“NINA-NON PERDIAMOCI DI VISTA”DI ANNA PALMERI
3 Dicembre 2018” 1944 LA MALEDETTA LINEA GOTICA-Romanzo partigiano” di Elisabetta Camici-Edizioni Atelierb
4 Dicembre 2018Siamo a Poggio a Caiano nell’estate del 1945. IL giovane proprietario del Cerretello si reca ogni domenica a messa nella chiesa del Bonistallo, così
come gli abitanti del vicino Castellaccio.E così Fionn Connolly ha occasione di
vedere la bellissima donna Settimia che è sempre accompagnata dal marito, Don
Pietro, signore di Montalbano e dalla zia. Settimia è guardata a vista per la gran
gelosia del marito. Ma Fionn come la vede se ne innamora perdutamente ma la donna
non lo degna di uno sguardo. In verità la zia aveva notato questo giovane corteggiatore e dice tutto a Don Pietro, che però era già a conoscenza di questo, e quindi, roso dalla gelosia,aveva cominciato a odiare quel giovane sfrontato. E
così decide di trasferire la famiglia in un’altra proprietà. >Ma intanto il giovane irlandese, vista la vanità dei suoi tentativi, aveva smesso di frequentare la chiesa.
Una parentesi:sulla fine della guerra nella zona di Poggio a Caiano i partigiani
avevano teso un agguato a una colonna in ritirata di tedeschi e republichini, c’erano stati molti morti, e tre sopravvissuti, due italiani e un tedesco, erano
stati impiccati sul posto. I loro corpi, per un tristo ammonimento, erano rimasti
appesi a un albero, ormai da più di un anno,
Ma torniamo al marito geloso che ormai ha perso ogni ritegno segregando la moglie
alla villa della Cosima. Ma non gli basta, l’obbliga a scrivere una lettera al suo presunto amante ,invitandolo a raggiungerla per un convegno d’amore.
Fionn è molto incerto al momento in cui riceve il messaggio, non ricorda nessun segno da parte della donna, che a sua volta si domanda chi sia mai colui a cui il
marito ha voluto tendere questo tranello.
Ma alla fine l’irlandese decide di tentare la sorte e si avvia verso la villa, ma
mentre sta attraversando il bosco degli impiccati ha uno strano incontro con un
singolare personaggio, che si rivelerà determinante nella soluzione della vicenda.
ANNA MARIA DALL’OLIO non finisce mai di stupire. Pratica la scittura ormai da vari anni, e lo fa in maniera anche molto variegata, dalla scrittura drammatica§
alla poesia, dalla narrativa al teatro, tanti testi pubblicati che le hanno pro-
curato vari riconoscimenti., e non dimentichiamo le esperienze da esperantista.
Adesso con SEGRETI ….colma una lacuna, confezionando una sorta di piccolo giallo in un testo assai drammatico che sembra mescolare vari generi e appare come sospeso nel tempo, perché pur essendo ambientato alla fine degli anni ’40,sembra
voler pescare in un passato fatto di intrighi, di superstizioni, di apparizioni
misteriose o magiche, anche se al centro di tutto c’è l’amore, anche questo visto
in varie sfaccettature, amore bello e pulito, amore malsano e maledetto.E il tutto narrato con un tono da favola.
La storia è semplice, un ragazzo irlandese che durante la guerra si era nascosto*in un convento nelle campagne toscane vi si stabilisce in una tenuta
nei pressi di Poggio a Caiano.Poco lontano vive la bellissima donna Settimia
che ha un marito molto geloso, e certi fugaci sguardi che il giovane da alla
donna quando si incrociano alla Messa domenicale fanno andare in bestia l’uomo
senza che da parte della moglie vi sia stato un minimo segno di incoraggiamento
o almeno di attenzione. Ma galeotti furono gli sguardi da far perdere la ragione
al marito che ordirà una trama per eliminare il presunto rivale…Una gelosia
immotivata che ha un precedente in un certo Otello se vogliamo….
Una lettera invita il giovane a raggiungere di notte la donna, lui parte e qui
scatta un’altra parte della nostra storia che è quella degli ultimi mesi di
guerra per poi concludersi a guerra finita. E proprio dalla guerra sono rimaste
le testimonianze di un agguato teso a una colonna nazi-fascista in ritirata, con
molti caduti e alcuni impiccati rimasti a penzolare al vento come ammonimento
a che certi fatti non si ripetano. E, a sorpresa, sarà passando da questo bosco
che la vicenda prenderà un’altra forma con l’apparizione di uno strano deus-ex
machina che sarà determinante nell’indirizzo a lieto fine della nostra storia.
Un racconto che si basa su un impianto solido con una impostazione di tipo tea-
trale, ma anche una sorta di noir dove più che la trama interessano motivazioni e
sensazioni. Colpisce l’uso delle immagini, l’abilità nel lasciar tutto un po’indefinito, una curiosità, i due protagonisti non si parleranno mai .
E chissà se si riveleranno i segreti di cui è costellata questa novella in noir.
GIUSEPPE PREVITI