” MALAPARTE-MORTE COME ME ” di MONALDI&SORTI- BALDINI&CASTOLDI
3 Ottobre 2016” LA COLLERA DI NAPOLI ” DI DIEGO LAMA- MONDADORI
8 Ottobre 2016Scritto nella memoria è una raccolta curata da Marco Vichi con nove autori italiani che si cimentano su un tema comune ” La memoria”, anzi
la ” propria ” memoria, pur se inevitabilmente poi si va a sfociare in una descrizione ben più generale dei tempi in cui sono maturati quei ricor-
di. Quindi un modo di scrivere la storia degli ultimi decenni pur partendo dai propri ricordi . Insomma un modo di unire fatti della propria vita
e fatti collettivi, arrivando a tracciare una sorta di storia del nostro Paese.
I racconti sono assai diversi tra loro, in essi c’è anche la grande Storia ma anche la storia minima di piccole cose, ricordi d’infanzia, i primi ap-
procci o con la scuola o con le rivoluzioni sociali o studentesche. Molto interessante, in una Paese che non sempre ama confrontarsi con il proprio
passato, aver trovato 9 persone (nel nostro caso nove scrittori) che hanno voluto guardarsi indietro e rilevare le proprie sensazioni. Nove autori di
età differenti, abituati a stili e generi diversi, che si sono messi al servizio di un’idea, ne hanno accettato la sfida e si sono esposti al pubblico giudizio
dei lettori.
Il primo della serie è Valerio Aiolli con il racconto Sott’acqua ambientato negli anni Settanta. Ricorda un passaggio della sua vita, da bambino a adul-
to, con una serie di amicizie via via estintesi nel tempo e scandite da un filo conduttore, l’acqua, che lega i vari protagonisti nel bene e nel male, ricor-
dando che nessuno deve credersi indispensabile se non nella misura che lo pensano gli altri.
Di Laura Bosio Impossibile dove si racconta di una bambina legatissima al nonno che passa la sua giornata costruendo fisarmoniche, essendo questo
il suo lavoro. Era un uomo molto taciturno, non parlava mai, salvo poi uscire con frasi memorabili quanto singolari tipo ” Al momento che l’energia
è inesauribile…..”.
Cristiano Cavina con Viale Neri per sempre rievoca episodi dell’infanzia di un gruppo di ragazzi che vivono in un viale di periferia, giocano grandi e
piccoli che prendono infatti sempre tante botte. Ce lo ricorda la voce narrante, uno dei piccoli, che parla con un misto di terrore e di rimpianto della
banda dei grandi, un gruppo dal nome sinistro, i Fumogeni, e ancora più inquietante, uno dei loro capi aveva il sinistro nome di Galera. Ma è il gioco
della vita, e per i piccoli la più grande soddisfazione era riuscire a raggiungere il punto del “Libero tutti “.
Di Maria Rosa Cutrufelli ” Erano i giorni migliori, erano i giorni peggiori”.
Una storia di donne, la sua e quella di altre donne della sua Sicilia, Il tema è la condizione delle donne, calate nella realtà della vita quotidiana degli
anni ’70, che poi a pensarci bene è la storia stessa delle donne, indipendentemente da dove si trovino.
Gianmarco D’Agostino con “L’album delle fotografie “, un bambino e la sua nonna, poi un giovane uomo che attraverso le immagini di un album di
fotografie vuole ricostruire la storia della propria famiglia, una famiglia di ebrei, e vi si ricorda anche tutto il bene che il console tedesco a Firenze,
Gerhard Wolf, fece a Firenze per salvare gli ebrei. E i sotterfugi per salvare i bambini ebrei, battezzati per farli sfuggire alla pwersecuzione.
Anna Maria Falchi ” Ti ho mai raccontato “ una nonna che ricorda le storie di guerra, una donna sola con i suoi due figli, il marito è al fronte, si tro-
vano a Modena, una Modena sotto attacco, bombardata in continuazione, il gioco delle parti tra fascisti, collaboriazonisti, tedeschi. partigiani. Lei da
sola a lottare, poi torna il marito, finisce la guerra, e lei annota ” Che schifo, ora sfilano tutti, come se fossero tutti partigiani…..”.
Dacia Maraini ha scritto ” Una bambina italiana in Giappone”,ricordi della sua infanzia, lei, le sorelle e i genitori chiusi in un campo di concentra-
mento in Giappone, e qui lei impara a sopravvivere. Tutto, anche io viveri, è infestato dai parassiti, meglio così, perché questi quando se ne vanno è
segno che il corpo è gelato e se ne è andato… E lei che si sente prendere da un senso di pietà per una rana, se la fa amica e non se la mangia….
Vincenzo Pardini, ” Vecchi scarponi”, un paio di scarponi accompagnano tutta la vita del protagonista, scarponi fatti su misura da un vecchio calzolaio
sopravvissuto a un triste episodio di guerra. Scarponi che accompagnano tutta una vita, da piccoli a grandi, scarponi che hanno aiutato a crescere, a
vivere, a condividere il mondo con gli altri, ma occhio alla realtà triste e cruda degli anni di guerra, con il ricordo della strage di Stazzema.
Marco Vichi , oltre che curatore, partecipa anche come autore con Mitologia di famiglia, i ricordi della vita di una famiglia con tre figli maschi, si assiste
al processo della loro crescita tra il ’60 e il ’68, anno in cui le gerarchie…..familiari sembrano saltare.
Storie quindi che si rivolgono al passato, ma certamente nel racconto si arriva a vedere il tutto con una grande libertà, e perché la memoria finisce per
scolorire nel tempo, e poi perché il ricordare ti può portare anche a innovare, a inventare. Però resta in ogni storia una verità di fondo, ma va anche ag-
giunto che, pur mettendoci del suo, ogni autore finisce sempre per rispettare la verità storica.
GIUSEPPE PREVITI