” SULLE TRACCE DELL’AUTORE” – Antologia a cura di Massimo Sozzi e Riccardo Parigi- EDIZIONI EFFIGI
19 Agosto 2014” LA MASCHERA DELLA MORTE ROSSA” di STELVIO METROVICH- DARIO FLACCOVIO EDITORE
25 Agosto 2014La vita del commissariato di Pozzuoli procede in una Napoli primaverile ma piovosa e fredda. Ci sono il commissario Martuscello, che ha un p0′ di rimpianti per
gli anni che passano, c’è l’agente Carità, con i suoi proverbiali silenzi, ci sono Blanca e l’ispettore Liguori che vivono un momento un pò difficille del loro rapporto.
Ma questa routine viene interrotta da due omicidi, due morti avvenute in situazioni e ambienti diversi, ma tra le vittime esiste un legame, lavoravano nello stesso
ufficvio, un’Agenzia delle Poste.
Intanto Gianni Russo, il padre di Ninì, la figlia adottiva di Blanca, in carcere per aver confessato l’assassinio della moglie, evade e cerca la figlia che difronte alla
ricomparsa del padre corre il rischio di vedere cambiare gli equilibri della sua nuova vita, e anche il rapporto tra lei e la madre adottiva sembra incrinarsi.
Poi succederà che Russo ferisce gravemente Martuscello e le indagini hanno una svolta decisiva.
Continuano per le edizioni e/o le pubblicazioni delle storie di Blanca Occhiuzzi, la poliziotta ipovedente, create dalla fertile vena e dalla scrittura interessante e
scorrevole di Patrizia Rinaldi. In Rosso caldo con Blanca ritroviamo i suoi vecchi compagni d’avventura dal commissario Martuscello all’ispettore Liguori, al-
l’agente Carità. Ma questa volta ci troviamo immersi in una storia di sangue, di ricatti, di intuizioni, tanto corposa quanto narrata con uno stile molto personale che
accorpa cronaca, impressioni, riflessioni, ma anche sentimenti e misteri.
La vicenda si svolge in un inquietante palazzo settecentesco, il Palazzo de Pigatta che se visto da fuori è altero e imponente, visto dall’interno è assai degradato, racchiu-
dendo segreti incofessabili e mai palesati, pur se qualcuno intuisce che accade qualcosa di brutto in quelle mura invalicabili.
Una parte rilevante nel susseguirsi dei fatti la svolgono gli odori, con il profumo di glicine e di malvarosa che annuncia l’incipiente primavera, ma tutto intorno a
Blanca è sempre gravido di odori, le fanno quasi da guida a quel che succede intorno as lei, e non sempre gli odori sono gradevoli, lei “incamera ” tutto e sa come compor-
tarsi. Altre componenti essenziuali per la nostra poliziotta saranno i sapori, i rumori, le parole, tutti elementi che fa propri e che le serviranno per la soluzione dei casi.
Blanca è ipovedente dall’età di 13 anni, la sua sensibilità è rimasta assai viva, vuole mantenersi sempre viva e partecipe alla vita che la circonda, sì che ” caldo, rosso
sangue” scorra sempre nelle sue vene. E solo attraverso le passioni, attraverso le azioni, belle o brutte che siano, si può ottenere questo. Certamente i bei sentimenti
rendono belle anche le cose, ci illuminano e ci riscaldano. <Invece le brutte azioni, i cattivi sentimenti producono cattivo odore, miasmi, sensazione di marcio, e soltanto
gli odori riescono a far sentire tutto questo. In ognuno di noi c’è del buono e del cattivo,e l’autrice molto abilmente lo evidenzia in queste pagine, con i vari personaggi
che manifestano le loro pulsioni, le loro fragilità, i loro desideri, le loro ambizioni, e non per nulla in alcune parti del libro sono gli stessi protagonisti a dicihiararsi in
prima persona.
Il personaggio principale è Blanca, una figura che assume in sè vari connotati, da una parte donna, amante, dall’altra madre, amica, capace ancora di struggersi nel ricor-
do della sorella tragicamente scomparsa, ma anche dura e inflessibile poiliziotta, e querl che più conta, provetta investigatrice. Ha affinato in modo straordinario gli altri
sensi, ” sente ” gli odori, i profumi di tutto quanto la circonda. E’ perfino brava nello sparare, la sua è una personalità assai complessa, certo la tragica fine della sorella nello
stesso incidente occorso in casa in cui lei ha perso la vista, è stato un ulteriore colpo del destino.Ma lei affronta tutte le situazioni con piglio assaai deciso, compreso il
rapporto con Ninì”’, che ha visto la madre uccisa dal padre, quel padre che adesso è riapparso nella loro vita.
Una figura complessa questa donna che però è profondamente umana, come del resto lo sono tutti i suoi colleghi,, impegnati a risolvere i casi cui li avvia il proprio
merstiere, ma nello stesso tempo devono anche affrontare i casi relativi alla loro vita privata.
Paola Rinaldi scrive dei romanzi dove i fatti, i caratteri, i sentimeenti, le sensazioni sono tutti mescolati tra loro dando vita a delle storie sì ” gialle” ma storie che poi riesco-
no a spaziare sulla vita in generale, raccontata cos’ com’è, anche colorata di….rosso caldo.
Un bel libro, dove accanto al gruppo dei poliziotti altri personaggi prendono via via campo. Ad esempio Ninì, la figlia adottiva: è cresciuta, tra lei e Blanca il legame è
sempre più forte, anche se la ricomparsa del padre oltre a far tornare in evidenza un passato terribile le crea anche un profondo squilibrio,alla fine è pur semptre suo padre.
Poi ci sono le ” cugine” Alina e Mastriarca, Alina sente nel palazzo dei Pigatta la presenza degli spiriti, che si laamentano come se fossero vittime di qualcuno.
Un’altra caratteristica di questo romanzo è che i protagonisti sono tutti ben determinati nelle loro funzi0ni di poliziotti, ma non appaiono tali quando si dibattono nelle
loro relazi0ni amorose, però è interessante osservare che antepongono sempre il dovere all’…amore.
Sullo sfondo Napoli e Pozzuoli, ricche di umori, di colori, di sensazioni, tutti chi più o chi meno hanno dei segreti legati a un passato che non si può dimenticare. E come i
ricordi lasciano il segno e non si cancellano, anche il sangue ha un suo ruolo è ” rosso caldo” , può sporcare le mani e non sarà facile farlo andare via.
Una storia anche di fantasmi, ora reali, che ricompaiono e creano altri guai (vedi Gianni Russo), ora immaginari, come quelli di Alina, ma forse…..ancora più pericolosi.
Questa vicenda parte dalla percezione dei profumi, un acuto sapore di mandorla introduce e farà da fil rouge tra i vari fatti, molti dei quali risalgono al passato, c’è cho
lascia varie tracce, una vendetta muove il tutto, ma alla fine sarà Blanca a dare la soluzione.
Importante è evidenziare l’uso della parola, lìautrice adotta una stile molto diretto, ma non c’è una regola fissa, ci si muove e quindi ci si esprime da varie angolazioni,
nè manca l’azione, ma tutta l’opera da la sensazione di un carattere composito. E colpisce l’uso della parola, ora secca e concisa, ora detta con più sentimento, specie
quando ci si esprime in prima persona, ora in una maniera più barocca, quasi ci ha fatto ricordare il Gadda de Il Pasticciaccio.
Un ‘ultima annotazione, Napoli sta vivendo una stagione felice quanto a scrittori di libri gialli, è singolare che sia la Rinaldi che Di Giovanni non solo ambientino i loro
romanzi nella città ma che abbiano ambientato le loro storie nei commissariati scegliendo quindi non un singolo protagonista ma una forza corale.
GIUSEPPE PREVITI