” PER LEGGE SUPERIORE” DI GIORGIO FONTANA – SELLERIO 5.O7.2020
5 Luglio 2020” IL BORGHESE PELLEGRINO” DI MARCO MALVALDI – SELLERIO 9.07.2020
9 Luglio 2020Il maresciallo Dioguardi, sposato e senza figli,viene destinato dalla natia Campania in Sardegna, in una località dedita all’agricoltura e alla pastorizia, Bonela, ma che ora è in
procinto di grandi trasformazioni con la costruzione di una fabbrica petrolchimica, che avrebbe dovuto mutare profondamente usi e costumi della gente del luogo.Ma la modernità avrebbe dovuto sempre coesistere con chi credeva ancora agli influssi di riti risalenti all’antichità come a tante credenze popolari.
Un giorno si presenta in caserma Costantina Frau per denunciare la scomparsa del nipotino Cosimo che qualche giorno dopo verrà trovato ucciso a colpi di pietra e verrà
fatt0 ritrovare in una località dove sono già avvenuti dei riti satanici, anche con sacrifici di gente umana. Chi ha portato lì il ragazzino? E perché è stato ridotto in quella
maniera ?
Cosimo è figlio della sorella di Costantina, Natalia, lo scandalo del paese, ora vive a Sassari ove “fa la vita” e quindi il bambino è affidato alla zia. Il bambino sarebbe il “figlio
della colpa”, non si conosce il padre, ma tutti dicono che è figlio del parroco del paese, un tipo che ha ben poco del sacerdote pratica l’usura, ama le donne ed è molto temuto
nel circondario.
Nel corso delle indagini il maresciallo incontrerà anche il mitico bandito Farore, che vive alla macchia, e a cui viene facile attribuire ogni misfatto che avviene in quelle zone
ma lui nega di saperne qualcosa e anzi passa alcune dritte al Dioguardi. Una indagine difficile, occorrerà al nostro investigatore risalire indietro nel tempo, ricostruire la vita
delle due sorelle per andare in fondo e scoprire quanto sia profondo l’abisso umano.
Nicola Verde fa parte di quella schiera di scrittori di gialli e di noir con un ruolo ormai fisso nella fitta galassia dei giallisti nostrani, con la particolarità di dover qualcosa a
ben tre regioni, lui è campano di nascita(e lo è anche il protagonista di questa storia),è ormai romano a tutti gli effetti vivendo a Roma da anni, ma è anche sardi di affetti, ed
ecco quindi la seconda protagonista di SA MORTE SECADA . Questo romanzo fu pubblicato la prima volta nel 2004, sedici anni fa, e fu semifinalista alla Scerbanenco noir.
Questo romanzo ci viene ora riproposto in una nuova edizione curata da Frilli editori, una edizione che ripropone anche la prefazione di quello che è stato uno dei maggiori
conoscitori del Giallo in Italia, Luigi Bernardi e questo è molto bello perché vi è la tendenza a dimenticare tutto e tutti, il mondo corre troppo veloce, pochi forse oggi ricordano
Bernardi, ma un suo giudizio ha un grande valore e costituisce una guida sicura,ed è quindi da rimarcare questo tributo a una delle figure più eminenti della letteratura di genere.
Sa morte secada è un romanzo avvincente che ti prende dall’inizio alla fine, un romanzo ben scritto con una sua struttura ben precisa, anche se non necessariamente
sequanziale, vi sono tanti episodi, tanti fatti,tanti personaggi,tante voci che ti tengono al….pezzo, indipendentemente dalla successione cronologica.
Ma questo romanzo è anche un giallo, un brutto delitto ai danni di un bambino, con un maresciallo che conduce le indagini, lui è venuto qui malvolentieri dalla sua Campania,
fa fatica a capire questa gente, si affida talvolta a un giovane collega, e anche alla moglie che gli riporta quello che si dice in paese. Conduce le indagini un po’ a tentoni, non sem-
pre entra in sintonia con questa gente, ma è un metodico e piano piano arriverà alla verità, una verità choccante e tragica come lo è questa storia.
E diciamo pure che questo binomio forestiero, scrittore e maresciallo, riesce benissimo a portare in fondo questa storia tra il tragico, il superstizioso e il favolistico, già, ricordiamoci che le favole hanno sempre qualcosa in se di nero, di tremendo.*
Un bel romanzo dove all’indagine poliziesca si uniscono le visioni di Costantina e tutto è necessario per andare sino in fondo “Fintas a sa morte secada”, cioè fino a capire
quanto sia grande l’abisso dell’animo umano.
Tanti i personaggi di questa storia, bella la figura di questo maresciallo che per chi ha una certa età può essere immedesimato in un attore abbastanza noto qualche decennio
fa, Carlo Romano, una faccia da uomo per bene, un fisico un po’grassoccio, una faccia da uomo qualunque, come del resto il maresciallo Dioguardi, con le sue virtù e i suoi di-
fetti, con la sua difficoltà a entrare negli usi e nei costumi di questa regione, bellissima ma anche selvaggia, oscura, violenta e molto superstiziosa.
Un giallo che un altro grande del giallo,Luca Crovi, ha definito “un piccolo cult”….
GIUSEPPE PREVITI