” ERA L’UNICO MODO” DI GIORGIO SIMONI- DAMSTER EDIZIONI- 24.04.23
24 Aprile 2023” LA SCRITTRICE OBESA” di MARISA SALABELLE – ARKADIA- 18.04.23
29 Aprile 2023Siamo nel 1938, e tutte le sere, quando il buio cala su Praga, appare lei, la Bambina del sale, così chiamata perché, all’imbocco di vari vicoli, vendeva sacchetti di tela azzurra, con dentro un pò di sale, elemento introvabile da tempo. Nessuno sa come si chiami né come se lo procura, compare al tramonto e scompare prima che albeggi. Un sacchetto costa una moneta.
La Cecoslovacchia sta temendo l’invasione nazista, mentre si prepara la visita di Hitler a Praga. Gli ebrei sono quelli che rischiano di più e cercano la fuga. Ma con loro anche i bambini, molti dei quali senza famiglia. Ma come fare ? Ci penserà un inglese di origine ebraica, Nicholas Winton, prima li farà partire i aereo,
poi organizzerà dei treni diretti verso l’Inghilterra, radunando sempre più bambini possibile, pur dovendo superare tanti ostacoli logistici e politici. Avrà l’aiuto della giovane Petra, che lo aiuterà a districarsi in una città a lui sconosciuta e ad andare avanti con la sua eroica missione. Tra i bambini che devono essere salvati c’è anche la Bambina del sale, anche se sembra che non voglia farsi salvare. Quale il motivo ?
Quella che FABIANO MASSIMI racconta in SE ESISTE UN PERDONO è una storia vera, quella di sir Nicholas Winton, proposta dalla BBC, che gli organizzerà
un incontro a sorpresa con i suoi “bambini”, adulti loro, ottantenne lui.
MASSIMI si appassiona alla storia di Winton, pur se le fonti sembrano assai scarse, Poi riesce a sapere qualcosa di più, quando viene a conoscenza dell’esistenza di Doreen Warriner e Trevor Chadwick, altri “dimenticati” dalla storia. Grazie al loro aiuto poté ottenere visti e lasciapassare e i treni necessari a trasportare migliaia di bambini a Londra. Se questi furono i personaggi reali attorno ai quali ruota tutta la vicenda,la fantasia dell’autore crea altri personaggi onde dare una maggiore consistenza al processo narrativo, così entra in scena una giovane donna cecoslovacca, Petra, appena fuggita dai Sudeti
appena annessi alla Germania. Essa comincerà a lavorare come volontaria, aiutando i tre inglesi, specialmente quando , causa la caccia che ormai fomentata da spie e filotedeschi, si stava facendo sempre più serrata, il tempo per salvare i bambini cominciava a scarseggiare. Trevor Chadwick, capitato a Prasga nel 1939, vi si fermò sino a quando riuscì a far partire l’ultimo treno, ed altrettanto importante fu l’apporto di Doreen Warriner, capo del comitato dei rifugiati e di Save the Children.. nel radunare le persone e organizzare la loro partenza.
Ecco che nel romanzo sono giustamente ricordati tutti e tre e il grande lavoro che svolsero. Certo che questi treni furono una grande risposta all’orrore che stava attanagliando la Cecoslovacchia, e del resto ancora oggi si fugge dalle sempre più devastate zone di guerra. Si fugge con ogni mezzo, treno, aereo, via mare, tante purtroppo le vittime, e purtroppo niente di nuovo sotto il sole.
Nicholas era un giovane broker che stava partendo per una vacanza sulle nevi, con un suo ex-compagno di studi,ebreo come lui, lo convinse a raggiungerlo in Cecoslovacchia, dove c’era più di un problema da risolvere, specialmente quello degli ebrei ,particolarmente sotto tiro a Praga. Winton arrivò a Praga e qui
cominciò a lavorare per il Comitato britannico dei Rifugiati cecoslovacchi, riuscendo a salvare dai nazisti bambini e dissidenti. 669 furono i bambini di famiglie ebree fatti salire sui treni per Londra, e fatti così sfuggire alle deportazioni che ben presto ebbero inizio, con l’ingresso dei nazisti a Praga e nel Paese.
Alla stazione di Praga una statua posta al primo binario celebra questo atto di eroismo, un uomo(Winton) con due bambini, fu realizzato nel 2009 quando
appunto lo stesso Winton compì 1oo anni(è vissuto sino a 106 anni.
Una bella storia quella scritta da FABIANO MASSIMI dopo un accurato lavoro di documentazione e di ricerca su questo uomo che riuscì a trasferire a Londra migliaia di bambini tra i tre e i dodici anni, dicendo loro che presto i loro genitori li avrebbero raggiunti. Vi si racconta che lui chiedeva sempre una foto dove il bambino doveva appare bello, sorridente, doveva colpire i nuovi potenziali genitori, spesso faceva cambiare le foto se l’immagine era troppo triste. E la cosa funzionava, perché una volta giunti in Inghilterra, furono quasi tutti adottati.
Solo in tempi vicini a noi furono rese note le liste dei minori salvati, ma il nostro “eroe” non si considerava tale, lui diceva sempre che era stato fatto quello che andava fatto.. Questo anche per reazione al comportamento del primo ministro inglese Chamberlain, che a Monaco non si era opposto alle mire di
Hitler, un fatto questo per cui i praghesi non vedevano di buon occhio gli inglesi.
Nicholas Winton non volle essere considerato un eroe, e così mantenne per cinquanta anni il suo segreto, solo cinquant’anni dopo la moglie casualmente in uno scatolone tutto ciò che documentava il suo operato, e ,memore di quanto aveva trasmesso in un documentario la BBC, MASSIMI ha deciso di raccontare questa storia , certamente romanzandola, ma ciò appare sempre necessario per rafforzare la verità.
Accanto al protagonista nel romanzo figurano altre due personaggi inglesi, Doreen e Trevor, lei la direttrice del Comitato che si occupava del salvataggio
di chi era in pericolo, lui un maestro che,arrivato a Praga nel 1939, vi rimase sino alla partenza dell’ultimo treno dei bambini. Grazie all’apporto dei tre si
ottennero visti e lasciapassare. Accanto a loro una giovane cecoslovacca, Petra, che lavorerà a tempo pieno con i tre inglesi. Andarono avanti nonostante
il controllo continuo di spie, traditori, occupanti tedeschi e quindi si assistette a una spasmodica corsa contro il tempo per salvare i ragazzi.
Si assiste anche all’arrivo del Fuhrer a Praga, un arrivo che ostenta forza,superbia,tracotanza. E tra chi assiste a questo arrivo volutamente “trionfalistico”
vi è anche l’altra grande protagonista di questa storia,una bambina di cui nessuno conoscve l’identità, ma che tutti conoscono come LA BAMBINA DEL SALE, che di notte nei vicoli della Città vecchia e del ghetto vende sacchetti di una merce richiestissima perché non si trova,il sale. Questa della bambina è una figura inventata, lo dice lo stesso autore, che le ha infuso un alone di mistero,di magia, compare e scompare, sembra un essere soprannaturale, lei è
attenta a non compiere passi falsi dopo che un tedesco cattivo, Vodnik( che in ceco è il demone delle acque) ha fatto mettere una taglia su lei.
MASSIMI fa anche una bella descrizione della città e dei tanti suoi luoghi da sogno, ma non vi fate ingannare, è proprio qui che i malvagi , E CERCANDO tessono le loro
trame per salvarsi la vita e mettendo a repentaglio quella degli altri. Qui ci sono i giardini di Winton, dove sono stati piantati 669 alberi di mele,uno per ogni bambino salvato.
Come detto,una storia vera, qua e la “ritoccata”per dare più consistenza ai fatti accaduti, ma è anche un processo contro questa condizione che MASSIMO FABIANI, accompagnandoci in un viaggio fra storia e finzione, cerca di mostrarci perchè si cerca di dare luce a una delle pagine più oscure della nostra Storia.
GIUSEPPE PREVITI