” VENGA PURE LA FINE ” DI ROBERTO RICCARDI- E/0 EDIZIONI
6 Ottobre 2013” DOPPIO OMICIDIO PER IL MARESCIALLO MAGGIO” DI FRANCESCO ZAMPA- CREATE SPACE EDITION
12 Ottobre 2013La vicenda gioca intorno a una partita di droga in arrivo a Genova e destinata a finanziare varie attività dalle speculazioni edilizie alle attività politiche. Ma una serie
di delitti complicano la situazione. Vari i personaggi all’opera, c’è un sudamericano, Pedro, ex-carcerato, ex-spacciatore che con le sue rivelazioni dà il via alle inda-
gini per poi sparire nel nulla. C’è colui che manovra tutte queste attività illecite, il Grigio. Di contro tre uomini al servizio della legge, pur muovendosi in campi diversi.
IL procuratore capo Toccalossi recentemente trasferito a Genova per dirigere la direzione distrettuale antimafia. Il suo fido collaboratore Luigi Centofanti, maresciallo
dei carabinieri. E infine il giornalista Bartolomeo Bussi.
Tutti e tre si troveranno a condurre una indagine assai complessa, tra appalti truccati, speculazioni edilizie, traffico di stupefacenti, corruzioni a vario titolo e poi ci sarà
anche una catena di delitti.
Scelta come ambientazione una regione bellissima come la Liguria ma non per questo immune da infiltrazioni criminose, Pozzo e Centazzo ci offrono un bel giallo all’antica,
scritto appunto a quattro mani, Signor giudice, basta un pareggio. Fabio Pozzo fa il giornalista, si è occupato anche di nera, ma è molto legato ai temi che riguardano il
mare, la nautica, la vela e la storia dela navigazione. Roberto Centazzo fa il poliziotto, ma la sua grande passione è scrivere dei polizieschi, ed è infatti autore per Frilli edi-
tore di una serie avente a protagonista appunto il giudice Toccalossi.
In questo nuovo romanzo Centazzo e Pozzo hanno unito le forze, e ai personaggi classici di Centazzo, il giudice e il maresciallo, si è unito ad opera di Pozzo un giornalista.
La storia parte dalle rivelazioni di un confidente che poi scompare. Si attende un carico di droga che servirà per finanziare varie attività illecite. Toccalossi e C.iniziano
a indagare anche perché l’arrivo della droga coincide con una serie di morti sospette.
Tre uomini diversi i nostri investigatori come del resto diverse sono le radici degli autori. Giornalista e saggista il Pozzo, abituato a pianificare il suo lavoro e quindi
anche il personaggio che ha creato, più libero da schemi come spirito e mente il Centazzo, più portato ad affidarsi e adattarsi quel che suggerisce al momento lo sviluppo
della storia, forte anche della sua esperienza investigativa.
Da questa unione, di vecchia data, Pozzo si occupava di cronaca giudiziaria a Savona quando Centazzo è entrato in polizia, è nata la capacità di scrivere una storia dai
ritmi serrati, convincente, ed entrambi hanno dato forma e corpo ai protagonisti, che pur provenendo da esperienze diverse sapranno fare “squadra” e ottenere dei
risultati brillanti.
Torna così in questa storia Lorenzo Toccalossi, che vive da single, senza affetti, senza orari, senza regole, accoppiato al granitico maresciallo Centofanti mentre Pozzo
ci offre forse un….se stesso con il giornalista Bartolomeo Bussi. E questa comunità di intenti ci apre uno squarcio su come poi le cose avvengono veramente nella real-
tà. Quando scoppiano dei casi eclatanti la pressione mediatica e dell’opinione pubblica è assai forte, e quindi magistrati, poliziotti devono cercare di dare una soluzione
qualsivoglia al caso che si ritrovano a dover risolvere. Una storia di mare e di cemento che vuole anche tracciare una correlazione tra le indagini giudiziarie e le
inchieste giornalistiche, arrivando alla conclusione che è possibile che magistrati, forze dell’ordine e giornalisti possono anche collaborare pur dovendo muoversi
sul terreno assai labile della notizia. Ma ci si può anche chiedere a quali compromessi si deve arrivare per fare sì che sia fatta giustizia. Indubbiamente questi crimini
di carta ma anche quelli reali che infestano la regione ligure vanno debellati, ma la realtà è che si muove su un terreno assai difficile e spesso ci si deve accontentare,
certamente il pareggio tra legalità e crimine a volte può apparire sufficiente, basta accontentarsi signor giudice…..
GIUSEPPE PREVITI