” CINQUANT’ANNI DI “NERI” ITALIANI”- Diacronie linguistiche da Scerbanenco alla Vallorani- di LUCIANA SALIBRA- Bonanno editore
8 Giugno 2015” PROBATIO DIABOLICA ” di PASQUALE DE LUCA- MILENA EDIZIONI
19 Giugno 2015Correva l’anno 1891 quando Sherlock Holmes nella sua fuga dalla Svizzera, come ci racconta sir Arthur Conan Doyle in La casa vuota si fermò a Firenze, ma probabilmente durante questo
soggiorno visitò anche altre città della Toscana. Secondo Sherlock Holmes a Pistoia-Breve storia di una ricerca tra fiction e realtà- quattro studiosi, Luca Martinelli, Giuseppe Previti,
Stefano Fiori e Enzo Gualtiero Bargiacchi sviluppano una affascinante tesi secondo la quale il grande investigatore si è fermato a Pistoia. IL libro è diviso in due sezioni, la prima, affidata
a Martinelli, sviluppa un ragionamento, corredato da importanti cenni bibliografici, che ricostruisce le fasi del soggiorno fiorentino, i motivi che ne erano alla base e quelli che lo condus-
sero anche a Pistoia. Il motivo era di prendere visione di un’opera dovuta a un missionario gesuita, il pistoiese padre Ippolito Desideri, Notizie istoriche del Tibet. Era un diario di viaggio
molto curato e ampio che il gesuita aveva tenuto durante il soggiorno nel Tibet, ma che le autorità vaticane avevano messo al bando e condannato all’oblio. La relazione fu riportata alla luce
nel 1875 da uno scrittore pistoiese Gherardo Nerucci, ma i suoi tentativi furono vani almeno sino al 1831.Come in un giallo che si rispetti, questo documento importantissimo per chi voles-
se conoscere e visitare il Tibet fu al centro di un vero e proprio intrigo internazionale, molte le spie che cercarono di appropriarsene, il Tibet era un territorio al centro delle contese militari
e…imperiali tra Inghilterra e Russia. Sherlock Holmes stava a quel tempo partendo per la regione tibetana (lo rivela in Casa vuota)e quindi era interessato a leggere la relazione.
Ed ecco che Luca Martinelli, che prima di tutto è un valente giallista, ci confezionacon buon ritmo e giusta suspenseuna storia dove si narra il cammino di Holmes, gli aiuti che ha ricevuto,
le modalità della visita pistoiese.
La seconda fase del libro dà più spazio alla fiction, alla fantasia, ci sono tre apocrifi dedicati a Sherlock Holmes, due dovuti a Luca Martinelli (Sherlock Holmes e l’uomo con la valigetta,
L’avventura dei fuochi sulla collina) e uno a Stefano Fiori (From Hell…Dall’inferno). Il volume è corredato da una Intervista impossibile: Sherlock Holmes e Mr.Previti ( di Giuseppe Pre-
viti). Completano il trattato un congtributo storico-critico del massimo studioso di Ippolito Desideri, Enzo Gualtiero Bargiacchi, e una post-fazione di Michele Lopez, presidente di ”
Uno studio in Holmes“, l’associazione degli appassionati del grande investigatore.
Quando i libri sono firmati a più mani ci si chiede sempre e cosa porti persoinalità diverse a unirsi e anche quale è il loro singolo contributo, qui addirittura si sono messi in quattro, Enzo
Gualtiero Bargiacchi, appassionato di storia, Stefano Fiori, giornalista amante del giallo, Luca Martinelli, anche lui giornalista, che non si occupa solo di attualità ma che ama spaziare nel*passato e nei suoi personaggi, Giuseppe Previti che per una sorta di deformazione professionale cerca di dare consistenza…corporea ai personaggi di carta. E ce ne sono tanti di questi
personaggi che fanno ormai parte dell’immaginario collettivo da Maigret a Montalbano, da Poirot a, naturalmente, Sherlock Holmes.Ecco quindi un testo dedicato al grande investigatore di Baker Street, si vuole ripercorrere quel Grande Gioco che tanto piace ai fans di Sherlock Holmes, anche perché significa trovare collegamenti storici, geografici, culturali, letterari tra l’in-
vestigatore e il nostro Paese.
In questo romanzo a ” episodi” possiamo trovare pagine ricche di fatti e di dati di fatto, ma anche racconti, dissertazioni e un’intervista al nostro eroe. Ma a pensarci bene di impossibile non
c’è niente, basta voler entrare in quel “Grande Gioco” che parte dall’assunto che Holmes è realmente esistito, al di la della penna del suo autore che lo voleva morto. E se lo stesso Conan Doyle dovette far ricomparire a furor di popolo Sherlock Holmes, gli autori di questa storia vogliono dimostrare che Sherlock Holmes è stato a Pistoia per consultare le carte di Ippolito
Desideri sul suo prossimo viaggio nel Tibet.
Questo libro forse non è un giallo, ma è scritto come tale e prende da vari generi, ma l’invito ai lettori è di entrare con lo spirito giusto del gioco anche su tutto quanto è scritto è rigorosamente vero.
Il filo conduttore di Sherlock Holmes a Pistoia è il ritrovamento di un antico dicumento scomparso, poi ritrovato e fatto di nuovo scomparire. Sherlock Holmes sta per affrontare un viaggio
nel Tibet, vuole consultare lo scritto di Desideri e studiarne i segreti. Come già detto il libro comprende due sezioni, una saggistica e una narrativa, ed è un po’il compendio di un lavoro di
ricerca e di scrittura che si è concretizzato nel tempo grazie ai quattro autori.
La prima sezione ha lo stesso titolo del volume ” Sherlock Holmes a Pistoia”, parte da una serie serie di ricerche iniziate in questi anni. In particolare Luca Martinelli si è dedicato al rapporto
tra l’investigatore e la Toscana, scontato per quanto riguarda Firenze, da dimostrare invece per altre eventuali mete. I fattin si svolgono tra la primavera e l’estate del 1891, a quel tempo
Holmes era sicuramente a Firenze. Altro protagonista della storia Ippolito Desideri e il suo manoscritto.
Va ricordato che a quei tempi tale documento era l’unico che fornisse indicazioni storiche, geografiche,etnografiche, sociali, religiose, culturali sul Tibet, una terra ancora pressoché scono-
sciuta.Ma per motivi politico-religiosi leggere la relazione fu reso praticamente impossibile dalla censura vaticana. Era stata scritta dopo il 1727 e passeranno circa 150 anni prima che torni
alla luce. Ci furono vari personaggi che se ne interessarono ma senza successo.
La vicenda assunse toni assai misteriosi anche perché era in atto un altro….grande gioco,quello tra le maggiori potenze politico-militari del tempo che si contendevano questo territorio, Di
conseguenza molti attivi i Servizi Segreti, e chiaramente la figura di Sherlock Holmes può rivestire un ruolo fondamentale. Lui era infatti alla vigilia di una lunga missione per conto del
governo inglese. E per lui era vitale esaminare il documento nella sua versione originale onde assicurarsi che non ci fossero manipolazioni o alterazioni.
Il libro poi si distacca da questa ” real-fantasy” ribadendo la genialitàdi Sherlock Holmes investigatore, poi ricorre a una intervista “simil-vera” con il nostro eroe e a un controbuto…storico
che giustifica il collegamento tra ficton e realtà.
E alla fine tutti d’accordo, Sherlock Holmes è stato a Pistoia !
GIUSEPPE PREVITI