“LA CITTA’ D’ORO ” DI LEONARDO GORI- GIUNTI
15 Aprile 2013“BORDERLIFE” DI MARCO INNOCENTI
19 Aprile 2013Scrittore, autore teatrale, poeta, al suo attivo varie pubblicazioni e realizzazioni Giovanni Merenda non dimentica la sua passione per il genere giallo ed eccolo in libreria
con Senza nome.
In un non meglio precisato paesino del Sud vive un ragazzo praticamente solo, orfano, sta con gli zii ma non c’è un grande amore tra loro. Eppure lui è un ragazzo normale,
frequenta sino alle scuole medie, poi va a lavorare in un cantiere edile. Unico svago qualche amore, rigorosamente mercenario..
La sua vita cambia quando una sera soccorre un uomo, attaccato e colpito a sangue da due balordi. L’uomo è un villeggiante, possiede una villa in paese, è conosciuto
come l’Ingegner Danieli, ma di lui non si sa niente. Il ragazzo mette in fuga gli aggressori e soccorre l’uomo che si fa riaccompagnare a casa. Nasce una sorta di amicizia tra
i due, l’ingegnere è rimasto colpito dalla forza e dalla prontezza del ragazzo, lo prende a benvolere, sino a proporgli di lavorare per lui.
Nasce un sodalizi0 che nel tempo diverrà sempre più forte. Danieli, o chissà quale è il suo vero nome, è un falsario, un truffatore di alto bordo, e piano piano trasferirà
nel ragazzo tutte le sue tecniche, tutti i suoi trucchi, tutti i suoi artifici per organizzare truffe, colpi e raggiri in grande stile.
L’allievo alla fine si accingerà a superare il maestro, e quando questi verrà giustiziato per uno sgarro, lui non soltanto lo vendicherà ma inizierà una nuova vita. Infatti
so è scoperto un tiratore provetto e ben presto si trasformerà in un abilissimo killer.
Questo lo condurrà a una vita particolare, perennemente sul chi vive, ma nel segno di un rigore morale insospettabile in un assassino.
Questo libro è la storia di un ragazzo che abita in un piccolo paese del Sud. Non ne sapremo mai il nome, non ha una vera famiglia, gli si prospetterebbe un avvenire
assai squallido se non incontrasse un altro personaggio assai singolare. Tutti lo chiamano l’ ingegnere, ma nessuno sa veramente chi sia. L’uomo assolda il ragazzo
per gratitudine, gli ha salvato la vita, poi ne intuisce certe doti e lo addestra a un lavoro speciale. E così assistiamo alla trasformazione del protagonista in un truffatore
di gran classe, pur se entrambi giustificano il loro modo di vivere dicendo che compiono le loro azioni criminose a danno di coloro che hanno accumulato le loro
ricchezze in maniera poco pulita.
Compiono in coppia varie azioni, si spostano in continuazione così come cambiano aspetto e fisionomia, ma un bel giorno toccheranno gli interessi di grossi clan camorristici e
le cose cambieranno, l’ingegnere verrà giustiziato.
Il nostro ragazzo “senza nome” è ormai cresciuto, vendicherà l’amico scomparso, si creerà la fama di essere una sorta di “riparatore ” di torti e ingiustizie, anche se ormai è
un killer a pagamento.
Personaggio con una sua dignità, con un percorso di vita che per lui è iniziato in maniera molta negativa, senza affetti, senza orizzonti, il che poi lo porta più che ad accettare
a subire la vita. L’incontro con l’ “ingegnere ” sarà determinante per la sua vita, gli darà uno scopo, anche se la mancanza di affetti e le sopercherie subite da piccolo e in seguito
una vita al servizio del crimine gli hanno inaridito l’anima. Solo il finale sembra voler significare che in lui un lembo di umanità è sopravvissuto.
In un’epoca in cui escono libri in continuazione e sovente pccano di originalità questo Senza nome colpisce perché è la apparente storia di un povero diavolo che si trasforma
prima in un truffatore e poi in un assassino su commissione. E’ il protagonista che narra in prima persona la sua vita, una vita difficile, “nera” ma anche una vita che via via
che procede e ci viene raccontata ti attrae, ti tiene legato alla pagina.
Altra particolarità di questa storia è che il protagonista non ha un nome, ma ne assume tanti via via che la storia scorre. Ma anche il suo volto, il suo modo di fare, di vestire
cambiano in continuazione, non avrà un suo nome e una sua vita ma in compenso vivrà cento vite, a seconda del bisogno.
Lui è un professionista, ingaggiato perché capace di portare a compimento i lavori più ardui, c’è quasi un senso di ammirazione per questo uomo che compie lavori sporchi
ma con altissima precisione. Un grande professionista il cui nome è ignorato anche da coloro che lo chiamano.
L’uomo senza nome non è comunque il solito delinquente maledetto che suscita, come si è accennato, ammirazione per la sua bravura. L’abilità di Giovanni Merenda è di
raccontarci questa storia facendola vedere sotto vari punti di vista, in primis quello del protagonista, con l’avvertenza che come egli cambia in continuazione nome,
vita, volto, anche lo stile narrativo sembra volersi adeguare a questo continuo mutare. Ma anche il pensiero di chi gravita attorno al protagonista viene riportato, in un
alternarsi di espressioni e sensazioni che si riflettono poi sul lettore.
Colpisce la caratterizzazione dei vari personaggi , e come è ovvio che il “senza nome” si prende il centro dell’attenzione pure gli altri personaggi , o almeno i principali, hanno
uno spazio sufficiente per non essere delle semplici figurine.
Una storia da seguire, forte anche di una indeterminatezza voluta quanto a tempi e luoghi, una storia mutabile come il tempo che passa e il destino che ci riserva.
GIUSEPPE PREVITI