburgo a Roma e americane
da New York a Detroit.
Uomini e donne vengono uccisi e i loro corpi disposti come se dovessero raffigurare un quadro. In particolare ogni oggetto e ogni personaggio sono disposti con
cura maniacale, con l’intento di riprodurre fedelmente le opere di Michelangelo Merisi, noto come il Caravaggio.
Il misterioso omicida si aggira tra una città e l’altra, nessuno riesce mai a vederlo e quindi può agire indisturbato, tanto che le indagini non fanno progresso e le
morti sì succedono. Quel che si intuisce è che il serial-killer segue e si ispira alle varie opere del Caravaggio e quindi è in questo collegamento con l’artista e i suoi
quadri che si deve cercare la soluzione del mistero.
Arte, morte, mistero in questo libro di Antonio Nola che fa parte di una triologia dedicata al Caravaggio in una commistione tra thriller e pittura. Nel caso di
Riflessi del sottosuolo– seconda opera della serie-l’ autore parte dal presupposto che l’arte, in questo caso pittorica, può generare infinite sensazioni nell’animo
umano e può anche accadere per alcuni individui gli effetti risultino estremamente negativi. Ecco quindi un thriller intrigante dove un artista si trasforma in
assassino, lo vediamo compiere una specie di tour delle città dove sono esposte le opere del grande Caravaggio seminando le vittime a ogni spostamento, in
apparenza solo per il piacere di riprovare a costruire le opere del Merisi.
Si susseguono alle visioni di questi dipinti quelle dei corpi orrendamente uccisi un po’ ovunque, da Roma a Madrid a San Piertroburgo,, città appunto dove sono
esposte le opere del tormentato maestro. E a ogni quadro corrispondono un delitto con tante vittime quanti sono i personaggi raffigurati dal pittore. E la domanda
che si pongono gli inquirenti, in particolare il commissario romano Laurenzi, è che cosa scateni la furia dell’omicida che vuole in un certo qual senso – pur apportando
morte- rendere ” viva ” la staticità delle opere. E del resto è lo stesso assassino a dichiarare “…..avrei lasciato la vita terrena immortalandomi a uno dei modelli del
mio pittore….”.
Lo scrittore ricorre a molti personaggi, incrociando sotto vari aspetti le loro vite, non vi è un protagonista assoluto, neppure lo è lo stesso serial killer che rimane sempre
la figura di sfondo,, di lui noi sappiamo quel che raccontano i giornali oppure lo vediamo dalle azioni che compie. E rimane il dubbio non tanto sui motivi per cui agisce,
alla fin fine è un tristo agnello vendicatore- quanto perché è proprio Caravaggio ad aver ispirato questa carneficina.
Nola sembra anche volerci ricordare un altro mito legato all’arte, La sindrome di Stendhal, volendo significare che la visualità può anche portare a tipi di reazione non
controllabili. Una vera e propria patologia che riguarda soggetti particolarmente sensibili e suggestionabili difronte a opere d’arte di grande bellezza.
E appunto il nostro assassino può rientrare nella fattispecie anche se è mosso da motivi legati alla sua vita, Nel caso di questo libro è sul piano dell’esecuzione che semmai
scatta questo processo identificativo e creativo.
Sul piano della scrittura il taglio è nettamente cinematografico, con tante sequenze, pur se alla lunga troppi riferimenti e anche il voler ripetere all’infinito i singoli fatti
finiscono per appesantire la trama. Azzeccato è comunque il ricorso a Caravaggio, pittore “maledetto” per eccellenza, i cui chiaroscuri pittorici e esistenziali ben si
rapportano a un’atmosfera oscura e piena di cupa violenza come avviene in queste pagine.
GIUSEPPE PREVITI