IL PERSONAGGIO DEL GIORNO: WILKIE COLLINS
26 Novembre 2014IL PERSONAGGIO DEL GIORNO: CAROLINA INVERNIZIO
27 Novembre 2014Cast: Pierfrancesco Favino e il grppo Danny Rose- regia Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli
Affamato e senza lavoro Pippo si trova nella Rimini degli anni Trenta in cerca di lavoro. Pippo conosce Rocco, un personaggio ambiguo che è in città per
organizzare le nozze con la ” svampita” Clarice figlia di un boss, Bortolo. Rocco assume Pippo come servitore, ma Pippo eternamente affamato, di nascosto
da Rocco, si fa assumere anche da Ludovico, altro forestiero giunto in città.In realtà i due si conoscono bene, Rocco ha assunto questo travestimento
ma è una ragazza, Emanuela, che ha preso le sembianze del fratello Rocco che era un gangster, ucciso proprio da quel Ludovico che era il promesso sposo
di Emanuela. Equivoci su equivoci con Pippo che si rivela un servo ingenuo e pasticcione, che combina un sacco di guai confondendo gli ordini dei due
padroni.
Intanto Clarice non ne vuol sapere di Rocco e vuole a tutti i costi Amerigo ma troverà l’aiuto di Emanuela che vuole dismettere i panni da uomo. Nel frattem-
po anche Pippo si innamora della bella Zaira, ma continua a essere una frana come servitore scambiando le loro lettere, servendoli a pranzo all’insaputa
l’uno dell’altro in una girandola di pietanze scambiate. E in questo ci si mettono anche i due servitori della locanda Alfredo e Gennaro, cosicché il povero
Pippo continua a combinare un guaio dopo l’altro.
Ma alla fine tutti gli inganni e i malintesi si dissolveranno, e forse ognuno potrà coronare il suo sogno d’amore, Pippo compreso, se smetterà di combinare
guai….
Sono passati tre anni da quando il drammaturgo inglese Richard Bean ha effettuato per il National Theatre di Londra un adattamento per “Il servitore di
due padroni” di Carlo Goldoni, ambientandolo a Brighton e ottenendo un grande successo. Un paio di anni fa un gruppo di attori e tecnici e musici, guidati
da Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli decise di dedicarsi al teatro scegliendo appunto questo testo di Bean. Un testo impegnativo quanto ad allestimen-
to e per numero di attori da impiegare e per l’impegno fisico e canoro degli stessi. E così si è pensato di ricorrere a un vasto numero di attori e attrici formando
due cast che potessero alternarsi nelle tournèes. Il testo è stato tradotto e adattato dagli stessi Favino e Sassanelli con Marit Nissen e Simonetta Solder.
Per prima cosa si è trasportata in Italia la tipica comicità inglese, del resto Goldoni, nume tutelare e ispiratore del lavoro, era italiano ! E quindi eccoci in una
Rimini degli anni Trenta con protagonista un grande Pierfrancesco Favino sempre in scena, instancabile nel dare vita a questo Pippo, un po’ imbranato un
po’ furbacchione, certo deus ex machina di tutta la storia. Con lui venti attori, quattro musicisti, si recita, si balla, si canta, ci si diverte in scena e chiaramente
questo divertimento si propaga al pubblico che affolla ogni sera i teatri assicurando sempre un’accoglienza trionfale.
Una sorta di grossa nave che va, come dimostra la…sagoma della Rex di felliniana memoria che nel finale si staglia sullo sfondo. Allo spettacolo partecipa
un gruppo di musicisti , quattro, che diventa parte integrante dello spettacolo con intermezzi musicali sullo stile dell’avanspettacolo, adattando tantissime
canzoni anni ’30 e intrattenendo giocosamente la platea nei vari cambi di scena.
Lo spettacolo è realizzato sui can0vacci tipici della Commedia dell’Arte o della Commedia Musicale, tutti ballano cantano, tutti si esibiscono anche in movimenti
clowneschi, insomma una maniera completa di fare teatro. E quello che colpisce in questo spettacolo è la collaborazione e la partecipazione di ogni singolo
componente lo spettacolo. Alla fortuna del quale è determinante l’apporto di Favino, grande attore di cinema e di televisione, che qui non esita a mettersi in gioco
sera dopo sera, conquistando tutti e per la bravura, che non era certo da scoprire, e per la disponibilità e l’allegria che mette nel fare questo spettacolo.
Ma va ribadito che questo è uno spettacolo d’èquipe, Favino ne è la punta trainante, ma va ribadito che questa commedia arricchita da musiche va considerata
su un piano di prestazioni globali.
IL testo è interessante perché aggiorna gli schemi della commedia restando come base un teatro colto da fare con intelligenza e grazie a questa spolveratura di
moderno da renderlo più accessibile anche ai grossi pubblici. E il risultato maggiore lo raggiunge perché fa sentire allo spettatore l’ “anima” dell’attore !
Attori che non hanno paura a mettersi in gioco, a fare un grande sforzo in palcoscenico, ma ne sono ampiamente ripagati da questa empatia che si raggiunge con
la sala. E non dimentichiamoci che Favino&C sono una compagnia privata e quindi l’incasso è il loro sostentamento.
GIUSEPPE PREVITI