“CHI HA RUBATO LA GIOCONDA?”- DI RICCARDO CARDELLICCHIO-SARNUS
16 Ottobre 2011“EIKONESS”DI OSCAR MONTANI-ROMANO EDITORE
27 Ottobre 2011Marco Catocci, l’autore di Sguardi bruciati di Siena è nato a Firenze,dove ha ambientato il suo primo romanzo “Il sogno muore sulle sponde dell’Arno”,mentre
per questa seconda pubblicazione ha scelto appunto Siena.
E’un giallo ambientato proprio in quel periodo che per i senesi è ragione di vita, il momento del Palio.Catocci ci racconta di una famiglia qualunque,che vive a Firenze.
E’ composta da un padre rimasto vedovo e assai attaccato all’unica figlia,ma tra i due scoppia una lite violenta e la ragazza se ne va sbattendo la porta. Sembrerebbe
la solita ragazzata,ma lei non torna nella notte. Sarà un misterioso messaggio a gettare Giulio Cadorni,il padre,nella costernazione. Si an nuncia il rapimento della figlia e gli si impome di recarsi a Siena se vuole riabbracciarla viva,ma dovrà sottoporsi a un singolare gioco fatto di enigmi,una sorte di macabra caccia al tesoro dove sono in palio delle vite umane ragazza compresa.Giulio si precipita a Siena dove conoscerà Vanessa,ragazza non vedente,se ne innamorerà,e con l’aiuto di lei, del fidanzato della figlia e di un celebre investigatore privato comincerà una ingarbugliata corsa contro il tempo.In queste giornate fatidiche per la città del Palio Giulio da una parte ne apprenderà usi e costumi,dall’altra proseguirà la disperata caccia al colpevole.
E’una storia ai limiti della credibilità, ricca di fatti,narrata creando un clima di suspense continuo.disseminando prove,indizi che mettono spesso in difficoltà sia i nostri protagonisti che i lettori.Una vicenda dove destino e casualità si intrecciano spesso,ai limiti sovente del possibile.
Protagonista sullo sfondo la città di Siena,una Siena piena di fermenti, qui spesso descritta con un cielo nuvoloso,ma anche una Siena rossa di sangue.Giulio si trova catapultato tra usanze e tradizioni delle contrade,con sensazioni che piano piano anche in lui non senese si faranno avvertire e ben presto in quella vana rincorsa tesa a fermare una serie di omicidi scoprirà che tra chiese e palazzi medievali si annidano segreti e pericoli.
Questo libro,scritto-ribadiamo-da un fiorentino vuole essere il suo atto di amore verso una città dalle tradizioni secolari mai venute meno nel tempo, e vissute ancora oggi dai suoi abitanti con una intensità e una partecipazione uniche che possono rendere possibile qualsiasi fatto.E’una vicenda tipicamente a due piani,da una parte
la trama gialla vera e propria, dall’altra la realtà tipicamente senese, il “palio”:e l’autore è abile nel condurre con mano ferma entrambi i due aspetti dell’avvenimento.
Ecco quindi gli improvvisati investigatori aiutati dal detective privato e dai poliziotti che cercanoi di interpretare e di risolvere le varie sfide che l’assassino lancia loro.
Ma c’è anche l’immagine di Siena e del suo Palio che comprende tutta una serie di usanze,di terminologie,di celebrazioni,in verità i senesi lo vivono tutto l’anno,anzi tutta la vita,e Catorci è bravo nel farci vivere tutto questo.
Il nostro autore ambientando i suoi due gialli in Firenze e Siena e facendoci partecipare alla loro vita sembra quasi in controtendenza rispetto a tanti suoi colleghi
che si avvalgono della chiave del giallo per scrivere con fini ora sociali,ora storici, rivelando certe verità scomode dimenticate dalle fonri ufficiali d’informazione.
Catocci si tuffa invece nelle città,le illustra,ce le fa assaporare,ce le riproduce,ce ne trasmette le emozioni.Ecco quindi una maniera diversa di apporcciarsi alla letteratura gialla,quella di farci conoscere,mentre si svolge la trama criminosa,una città.
Catocci ricorre a molti personaggi,che animano il testo con le loro speranze,le loro paure,principalmente la loro credibilità.E toccante è la storia di amore di quest’uomo ,non cento un giovincello,che nella disperazione per la scomparsa della figlia trova conforto nell’amore di Vanessa. Poteva esserci una scivolata nel patetico,ma Catocci riesce ad evitare anche questo…..
GIUSEPPE PREVITI