REALTA’ E FANTASIA NELLE CITTA’DEL GIALLO: LA MILANO DI RENATO OLIVIERI
17 Settembre 2014IL GIALLO STORICO
22 Settembre 2014Ian Rankin è uno di più onosciutii e affermati autori di romanzi gialli della nostra epoca.Scozzese, vive a Edinburgo, e qui ha ambientato le sue opere creando
il personaggio John Rebus, un poliziotto testardo, solitario, irascibile ma anche molto umano. Il suddetto personaggio ha subito incontrato i favori dei lettori,
si che le sue storie si sono moltiplicate nel tempo, creando anche un rapporto particolare con la città di Edimburgo e i suoi abitanti, diventati co-protagonisti
della serie al di là degli aspetti più propriamente polizieschi. Rankin ha vinto numerosi premi, molto vasta la sua produzione , sul mercato italiano sono usciti
recentemente Corpi nella nebbia e L’ombra dei peccatori.
Rankin-Rebus una coppia ormai inscindibile, ma tanto è scontroso e irascibile l’uno quanto invece è aperto e voglioso di comunicare l’altro. E forse il segreto
è proprio in questa differenza di caratteri e di abitudini, anche se due amori comuni ce li hanno, musica e whisky. Ma a un solare Rankin si contrappone un
ispettore Rebus assai cupo, diffidente, un uomo che non si fida di nessuno, è sempre sospettoso. La città dove vivono entrambi è bellissima, assai vivibile,
ma qui occorre considerare il tipo di vita che fa Rebus sempre a contatto con il male. la violenza, insomma il lato più oscuro di Edimburgo è quello che
lui si trova a frequentare.
D’altra parte è lo stesso Rankin a dire che ogni volta che scrive si sente meglio perché tutto sommato riesce a scaricare proprio su Rebus tutte le sue angosce.
Eppure il rapporto tra autore e sua …creatura non è sempre stato così idilliaco, Rankin lo aveva messo in pensione, ma , come è accaduto a tanti suoi colleghi;
è stato costretto a richiamarlo a furor di popolo, anche se poi lui ha tenuto a far sapere che non lo aveva eliminato per invidia verso il personaggio. E Rankin
riconosce anche che oggi se si vuole scrivere di cose attuali e reali la maniera migliore è la crime-story e visto che in lui questa necessità non era mai venuta
meno è stato anche molto semplice tornare a Rebus e ai suoi casi per poter così raccontare la società in cui viviamo.
Oggi è un pò una moda etichettare gli scrittori, nel caso di Rankin colpisce il fatto che a lui non interessa appartenere a quello o a quell’altro, certamente
il suo modo di scrivere o di raccontare lo allontana dal giallo classico, qui l’atmosfera è cupa, oscura, violenta, ma lo è nel senso che è la vita stessa a presen-
tarsi così, la vita di una città varia da zona a zona, non può essere la stessa nei quartieri nobili e in quelli malfamati, e certamente un poliziotto in questo
senso opera da un osservatorio privilegiato, dovendosi occupare degli e degli altri. E infatti nei romanzi di Rankin troviamo di tutto, dalla violenza alla
corruzione, dal razzismo all’immigrazione, dalla politica all’intolleranza, dalla ferocia che si può trovare in ogni ceto sociale. Insomma le tante facce del
male viste sotto lo sguardo di un uomo che deve immergersi in tutto ciò, e quindi una certa amarezza insita nel personaggio non può certo meravigliare.
Io personalmente cerco sempre di non fare distinzioni, parlo di giallo intendendo poi tutte le possibile varianti dal noir alla spy story e così via, si
può dire che se per Rankin vogliamo parlare di…noir scozzese, lo metteremmo in compagnia del filone giallo svedese o di quello mediterraneo alla francese.
Oggi tutta la società, a livello planetario, è attraversata da un forte malessere generale, e non è semplice combatterlo, non esistono regole o formule precise,
vi sono scrittori coraggiosi , e Rankin ne fa parte, che vedono nella scrittura la possibilità di parlare dei mali di una società malata, di descriverli e di combat-
terli con i loro eroi di carta. La chiave del giallo usata come forma di denuncia sociale e di rivelazione del male che ci circonda.
Certamente i romanzi di Rankin sono fortemente localizzati, quindi anche le descrizioni della malavita sono riferite alle esperienze locali, ma si vede anche
l’evoluzione dei tempi, certi personaggi della malavita erano molto caratterizzati e caratteristici, oggi in tempi di globalizzazione anche le associazioni a delinque-
re sono diventate delle vere e proprie aziende, dalla facciata normale, ma non meno feroci e ciniche.
E visto che Rankin si vanta di scrivere di cose attuali, ecco che nel suo ultimo L’ombra dei peccatori si parla molto di quel referendum a cui è stata chiamata la
Scozia( e che proprio oggi ha visto la vittoria del no all’indipendenza dalla Gran Bretagna, n.d.r), ovviamente con un tipo conservatore come Rebus che è per il no.
Sarebbe interessante sapere come ha votato Rankin, effettivamente questa simbiosi tra autore e personaggio esiste oppure no ? Ma lasciamo questo discorso
a un’altra occasione…
GIUSEPPE PREVITI