“DJANGO UNCHAINED” DI QUENTIN TARANTINO – 2013
18 Gennaio 2013” QUARTET” REGIA DI DUSTIN HOFFMANN
6 Febbraio 2013Cast: Dorothy McGuire George Brent Ethel Barrymore Kent Smith Rhonda Fleming Gordon Oliver Elsa Lanchester Sara Allgood Rhys Williams
Siamo ai primi del Novecento in America, nel New England. Presso la famiglia Warren, facendo da governante alla vecchia signora Warren, Helen, una ragazza rimasta muta dopo un forte choc. Mrs.Warren ha due figli, Albert, uno stimato professore, e Steve, un impenitente donnaiolo. Frequentando la casa, il dottor Parry, medico della vecchia signora, si innamora di Helen e vorrebbe affidarla a uno specialista per vedere se è possibile farle recuperare la voce.
Intanto la città è sconvolta da una serie di delitti ai danni di donne disabili. La signora Warren che è molto attacata a Helen e il dottore la consigliano di lasciare la città ma lei rimane.
Ma quando avviene un delitto in casa Warren Helen capisce di essere in pericolo ma non è in grado di chiedere aiuto….
Tratto dal romanzo The circolar staircase di Mary Rinheart questo film è diretto da Robert Siodmak, regista di origine tedesca, vissuto a lungo a Hollywood. Ha girato tantissimi film,
esprimendosi in vari generi, ma il suo none resta legato tra gli anni’4o e ‘5o al genere noir, di cui si rivelerà uno dei maggiori realizzatori.
Appunto tra i suoi più importanti questo ” La scala a chiocciola ” dove si sfruttano i fasti dell’ambientazione di un’antica grande casa privilegiando gli angoli e gli aspetti di una ”
casa buia”, molto grande, mettendo ancora più in risalto una scala a chiocciola e una…inquietante cantina. Se a tutto questo aggiungiamo un terrificante temporale notturno si vede
che la location è perfetta per il maturarsi di un delitto.
Il film precorre anche i tempi, a quell’epoca (è stato girato nel 1945) la parola “serial killer” era sconosciuta ma certamente sarebbe stata perfetta a prefigurare l’assassino che va a
caccia di donne minorate.
Il film è girato con una tecnica particolare che mira ad evidenziare i lati più paurosi della vicenda, particolarmente azzeccato il particolare dei primi piani dell’occhio dell’ assassino
mentre aggredisce le sue vittime, e pur se ben presto l’identità dell’assassino viene a galla la suspense non viene mai meno.
Robert Siodmak ha costruito un piccolo capolavoro di cinema noir, inquietante, ricco di misteri, con atmosfere di evidente sapore espressionista. Sempre alta la tensione drammatica,
molti i momenti di angoscia, nella impostazione generale della pellicola balza evidente l’origine germanica del regista.
Molto curate le riprese in esterno, ad esempio quando infuria una tempesta i rumori che si sentono creano un clima di pathos e quasi quasi ti fanno tremare, come pure appaiono agghiaccianti certe visioni dell’interno, a volta silenziose, a volta scosse da grida o rumori. E poi quella scala a chiocciola, illuminata solo con candele portate a mano, che porta a quella cantina che si può immaginare sede ideale per un delitto.
La macchina da presa è al servizio di inquadrature spesso straordinarie, girate ricorrendo sovente a tecniche innovative. E importante è anche la caratterizzazione della famiglia che a in sé i caratteri della tragedia, con la dispotica signora Warren, buona solo con la dolce Helen, mentre assai crudi sono i rapporti con i figli.
La sceneggiatura del film è opera di Mel Dinelli, e certamente è basilare nel successo che ha avuto questa pellicola, come pure determinante furono la fotografia di Nicholas Misuraca e le musiche di Roy Webb .
Di ottimo livello l’interpretazione con Ethel Barrymore che ebbe a nomination come migliore attrice non protagonista agli Oscar del 1946.
Un remake di questo film è stato realizzato nel 1975 a Londra con Jacqueline Bisset, “ Delitto in silenzio “.
Il libro da cui è tratto questo film è “The circolar staircase” scritto nel 19o8 da Mary Roberts Rinehart. Scrittrice assai prolifica di racconti e romanzi, corrispondente di guerra,assai eclettica, non scrisse soltanto polizieschi. Conobbe un gran successo comunque nel genere giallo, avendo anticipato di molto i tempi della letteratura poliziesca moderna. Nei suoi
romanzi un motivo come “la scala a chiocciola” è indicativo della sua maniera di costruire una trama, cioè per lei una tragedia portava a un’altra, come a ogni scalino ne segue un altro
che non sappiamo dove porterà. La Rinehart ha molto influenzato la scrittura popolare degli anni Venti e Trenta.
Tornando a The circolar staircase nel 1915 se ne ha una prima versione cinematografica, mentre nel 192o la stessa autrice ne cura un adattamento teatrale. Come in tutti i suoi romanzi ci sono molti cadaveri e tanti personaggi. In questo romanzo usa un simbolo di mistero e di paura come la scala a chiocciola. Questa scala porta in primis la protagonista, ma di certo anche
il lettore, via via che lei scende le rampe verso la cantina, a farci immaginare, con un pizzico di….paura, che solo là si risolverà il mistero.
Nel romanzo a differenza del film di Siodmak una certa signora Rachel e i suoi sono in villeggiatura in una grande casa presa in affitto e qui avverrà una serie di delitti.
Nei romanzi della Reinhart abbondano sempre i colpi di scena, i personaggi dal passato losco, i passaggi segreti, le ambientazioni inquietanti. Fu una pioniera del genere che
poi sfocerà nel thriller.
Da molti è stata considerata un’antesignana della Agatha Christie.
GIUSEPPE PREVITI