” PUNTAZZA ” di SIMONE INNOCENTI—L’ ERUDITA EDIZIONI
15 Ottobre 2017” NERO URLANTE”- 11 scritti di paura- Antologia AA.VV.- MAURO PAGLIAI EDITORE
12 Novembre 2017Tra gli scrittori più celebri nel panorama letterario italiano Leonardo Sciascia è stato tra coloro che hanno nobilitato e adottato anche negli schemi narra-
tivi il genere giallo. Basta ricordare vari suoi romanzi ( Il giorno della civetta, A ciascuno il suo, Il contesto, Todo modo, Il cavaliere e la morte, Una storia
semplice) per trovare radici comuni a tanta letteratura di genere poliziesco come pure lo stesso Sciascia si esprime in numerosi saggi dove si trattano vecchi
fatti criminosi rimasti insoluti nel tempo. Si ricostruiscono allora con attenzione tutti i documenti d’archivio attinenti a un dato fatto con il procedimento
tipico del racconto giallo. Sciascia dice che compito dello scrittore è di assumere un ruolo nella lottaall’impostura, al male, al delitto, al disegno criminoso,ma
osserva che se nel romanzo è sempre l’investigatore a risolvere il caso e a assicurare alla giustizia il colpevole, nella frealtà non è tutto così scontato perchè
il concetto di verità non è mai così assoluto, anche quando tutto sembra di facile soluzione esiste sempre qualche ulteriore elemento da valutare.
Molti hanno visto nell’uso di Sciascia del giallo anche una certa tendenza alla parodia, condendo i fatti narrati di una certa vena dissacratoria rispetto alla
tradizionale e seriosa “blindatura”del canone del perfetto giallista. Ma attenzione,l’intento di Sciascia è ben altro, lui usa la chiave del giallo come mezzo per
raccontare le cose che non vanno nella nostra società, la malvagità e l’attitudine al male degli uomini e usando i suoi testi come mezzo di denuncia politica
e sociale. La sua è una lotta contro il potere e gli “ingranaggi” che questo usa (Il contesto)per nascondere e inquinare le prove o travisare i fatti. Ed è appunto
il meccanismo dell’indagine che arriva a chiarire i fatti.
Nei suoi romanzi “ispirati” al genere il nostro sa abilmente trattare la psicologia dei vari personaggi e cogliere le atmosfere e le situazioni che possono por-
tare alla maturazione di un delitto. Si seve anche aggiungere che Leonardo Sciascia è stato anche profetico nell’immaginare il triste evolvere di una società
purtroppo malata e inetta, vedi la misteriosa morte del procuratore Varga ne Il Contesto. Seguirà nella realtà l’agguato mortale al procuratore Scaglione
(1971). E anche in Todo modo (1974) si colgono molti elelmenti di quanto avverrà nel 1978 con il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro (1978).E lo stesso
Sciascia rimase turbato di questo suo potere profetico, dichiarandosi a disagio nell’immaginare cose che potevano benissimo accadere.
Ne Il giorno della civetta (1961) il capitano Bellodi dice ” Forse tutta l’Italia va divenendo Sicilia” a proposito del potere e dei delitti di mafia. E Bellodi
nella sua pessimistica arte della previsione constata che si potrà fare ben poco per combattere tutto ciò che sembra peannunciare quell’ondata di caduti
tra magistrati, poliziotti, giornalisti, politici, uomini liberi che si sono immolati alla mafia.
Una caratteristica dei suoi racconti è che il mistero spesso resta insoluto, il male sembra farla da padrone, con la giustizia tradita che finisce per divenire
un problema più morale che pratico.
Scuascia invidia gli investigatori del poliziesco, incorruttibili, “perfetti” nella loro lotta contro il male. Sembrano veramente la personificazione del bene,
e del resto tra le letture progenitrici del giallo viene spesso citata la Bibbia, e non a caso uno dei primi grandi investigatori di successo ci fu un prete,
padre Brown, che sembrava isiprato da una luce superiore.
In sostanza il nostro Sciascia è stato un grande autore di gialli, con la particolarità che i suoi romanzi gli sono serviti per parlare degli aspetti umani,so-
ciali, e politici dell’Italia, con analisi lucide ma spietate., che non concedono niente a nessuno, pur se purtroppo c’è l’amara constatazione della invulne-
rabilità del potere.
GIUSEPPE PREVITI