RISCOPRENDO VECCHI FILM: “SENZA SCAMPO” (1954)- DI ROY ROWLAND
8 Dicembre 2012“RALPH SPACCATUTTO” DI RICH MOORE ANIMAZIONE
22 Dicembre 2012Cast: Paul Muni Ann Dvorak George Raft Boris Karloff Karen Morley C.Henry Gordon Vince Barnett Jean Marion Dennis O’Keefe Henry Armetta Edwin Maxwell Imel Palance Gino Corrado
Scarface era un film che si rifaceva al mito di Al Capone, ambientato nella Chicago del proibizionismo. Un gangster spietato e sanguinario, Tony Camonte che sale ai vertici della criminalità
scatenando una vera e propria guerra fra le band ed eliminando via via i rivali. Una volta al potere è sempre più assetato di fama ed in più è pazzo di gelosia per la sorella Cesca, sì da arrivare ad uccidere l’amico che stava con lei.
La polizia non aspettava che un passo falso e ora ha in mano un capo di accusa per arrestarlo. La casa viene circondata e Tony e Cesca restano uccisi nella susseguente sparatoria.
IL FILM: Tratto dal romanzo di Armitage Trail Scarface il film ebbe una doppia regia con Richard Rosson (di cui a onor del vero non si parla minimamente) e Howard Hawchs, che figura anche come sceneggiatore con Ben Hetch. Il film uscì nel 1932, ma in realtà era pronto due anni prima ma non fu fatto uscire per non incorrere nei rigori del Codice Hays. Infatti le troppe scene violente mal si accordavano con la patina di… nobiltà e di puritanesimo che Hollywood voleva darsi, de così rimase due anni in quarantena, finché non furono tolte le scene più violente.
Fu un film contrassegnato da una grande carica di violenza, con una ventina di omicidi anche se si usò l’accorgimento di non filmarne direttamente nessuno. Riscosse un grande successo,
mel 1932 venne segnalato tra i migliori dieci film dell’anno.
Produttore del fil fu il grande miliardario Howard Hughes, era stato lui a volere Howard Hawks alla regia di quello che poi fu considerato uno dei migliori gangster-movie di sempre.
Effettivamente i guai che ebbe con la censura erano dovuti al fatto che era stata realizzata un’opera veramente di “confine”. Intanto riprendeva la storia di Al Capone, il più illustre gangster dell’era moderna, e così lo volle rappresentare Hawks.
Tony Camonte, il nostro protagonista, era un uomo sanguinario, senza scrupoli, uccideva con la stessa facilità con cui cambiava un paio di scarpe, era avido di successo e di potere.
A interpretarlo era stato chiamato un discreto ma non certo famoso attore di teatro, Paul Muni, e questi riuscì a conferire al suo personaggio una tale carica di simpatia che il pubblico lo idolatrò a prima vista.
Per evitare guai maggiori il film, a cui era stato imposto un sottotitolo moralistico Shame of Nation , era preceduto da una introduzione assai moraleggiante che condannava i personaggi alla Camonte e chiedeva al governo di essere più incisivo nella lotta alla malavita. E anche durante il percorso del film non mancavano gli strali contro chi presentava certi personaggi più come eroi che come dei criminali, addirittura si…magnificavano.
Ma Hawks aveva capito che la delinquenza emanava fascino nello spettatore e così sfruttò a pieno la situazione, pur se il film è pervaso da uno scontato moralismo di facile effetto.
Comunque Scarface fu ben accolto sia perché era stato allestito con grande cura e molta rigorosità nelle scene e nell’ambientazione sia perché possedeva una sua originalità espressiva.
Pur rifacendosi alla realtà la regia puntò molto su un taglio espressionista.
Una citazione particolare va riservata ai piani sequenza, ad esempio Hawks ricorse molto all’artificio delle ombre cinesi o ad altri accorgimenti per non mostrarci mai in forma diretta gli omicidi. Ma, e qui si rientra evidentemente in quelle concessioni alla pubblica moralità, nulla fu risparmiato della morte di Tony.
La storia presentava anche dei lati scabrosi, la passione di Tony verso la sorella Cesca aveva un qualcosa di proibito (relazione incestuosa?) e lo si vede dalla reazione che lui ha quando la trova con l’amante.
Tony v iene dipinto come un personaggio assai forte, con una grande volontà di dominare, una concezione di sè smisurata che non può non portare a ogni forma di eccesso. Paul Muni fu bravissimo nel tratteggiare questa figura conferendogli toni ora tragici, ora drammatici, ora comici, ora epici, ora grotteschi.
Va ricordato, perché significativo, il titolo Scarface (Lo sfregiato ) che poi non fa altro che annunciarci la storia di un personaggio brutto non solo fisicamente ma anche da un punto di vista morale. Ma la deformità morale del protagonista è stata fomentata e permessa da quella stessa società che ora lo vuole morto.
Camonte è sicuramente il colpevole ideale ma non va dimenticato che in lui si configura la decadenza morale di una società che prima lo ha idealizzato e poi lo ha considerato un mostro.
Un film importante ma che semplicemente voleva scoprire i recessi più oscuri dell’animo umano.
STORIA E TECNICA: Howard Hawks volle descrivere la storia della famiglia di Al Capone come se fossero ” I Borgia di America” e nel contempo inaugurò l’era del ricco filone dei gangster-movie.
Arrivò a creare un autentico genio del male, in una pellicola dove il senso della morte è sempre incombente, con caratteristiche quasi da film western, un altro genere in cui il grande regista fu maestro.
Si distaccò però dalla vera storia di Al Capone, questi fu arrestato per evasione fiscale, mentre la fine di Tony è molto più cruenta. Tra le preziosità tecniche di questa pellicola si possono ricordare il massacro di san Valentino e anche la scena iniziale. Un uomo sta per essere ucciso, ma non si accorge che c’è qualcuno nella stanza. Dissolvenza, si intravede Tony che fischietta mentre uccide l’uomo, ma è un a impressione talmente fugace che quasi si ha la sensazione che l’assassino non sia lui.
Attorno a Tony pulsa un mondo fatto di amici, , di complici, di nemici, non manca qualche amore. Di contro ci sta il mondo della stampa e quello della polizia. Siamo in pieno proibizionismo , su susseguono scene violente, pestaggi, esecuzioni,omicidi, ma in quel particolare momento sono considerati come una cosa quasi normale.
Scarface è anche un film sul potere, l’ascesa di un gangster , tutti lo idolatrano, la stampa quasi lo osanna, la polizia lo teme, l’opinione pubblica lo venera, insomma per i tempi in cui il fim è uscito deve essere stato per forza innovativo e dirompente.
Tornando al film in sé grosso merito anche ai comprimari da George Raft a Boris Karloff a tutti quanti, calati perfettamente nelle loro parti. Un film tra i più moderni del suo tempo e rimasto impresso nella storia del cinema.
Nel 1983 con Al Pacino protagonista ci fu un remake diretto da Brian De Palma.
IL ROMANZO: Armitage Trail, pseudonimo di Maurice Coons, fu uno scrittore prodigio, morto d’infarto a soli 28 anni mentre lavorava come scenggiatore per il cinema.
Trail scrisse la storia di un certo Tony Guarino, noto come Scarface( lo sfregiato) a causa di una cicatrice che gli deturpava il volto. Era un uomo avido, che sognava una vita diversa da quella assai modesta della madre e del fratello poliziotto. Trail visse alcuni anni a Chicago dove conobbe molti gangster di origine siciliana.
Pur non avendo mai incontrato Al Capone si ispirò a lui per scrivere il suo romanzo. Al Capone era un italoamericano di origini modeste, sfregiato al volto con un coltello per questioni di donne. In seguito salì vertiginosamente sulla scale del crimine divenendo a solo 3o anni il ” capo” incontrastato della malavita.
Proprio quando Al Capone era all’apice della sua carriera usc ì questo libro di Trail, poi sommerso dall’oblio dei tempi pur se ispirato a una figura tanto ricordata. In Italia
Scarface è stato tradotto e pubblicato poco tempo fa.
Tony Gambino era tanto ambizioso quanto intelligente, soleva dire che non si voleva sporcare le meni per degli spiccioli. A diciotto anni per amore di una donna uccide un boss e comincia a farsi conoscere. Per non finire in galera si arruola, va in guerra, da dove tornerà con il viso segnato da una lunga cicatrice e da allora sarà chiamata Scarface.
E così inizierà la sua scalata ai vertici del crimine…
Letteratura, cinema, un rapporto, vedete, che si perde nella notte dei tempi…..
GIUSEPPE PREVITI