” QUINTO COMANDAMENTO” DI VALERIO MASSIMO MANFREDI- MONDADORI
7 Febbraio 2019“L’UGUAGLIANZA DELLE OSSA ” DI VINCENZO MARIA SACCO – a.l.a.LIBRI
13 Febbraio 2019Questa storia inizia a Albalonga nel 772 a.C,, quando nel tempio di Vdeta giacciono Rea Silvia e il suo
giovane amante, lo schiavo del re Amulio, Terazio. Da questa unione nasceranno due gemelli, Romolo e Remo.
Ma nel frattempo il perfido re che è anche l’amante della ragazza ha scoperto che Rea Silvia lo tradisce
,lei si difende dicendo che l’ha posseduta il Dio Marte. I sacerdoti le credono ma non il malvagio sovrano
che la farà morire dopo il parto, ordinando poi di gettare i gemelli nel Tevere.
Inizia dopo questi fatti la storia di Romolo e Remo, una storia intrisa di difficoltà, di odii, di violenze ma anche ricca di amore, di speranze, di redenzione. Fin da piccoli i due dovranno preoccu-
parsi delle malvagità del mondo che li circonda, anche se gli dei non li hanno abbandonati e vogliono
che restino in vita. Sarà una lupa secondo la leggenda a occuparsi di loro, anche se secondo il racconto
dei nostri autori la storia è alquanto diversa. “Lupa” era il nome con cui si definivano le prostitute
e un’altra leggenda vuole che appunto una donna avesse raccolto i due neonati che poi verranno portati
via da Faustolo, capo di un villaggio vicino, che li farà allevare dalla moglie Acca Larenzia.
Loro faranno molto per i due bambini considerandoli come nati da loro, ma va anche detto che un personaggio misterioso provvede a dare a Faustolo il necessario per il loro mantenimento e anche
i consigli necessari su come prepararli alla vita.
Ventotto anni della vita di Romolo ci vengono narrati in queste pagine. Romolo e Remo verranno portati
a una scuola dove verranno addestrati all’uso delle armi e al combattimento. Diverso sarà il loro com_
portamento, da una parte la saggezza di Romolo dall’altra la tracotanza di Remo, un Remo troppo fragile
e vulnerabile, facilmente portato all’ira e insofferente degli atteggiamenti del fratello che considera
troppo buono. Il loro padre farà di tutto perché crescano forti e coraggiosi, ma se questo varrà per Ro-
molo, Remo continuerà a cercare lo scontro, anche con il fratello,il che alla lunga gli sarà fatale.
E da qui nascerà l’ultima parte della storia che vedrà Romolo fondatore e re della cittò eterna.
Leggendo ROMOLO IL PRIMO RE , romanzo scritto a quattro mani da FRANCO FORTE E GUIDO ANSELMI abbiamo
un quadro storicamente esauriente e “romanzato”al punto giusto degli eventi che portarono alla fonda-
zione di Roma, a cominciare dalla storia dei due fratelli Romolo e Remo.
Certamente tra i tanti personaggi quella che spicca maggiormente è la figura di Romolo che assomma la
notevole forza morale che ne fa un figlio attaccato ai genitori, un uomo di saldi principi, un re avveduto e coraggioso la capacità di gestire le situazioni più disparate e disperate. Un grande uomo di notevoli
vedute sì da arrivare a pensare di trasformare territori malsani e uomini senza nessuna esperienza militare nella grande Roma e in un esercito fortissimo che sarà alla base della nascita dell’impero.
Vengono così ricostruite le vicende e le battaglie, gli amori e i tradimenti, le violenze e i giochi di
potere.
Infatti è proprio in una terra brulla, malsana dove superstizione e violenza la fanno da padroni che un
vomero traccerà un solco che delimiti i primi confini di quella che sarà Roma. Quel che racconta la storia
a onor del vero qui è un po’ disatteso: si vivono tempi bui, certo molto è leggenda, come quella della lupa che ha allattato i gemelli, nel libro si allude a un altro tipo di lupa….
Ma rimane un quadro terribile, fosco, pieno di sangue, con le differenze sempre più marcate tra i due
fratelli consacrati alla Divinità, l’uno buono e saggio, l’altro forte e violento.Ne uscirà vincitore quel
Romolo che abbiamo conosciuto bambino abbandonato e poi sopravvissuto, quindi ragazzo apparentemente più
debole del fratello, ma dotato invece di una grande forza interiore e di un grande coraggio,il che gli
permette di superare ogni prova sino a doversi sbarazzare di un fratello che invece era solo forza bruta.
Romolo era invece “energia positiva”, era uno che “vedeva”lontano, vedeva infatti un futuro più grande e
più roseo, sì da imporsi a un mondo ostile e vendicativo, andando così ad essere il primo re di una Roma
che diverrà sempre più grande.
Un romanzo che racconta quindi in maniera cruda ma semplice e senza tanti orpelli la gloriosa storia
della fondazione di Roma, in una mescolanza tra realtà, mito, leggenda,partendo dai primordi quando due
gemelli vivranno nonostante il re di Albalonga ne avesse decretato la fine e che segneranno l’invito di
uno dei momenti più importanti della storia.
E a testimoniare l’interesse per l’argomento proprio in questi giorni è in visione nelle sale cinemato-
grafiche il film d Matteo Rovere IL PRIMO RE, due progetti assimilabili tra loro, ma che testimoniano
l’importanza di un periodo storico assai affascinante, ricco di personaggi leggendari, e che è stato determinante per le sorti dell’Occidente nei successivi millenni.
GIUSEPPE PREVITI